Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito ravennate (?)
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 65 (d)
sec. XVIII (1775 - 1799)
n. 302169
Il cosmografo Mauro è raffigurato a mezzo busto, di profilo verso sinistra. Ha sul capo una cuffietta bianca. Con la mano sinistra regge un rotolo di carta. Nel fondo, su un ripiano, si scorgono un mappamondo e uno scaffale con libri.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello del Ritratto del monaco camaldolese Mariangelo Fiacchi cfr. scheda n. 00000094), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). La tela è incorniciata in stucco recante l'iscrizione identificativa dell'effigiato. Il monaco camaldolese Mauro che visse nel corso del secolo XV, fu un celebre matematico e fisico, oltreché cosmografo. NeI 1433 era presso il convento di San Michele di Murano presso Venezia, e nel 1444 fece parte d'una commissione di 15 notabili incaricata dalla Repubblica per la sistemazione del Brenta e della laguna. Morì nel 1459. Mirabili sono le carte e i mappamondi da lui preparati nel monastero con l'aiuto di alcuni collaboratori. Un grande mappamondo realizzato da Mauro su pergamena, a colori, prezioso non solo per la storia delle conoscenze geografiche del tempo ma anche per la storia delle esplorazione effettuate fino alla metà del XV secolo, (l'autore ne dà notizie nelle lunghe leggende che riempiono gli spazi vuoti) è conservato alla biblioteca Marciana. Altre sue carte purtroppo sono andati perdute come ad esempio la mappa topografica del monastero di San Michele in Leme (Istria), di cui però si conserva un'incisione su rame, o il mappamondo destinato ad Alfonso V di Portogallo. Venezia per celebrarlo fece coniare una medaglia con l'iscrizione "Frater Maurus S. Michaelis Moranensis de Venetiis Ordinis Camaldulensis, cosmographus incomparabilis", da cui è tratta l'effigie in esame. Note bibliografiche relative a Mauro sono reperibili in Zurla 1806. Gli è dedicata anche una "voce" nell'Enciclopedia Ecclesiastica (vedi: Mauro 1955).