Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito ravennate
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 61.5 (la) 75 (a)
sec. XVII (1690 - 1699)
n. 302110
Ritratto di Francesco Negri a mezza figura recante in mano un pacchetto di lettere.

Del dipinto in esame Viroli (1993) non fa menzione di precedenti collocazioni, quel che è certo è che trattasi, in virtù dell'incisione riportata sulle lettere che reca in mano, di Francesco Negri, insigne conoscitore della geografia e dell'astronomia, oltreché prete.. Antesignano dei grandi viaggiatori del Settecento, Negri "esplorò" tutta la Scandinavia nel suo celebre viaggio circostanziato nell'autografo memoriale Viaggio Settentrionale, diviso in otto lettere e pubblicato nel 1701 a Forlì. L'interesse che questa sua opera generò fu enorme al punto che molti autori ne celebrarono le gesta fra i quali ricordiamo Serafino Pasolini (1703, p. 62), Primo Uccellini (1855, pp. 322-323) e Filippo Mordani (1879, pp. 88-90). Note biografiche esaustive si devono tuttavia a Pietro Paolo Ginanni (1769, pp. 88-90): dopo gli studi letterari Negri si appasionò anche alla filosofia e alle scienze geografiche ed astronomiche. Il suo interesse per gli usi e costumi delle diverse popolazioni e per le osservazioni scientifiche lo portò ad intraprendere il viaggio verso la Scandinavia. Al suo ritorno in Italia, nel 1666, iniziò a scrivere il suo memoriale di viaggio, pubblicato postumo, grazie al suo erede Stefano Forastieri, nel 1701. L'ultima parte della sua esistenza lo vede impegnato come parroco della chiesa di S. Maria in Coelos. Il ritratto vede Negri ripreso a metà con capelli grigi guance scavate e fronte fortemente corrugata, ha l'abito talare con colletto bianco e stringe con le mano sinistra un pacchetto di lettere sulle quali vi è l'incisione che ne ricorda l'attività di parroco. Per la qualità dell'esecuzione molto delicata, anche se un po' impersonale, rammenta certi ritratti di Cesare Pronti, che fu anche valente ritrattista (lo annota Pascoli, 1730-36, ed. 1992, p. 628), come ad esempio le teste virili da questi dipinte nelle grandi tele già in San Nicolò ed ora al Seminario arcivescovile di Ravenna. Tuttavia, in attesa di ulteriori verifiche e conferme, un'attribuzione a Pronti appare al momento solo abbozzabile (Viroli, 1993).