Artisti, artigiani, architetti, produttori

Novara (NO) , 1883 - Torino (TO) , 1963
pittore

Felice Casorati, nato nel 1883 a Novara, in una famiglia di matematici e scienziati di fama, si laurea in giurisprudenza a Padova nel 1906. Fin dal 1901 coltiva però, da autodidatta, la pittura. Viene accettato sotto giuria alla Biennale di Venezia del 1907, e partecipa alle successive Biennali (1909 e 1911). Tra il 1911 e il 1915 vive a Verona, e partecipa a Venezia con Arturo Martini, Gino Rossi e Semeghini, al gruppo dei cosiddetti "Ribelli di Cà Pesaro", il cui orientamento europeo lo introduce agli sviluppi artistici di Parigi e di Monaco. Nel 1918 si trasferisce a Torino e qui si lega all'ambiente intellettuale progressista e liberale; nel 1923 Piero Gobetti scrive la prima monografia sull'artista. L'estrema cura del dettaglio, la purezza cristallina del disegno e la moderata propensione per l'enigma delle composizioni di Casorati contribuiscono in modo decisivo a delineare lo stile del "Realismo magico" in seno al gruppo del "Novecento", alle cui mostre del 1926 e del 1929 partecipa pur mantenendo la propria autonomia artistica. Nel 1923 apre a Torino una scuola per giovani artisti che diviene in breve un punto di riferimento per le nuove generazioni. Al principio degli anni '30 Casorati si volge in direzione di un classicismo moderatamente arcaizzante, con ampie e morbide stesure di colore, forme posate e solenni. Continua ad esporre alla Biennale di Venezia, alla quale sarà presente con regolarità fino alla morte. All'attività di pittore Casorati ha associato una vasta produzione di incisioni, i rilievi decorativi per il teatro privato del finanziere torinese Riccardo Gualino (1925) e scenografie per il Teatro dell'Opera di Roma e la Scala di Milano.
Partecipa a tutte le Biennali d'Arte di Venezia dal 1907 al 1914.
il suo primo contatto con la ceramica risale al 1913 e del 1914, e nel 1915 alla III Esposizione d'Arte della Secessione di Roma, espone due sculture in terracotta.
Nel 1927 è presente alla Biennale d'Arte Decorativa di Monza e alla fine degli anni Venti espone nelle due collettive del gruppo Novecento. Nel 1931 espone alla Quadriennale di Roma. Nel 1933 progetta l'ingresso della Mostra di Architettura alla V Triennale di Milano.
Muore a Torino nel 1963.




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