Pinacoteca Comunale di Faenza
Via S. Maria dell'Angelo, 9
Faenza (RA)
Ruoppolo Giovanni Battista
1629/ 1693
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 101 (la) 74.5 (a)
sec. XVII (1661 - 1661)
n. 242
L'opera raffigura natura morta con mele e trancio di tonno su foglio di carta bianca in primo piano.

De Logu (1962) e Causa (1964) hanno proposto l'attribuzione a Giuseppe Ruoppolo. In seguito Borea (1964) e Middione (1989) hanno proposto l'attribuzione a Giovanni Battista Ruoppolo. Casadei (1991) ha confermato questa ipotesi.
Proveniente in Pinacoteca nel 1965 con il lascito del Conte Luigi Zauli-Naldi, che fu anche tra i principali esperti della natura morta italiana, l’opera era stata in precedenza nella raccolta Amendola di Torre Annunziata.
Esposto già nella memorabile mostra di Napoli-Zurigo-Rotterdam del 1962, da cui gli studi sulla Natura Morta Italiana hanno ricevuto un sistematico avvio, il quadro può vantare un ricco e per molti versi interessante dibattito critico. L’attribuzione ora più accreditata è a Giovanni Battista Ruoppolo, grande protagonista nella pittura del genere napoletano,
Di estremo interesse è la data 1661 che si legge, rovesciata, sul foglio di carta su cui poggia il trancio di tonno: è, quindi, un esempio della produzione giovanile del pittore, quando «la svolta barocca non è ancora sopraggiunta» In questa fase la limpidezza della luce e la brillantezza dei colori si accordano con la prolifica e originale disposizione degli oggetti. Primeggia la cura per i singoli elementi della composizione, per il gioco delle luci e delle ombre, per la resa della superficie degli oggetti. Il colore e la materia pittorica corposa denunciano scelte di gusto che diventeranno predominanti negli anni a venire.