Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito romagnolo (?)
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 65 (d)
sec. XVIII (1775 - 1799)
n. 302176
L'abate camaldolese Paolo Orlandini è raffigurato a mezza figura, leggermente rivolto verso destra. Indossa la mozzetta bianca dei camaldolesi, con cappuccio ridotto, chiusa al petto da bottoni.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello del Ritratto del monaco camaldolese Mariangelo Fiacchi cfr. scheda n. 00000094), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). La cornice circolare in gesso riporta l'iscrizione biografica che inerisce al personaggio. Anche per le vicende biografiche di Orlandini chiediamo soccorso agli Annales camaldulenses (torno VIII, cc. 12-13): nato da nobile famiglia, dopo il noviziato fece la professione solenne dei voti nel 1488, presso il monastero degli Angeli di Firenze; qui, nel 1519, allorché ricopriva la carica di vice priore, morì. Nel 1515 fu eletto abate nel convento di San Michele di Murano presso Venezia. Particolarmente portato per lo studio dei testi sacri, fu seguace di Marsilio Ficino, inoltre si era occupato di retorica e poetica greca e latina. Scrisse un Eptaticum, dove trattò di filosofia naturale, morale, platonica, teologica, polemica, canonica e ascetica (il manoscritto era, nel secolo XVIII, presso la biblioteca degli Angeli). Scrisse ancora vari testimolti testi in latino fra i quali si ricorda un volume intitolato: De corporis et sanguinis Domini Nostri Jesu Christi sacrificio homiliae XIV, pubblicato a Bologna nel 1551. Poco prima di morire Orlandini chiese invano il permesso di ritirarsi a vita eremitica.