Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito romagnolo
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 65 (d)
sec. XVIII (1775 - 1799)
n. 302173
L'abate camaldolese Ippolito Ballarini è ritratto a mezzo busto, leggermente rivolto verso destra.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello del Ritratto del monaco camaldolese Mariangelo Fiacchi cfr. scheda n. 00000094), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). La cornice circolare in stucco che racchiude il dipinto riporta le informazioni ed i meriti dell'effigiato. Il ritratto, secondo Viroli (1993) è di mediocre autore di ambito romagnolo. Al solito sono gli Annales camaldulenses (torno VIII, cc. 104- 105) che forniscono informazioni sui religiosi effigiati: Ballarini, proveniente da una illustre famiglia di Novara, nel 1533 divenne monaco camaldolese nel monastero di San Michele di Murano; dopo tre anni divenne visitator e dal 1545 al 1548 fu abate dello stesso convento. In seguito daI 1553 al 1555 resse l'Abbazia delle Carceri. Nel '56 era nel monastero di Classe. Infine, nel 1557, alla vigilia della sua morte avvenuta l'anno seguente, fu assunto alla suprema prefettura dell'Ordine. Mentre era abate di San Michele confutò con successo l'accusa di aver espresso concetti non ortodossi dal punto di vista teologico durante un sermone. Scrisse le seguenti opere: De diligendis inimicis, Venetiis 1546; Expositio in orationem dominicalem ,1555; Epistula ad Petrum Aretinum, 1551, pubblicata nella raccolta delle lettere scritta a Pietro Aretino (di cui era amico). Infine il manoscritto conservato presso l'archivio di San Michele di Murano dal titolo Senno ad suos monachos in die sancto Natalis Domini cum ipsius auctoris ad notationibus.