Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Porta in legno a due battenti, finemente intagliata, con tre riquadri ciascuno di forma quadrata ed uno rettangolare. Nei due riquadri in basso sono incastonate due protomi leonine. Le scene immediatamente successive presentano rispettivamente: a sinistra una figura barbuta, recante un cesto nella mano destra e sul cui capo è la mano di un angelo, affiancata da due leoni; a destra tre leoni con figura seduta forse nell'atto di benedire. Nei pannelli in alto sono rappresentati a destra il monogramma classense ed a sinistra il simbolo classense con le due colombe ed il calice. I riquadri centrali rettangolari sono contraddistinti da colonnine in legno poggianti su alti stilobati. Tutta la porta è decorata con girali di fiori e piccole protomi leonine disposte qua e là.

Gli splendidi intagli in legno della porta furono eseguiti nel 1581 dall'anconetano Mario Peruzzi, autore anche degli stalli del refettorio (cfr. scheda nctn 00000192), coadiuvato dal fiorentino mastro Giovan Vincenzo. I primi restauri furono condotti dal monaco camaldolese Fausto Pellicciotti nel 1728.
La porta è citata nella Guida di Ravenna di Corrado Ricci (1923).