Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito ravennate (?)
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 65 (d)
sec. XVIII (1775 - 1799)
n. 302170
Il padre camaldolese Paolo Surriano è ritratto a mezzo busto, leggermente rivolto verso sinistra.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello del Ritratto del monaco camaldolese Mariangelo Fiacchi cfr. scheda n. 00000094), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). Il nome e i meriti del personaggio sono riportati sulla cornice in stucco che cinge il dipinto.
L'effigiato nato a Rimini nel XV secolo, figlio del famoso medico Jacopo che dalla città romagnola si trasferì a Venezia, seguì inizialmente le orme del padre per poi farsi monaco nel 1505, presso il monastero di San Mattia di Murano. La morte lo colse quando era vicario e supremo preside dei Camaldolesi, nel 1522. Divulgatore del medico arabo Razes, nel 1507 aveva dato alle stampe a Venezia l'insigne opera di Albuhather, ma scrisse anche sulle sentenze di Avicenna e Galeno, oltreché sugli aforismi di Ippocrate. Oltre a pubblicare numerosi opere scientifiche e letterarie, diede alle stampe anche il De Coelo di Aristotele (cfr. Annales Camaldulenses, vol. VIII, c. 33).