Museo d'Arte della Città
Via di Roma, 13
Ravenna (RA)
Monti Gaetano Matteo
1776/ 1847
scultura

marmo bianco di Carrara/ scultura
cm. 58 (la) 83 (a) 33 (p)
sec. XIX (1827 - 1827)
n. 0020
Scultura maggiore del vero su base circolare. Opera postuma e commemorativa. Il plasticismo del modellato del volto fa pensare che abbia usato la maschera mortuaria che certamente era stata tratta durante l'esposizione della salma. Malvasia è raffigurato con la capigliatura fluente (forse una parrucca), la fronte alta, le sopracciglia folte e sporgenti, gli occhi piccoli e come velati, le labbra strette e leggermente consunte, forse, dalla sofferenza dell'agonia. Oltre alla maschera funebre l'autore trasse sicuramente ispirazione da uno dei suoi tanti ritratti pittorici che sicuramente ornavano le pareti di palazzi pubblici a Ravenna.

Come ci Ricorda Viroli il busto era posto originariamente nel corridoio della Residenza Comunale (Archivio Storico Comunale di Ravenna, Atti Comunali, 23 aprile 1827, n. 481, Tit. XXVII). Non è noto in quale data sia stato spostato, ma sappiamo che già nel 1869 si trovava in Pinacoteca, dove lo ricorda il Mordani. Notizie sulla commissione dell'opera sono contenute in due lettere spedite da Milano dal Monti al conte Carlo Arrigoni, Gonfaloniere di Ravenna. La prima datata 16 dicembre 1926 rende noto che il busto è quasi terminato e richiede lumi sulla spedizione del pezzo (Archivio Storico Comunale di Ravenna, Atti Comunali, Prot. Gen. 1754, 24 dicembre 1826). La seconda, datata 23 aprile 1827, è relativa al pagamento dell'opera, per il quale lo scultore dichiara di aver ricevuto "Lire italiane mille cento ottantuna C.mi novantasette pari a Zecchini cento effettivi" (Archivio Storico Comunale di Ravenna, Atti Comunali, Prot. Gen. 481, 27 aprile 1827). Brevi cenni biografici sul Cardinal Legato della Provincia Alessandro Malvasia ci sono consegnate da Lorenzo Miserocchi (1927, p. 159): Malvasia nacque a Bologna da famiglia nobiliare il 26 aprile 1748, fu creato cardinale da Pio VII l'8 marzo 1816 e mandato a Ravenna il 30 settembre successivo come Legato Apostolico. Nel 1817 fondò un'Accademia scientifica e letteraria chiamata Malvasiana, fece poi sistemare la via Faentina decretata da Pio VII ed eseguita dal Cavalier Luigi Brandolini di Ravenna e aprire un pubblico passeggio fuori Porta Nuova. Morì a Ravenna il 12 settembre 1819 all'età di 71 anni. La sua tomba si trova nella Basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna.
Nel "Catalogo cartaceo dei Gessi e marmi esistenti nell'Accademia di Belle Arti a tutto il 1889", il busto è citato come dono del conte Arrigoni.
Per approfondimenti cfr. Giovanni Gardini in Exempla Virtutis, Bologna 2013, pp. 142-145.