Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
Tamburini Antonio
notizie sec. XVIII
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 70 (la) 100 (a)
sec. XVIII (1778 - 1778)
n. 302134
ll cardinale Andrea Giovannetti è ritratto a mezzo busto con il corpo rivolto di tre quarti verso sinistra. Reca la berretta nella mano sinistra e sul collo la croce pettorale.

La tela è posizionata nell'atrio dell'Aula Magna, sopra l'arcata, a sinistra per chi entra, dentro una cornice in stucco facente parte di un complesso decorativo dovuto allo stuccatore Gioacchino Sughi che operò su direzione di Camillo Morigia. L'effigiato è il cardinale Andrea Giovannetti di cui alla Classense è presente un altro ritratto eseguito da Giovanni Domenico Porta (cfr. scheda n. 00000083). E' opera di Antonio Tamburini, artista tuttora poco indagato che non compare in alcun dizionario e repertorio, del cui pagamento per la realizzazione si ha traccia in un documento registrato nel gennaio 1779 e conservato all'Archivio di Stato di Ravenna (Classe, n. 533, p. 667): "ad Antonio Tamburini per il Ritratto da esso fatto dell'E.mo Gioannetti posto nell'atrio della medesima Libreria, e per aver ridotto un altro, col cangiarlo la testa, e fare altre mutazioni, e quello di Mons. Arcivescovo Guiccioli, posto questo sopra la Porta del Dormitorio di facciata all'Atrio della medesima Libreria". A quale "altro" ritratto il Tamburini abbia "cangiato" la testa, e in cosa sia consistito questo cambiamento non è dato saperlo: se si sia trattato, cioè, di un vero rifacimento oppure di un semplice ritocco per meglio stabilire una qualche somiglianza. Il ritratto dell'arcivescovo Guiccioli invece pare essere quello, non a figura intera, oggi collocato nell'ufficio di un funzionario della biblioteca Classense. Un ritratto a mezza figura del cardinale Giovannetti è anche nella Pinacoteca di Faenza (cfr. Casadei 1991, p. 186 n. 491). Un ulteriore dipinto di Giovannetti è collocato a Bologna presso la sede dell'Accademia Fialrmonica.
Andrea Giovannetti, nato a Bologna il 1722-28 e morto nel 1800, fu cardinale di notevole cultura al punto da venire rappresentato in questo dipinto nella sua biblioteca: teologo arcivescovile di Ravenna, poi decano perpetuo nella Provincia di Romagna per l'Ordine Camaldolese, indi lettore di teologia presso l'abbazia di San Gregorio al Celio in Roma. Per comprenderne appieno la figura si trascrive integralmente una biografia manoscritta conservata presso il Gabinetto Disegni e Stampe della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna (G/I, c. 225): " D, Andrea Gioannetti. Bolognese figlio di Baldassarre, Monaco Camaldolese. Vestì l'abito Religioso nel dì de' SS. App. Pietro, e Paolo nel 1739 in cui mutò il nome di Melchiore [sic], in Andrea, e professò nel seg = te Anno, nel quale il gran Benedetto XIV dalla Chiesa di Bol =a fù assunto al Pontificato. Dal governo dell'insigne Monastero di Classe in Ravenna ove lesse Filosofia, e Teologia, ed ad un tempo stesso fù Teologo di Monsig = Guiccioli pur Camaldolese, ed Arcives = VO di quella città, passò a Roma Abbate di S. Gregorio in Monte Celio. Pio VI che da Prelato, e Card = le ammirò ed amò le sue virtù lo elesse Vescovo d'Imeria in partibus, ed il giorno 29 Gennaio 1776 lo destinò Amministratore della Chiesa di Bol = a. Dopo un anno, ed alcun Mesi di fedele, e lodevole Amminis = ne fù chiamato a Roma dal d = ° Pont = ce, e nel Concistoro delli 15 Dicembre 1777 fù pubb = t° Card = le del Titolo di S. Pudenziana, e nell'istesso tempo preconizzato Arciv VO di Bologna, di cui prese il possesso li 5 Febbraio 1778. Dal S. Padre sud = ° venne deputato a consacrare in Vescovo di Targa in partibus Monsig = r Giuseppe Castelli Bolognese, ed il giorno 29 Aprile 1781 con l'assistenza dei due Vescovi di Cesena, e di Faenza, fece nella Metropolitana la solenne Funzione con sommo decoro. Li 14 Marzo 1781 ottenne dal Pontefice Pio VI li Beni di Casio, e Chiese Parroc= I' unite già conferiti dal Vescovo Ubaldini nel secolo XIII ai Canonici Regolari, ora sopressi di S. Fridiano di Lucca, col peso però di dotare le dette Chiese Parroc = h, e mantenere due Alunni nel Seminario Arciv = le di Bologna. Con zelo instancabile visitò tutta quanta la vasta sua Diocesi. In Settembre 1788 cellebrò un Sinodo Diocesano, che fù di somma soddisf= ne, e vantaggio del suo amato Clero, e Popolo. Costruì con molta simetria, e bellezza la Capella interna del suo Arciv = le Palazzo. Eresse nella Chiesa Metrop. "a un magnifico, e nobile Altare di Marmo, che lo dedicò a S. Appolinare. Fù presente al Conclave di Pio VII tenutosi in S. Giorgio Mag = `e di Venezia, nel quale molto si addoprò affinché la creazione cadesse in favore del Pont = Ce sud = °, per aver conosciute, ed amirate le sue virtù. Terminato il quale Conclave, restituitosi alla sua Patria, e Chiesa s'infermò gravamente, per cui il giorno 8 Aprile 1800 passò agli eterni riposi ed essendo in quell'anno il Mercoledì della Settimana Santa, venne differito sino al Giovedì dopo Pasqua il suo Funerale che fù di una straordinaria Pompa, assistito dal Card = 'e Alles = 10 Mattei, ed a quattro de' suoi Vescovi suffraganei. Il suo Cadavere fù sepolto nella Metropolitana davanti il suddetto Altare da esso fatto costruire". A fronte della biografia è un'incisione con il ritratto a solo busto del cardinal Giovannetti contornato in ovale, recante l'indicazione: "Ant. Capellan Sculpsit" ed è tratta dal citato dipinto del Porta.