Museo Civico delle Cappuccine
Via Vittorio Veneto, 1/a
Bagnacavallo (RA)
Ponti Velda
1934/ 2020
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 150 (la) 150 (a)
sec. XX (1987 - 1987)
n. 407
Velda Ponti è nata a Faenza nel 1934. La sua prima mostra risale al 1957. Dopo aver sposato lo scultore Walter Bartoli si trasferisce a Brisighella, avendo così modo di conoscere il pittore Mattia Moreni, che determina nel suo lavoro una maggiore attenzione alla componente espressionista. Negli anni si susseguono vari cicli: quello dei carciofi, poi dei paesaggi, degli uccelli e dei ritratti. Dopo la conclusione della sua collaborazione con Moreni inizia il ciclo delle farfalle e dei Mangiatori di farfalle, poi dei Ricordi. In veloce successione si sviluppano i cicli de "L'identità dimenticata", "Parole e segni" e gli "Alfabeti". Si arriva poi agli "Eroi di carta" e infine alla sintesi radunata nel ciclo "contaminazioni". Nelle sue opere Velda Ponti dimostra di aver sviluppato negli anni un'estrema e coerente libertà di movimento fra astrazione e figurazione.
In quest'opera Velda Ponti sembra scavare nel gorgo della materia in una pittura che diviene allucinatoria e onirica, grottesca e fantastica, dove non manca un diretto rapporto con l'universo moreniano, ma anche con l'esperienza del gruppo Cobra. In quest'opera, ricondocibile al ciclo dei "ricordi" del 1987-1989, l'esigenza descrittiva appare intrinsecamente connessa con il desiderio di andare oltre l'immagine, cogliendo la realtà nelle sue diverse componenti.