Museo d'Arte della Città
Via di Roma, 13
Ravenna (RA)
Barbieri Giovanni Francesco detto Guercino
1591/ 1666
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 184 (la) 292 (a)
sec. XVII (1642 - 1642)
n. 33
Il dipinto fu oggetto di uno scambio di opere con il Museo Nazionale: Enrico Pazzi lo cedette nel 1895, insieme alle pale del Cignani e del Franceschini (anch'esse in origine collocate nella chiesa medesima) per un calco in gesso del monumento di Guidarello Guidarelli. Il Malvasia (1678), avvalendosi di manoscritti della famiglia Barbieri, colloca l'opera al 1642. Questa data è confermata dalle ricevute dei pagamenti del Monastero di Classe al Guercino, da cui si desume che il dipinto fu commissionato nel gennaio 1640 ed esposto nel febbraio 1642. La soluzione compositiva dell'opera ricorda quella della "Visione di San Gerolamo" eseguita dal Guercino nel 1641, per la confraternita di San Girolamo di Rimini. All'opera ravennate fecero riferimento Cesare Pronti, nella pala del "Beato Bernardo Tolomei" della chiesa di Santa Maria di Scolca a Rimini, e Filippo Pasquali nel "San Romualdo" della Pinacoteca di Forlì.
Sir Denis Mahon ha segnalato un disegno preparatorio a sanguigna per la figura del Santo (mm. 380x270) - apparso all'asta Gilhofer und Ranschburg di Vienna, 11-12 maggo 1917, cat. 200 - proveniente dalla collezione Hofrat Professor Karl Kônig. Un'incisione del dipinto è stata realizzata da Benoît Farjat, se ne segnalano due esemplari: uno alla Biblioteca Vaticana, un altro alla Pinacoteca Civica di Cento.
Lo stato di conservazione è buono. Il dipinto è stato restaurato negli anni 1982-83 da Ottorino Nonfarmale per cura dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Nell'inventario del 1969 le condizione venivano giudicate discrete. Si ha notizia di un vecchio restauro curato da Venceslao Bigoni che provvide alla foderatura della tela e alla sostituzione del telaio, ponendo rimedio a strappi e fori evidenti. Nel 1779 fu restaurato dal pittore Francesco Zannoni.