Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
Barbiani Andrea
1708/ 1779
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 90 (d)
sec. XVIII (1776 - 1776)
n. 302168
Il monaco è ritratto, seduto su una sedia a braccioli con un libro aperto tra le mani. Sul fondo, entro scaffale, sono disposti vari libri.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello dell'effigie in esame), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). Il primo, sull'arco d'ingresso, è quello del padre Mariangelo Fiacchi bibliotecario (dal 1742 al 1776) dipinto nel 1776 da Andrea Barbiani ed è certamente il più pregevole fra quelli conservati nella Sala delle Scienze. Viene ricordato nei documenti dell'Archivio di Stato di Ravenna (Corporazioni Religiose Soppresse, voi. 314 al n. 115, 18 maggio 1776; e voI. 533 a p. 518) dai quali si apprende che fu realizzato nel 1776 . Barbiani, pittore ad oggi sostanzialmente sconosciuto ma degno rappresentante della ritrattistica Settecentesca tout cour (a Ravenna, dopo il grande Luca Longhi, per circa due secoli non si era registrata la presenza di un grande ritrattista). Luisa Faenzi nel Dizionario biografico degli Italiani (vol VI, 1964) fa dei brevi cenni biografici dell'artista che viene ricordato per l'esecuzione di cinque ritratti e di tele inerenti unicamente oggetti sacri riconducibili per lo più alla tradizione bolognese vicina alla cultura del Cignani. Nella ritrattistica, come si può notare nel dipinto in esame ma soprattutto nelle altre due tele sempre alla Classense (cfr. schede nn. 00000077 e 00000080)), Barbiani si esprime in maniera molto convincente e con estremo vigore. Il monaco è ritratto seduto su una sedia a braccioli con un libro aperto recato tra le mani. Sul fondo, entro scaffale, sono disposti vari libri. Il tutto è contornato da una cornice in stucco dove è riportata l'iscrizione identificativa del personaggio.
Fiacchi (bolgna 1688, Ravenna, 1777), monaco camaldolese ordinato nel 1705, per tutto il suo monacato fu Prefetto della Biblioteca di Classe a Ravenna, coadiuvando il Canneti nell'immenso lavoro di ricerca di dati: eruditissimo, grande intenditore di libri, fra i più insigni dell'epoca, bibliotecario eccellente dalle impareggiabili virtù morali e scientifiche. Gli elogi, che includono anche la virtù più grande per un uomo di fede cioè l'umiltà sono tracciati da Mandelli (1775, p. 10), Castadoni (1779, p. 4) e Frati (1933, pp. 225-226).