Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito romagnolo (?)
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 57.5 (la) 72 (a)
altezza con cornice 91//larghezza con cornice 76,5//altezza targa 17,5//larghezza targa 80
sec. XVIII (1737 - 1737)
n. 302132
Il cardinale Alberoni è ritratto a mezzo busto leggermente ruotato verso sinistra. Regge con la mano destra la berretta rossa ed indossa una parrucca.

Il ritratto in esame è sostanzialmente identico a quello realizzato a Piacenza fra il 1732 ed il 1734 da Giovanni Maria Delle Piane detto il Mulinaretto. Il dipinto, che evidentemente ha seguito sempre gli spostamenti del cardinale, fu dapprima spostato nel suo palazzo romano (inventario del 1735) ed in seguito, nel 1749, ricollocato a Piacenza dove rimase fino al 1753-55, dopo la morte di Alberoni. Da allora e fino al 1938, anno in cui Rossi ritiene di identificare il dipinto con quello conservato presso il Collegio Alberoni a Piacenza (olio su tela, 91x72), non se ne sa più nulla. Lo studioso si concentra sul confronto di questo dipinto con un'incisione eseguita da Antonio Fitz nel 1739, dal ritratto originale (l'incisione è presente nel vol. Memorie storiche della Fondazione e erezione del Nuovo Collegio Ecclesiastico di S. Lazzaro, Faenza 1739). Un'esemplare di tale incisione è stato in mostra in occasione dell'esposizione "L'arte a Parma dai Farnese ai Borbone, 1979, p. 358). L'attribuzione è stata accettata quasi all'unanimità (Arisi 1960; Fiori 1970; Rossi 1978; Arisi 1979) ad eccezione di Viroli (1993) che a seguito dell'osservazione delle tante varianti che differiscono dalla citata incisione e soprattutto a cagione della tipologia del ritratto caratterizzato da un fondo scuro e della qualità non eccelsa dell'esecuzione (mani e veste) ritiene possa al più trattarsi di opera della bottega del Mulinaretto, ovvero di una derivazione successiva dell'originale perduto. Il ritratto in esame è una pedestre esecuzione di un ignoto artista non particolarmente eccelso. Il prelato, che porta sul capo una parrucca grigia ed indossa la mozzetta di porpora, regge con la mano destra la berretta rossa e fissa l'osservatore con espressione benevola.
Un dipinto ritraente il cardinale Alberoni di maggior pregio esecutivo è conservato, sempre a Ravenna, nella canonica del Duomo.
L'effigiato, che aveva circa settanta anni all'epoca del ritratto, nacque a Piacenza nel 1664 e vi morì nel 1752. Legato Pontificio a ravenna dal 1735, rivestì un ruolo importantissimo anche nella vita civile della città: fece proseguire i lavori (iniziati dal predecessore cardinale Bartolomeo Maffei da Montepulciano) per il risanamento dei fiumi cittadini che straripando causavano alla città non pochi pericoli. In pratica fece costruire in pochissimi mesi un ponte che unì i fiumi Ronco e Montone e, sostenuto da papa Clemente XII, sul Montone realizzò il sogno di far costruire una chiusa a beneficio dei mulini; inoltre diede inizio ai lavori del nuovo porto di Ravenna. Per riconoscenza i ravennati fecero erigere una statua in marmo in onore del papa, opera del Bracci, nella piazza maggiore, e collocare un busto dedicato al cardinale nel palazzo comunale.