ambito emiliano
dipinto

tela/ pittura a olio,
legno intagliato,
legno/ pittura
cm. 56 (la) 73 (a)
sec. XVII (1625 - 1849)
n. 12
Porzione di tela su cui è stesa la pellicola pittorica, inquadrata da cornice in legno intagliato.
Da un fondo scuro, privo di ambientazione, emerge la figura a mezzo busto di un uomo con baffi e capelli neri, leggermente rivolto a destra. Indossa un abito scuro da cui fuoriesce il bianco colletto della camicia. Colori: nero, marrone, bianco, rosa.

Dall'inventario del 1987, si ricava l'informazione secondo cui il personaggio ritratto corrisponderebbe al celebre musicista ferrarese Girolamo Frescobaldi, vissuto tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. Il maestro, dopo una prima attività presso la corte estense e l'ambiente musicale patrocinato dal duca Alfonso II, si poneva sotto la protezione dei Bentivoglio per poi recarsi a Roma nel 1601. Si sarebbe in seguito aggregato alla Congregazione dei Musici di Roma come organista già nel 1603 e come cantore nel 1604, mentre nel frattempo la sua fama si andava consolidando nell'ambiente aristocratico romano e giungeva a lambire uno dei cardinali più in vista, Ferdinando Gonzaga. A costui dedicherà il Primo Libro di toccate e partite d'intavolatura di cembalo, da cui si svilupperà una delle opere capitali della letteratura per tastiera d'età barocca, edita in prima versione nel 1614 e laboriosamente rivista fino all'ultima edizione del 1637.
Il ritratto coglie l'uomo maturo e già noto, sguardo austero e risoluto. L'inquadramento ravvicinato del soggetto, che esclude la possibilità di un suo inserimento entro una ambientazione allusiva alla professione di musicista, fanno pensare ad un ridimensionamento della tela stessa più che ad una precisa volontà di eliminare ogni racconto visivo. Ne sono prova le stesse dimensioni ridottissime del dipinto. L'opera, di grande qualità pittorica, si rivela nei sapienti passaggi chiaroscurati da cui fuoriesce con naturalezza il volto del ritrattato, studiato con grande attenzione fisionomica e psicologica. Di qualità la definizione dei particolari del volto, in particolare le pieghe di espressione sulla fronte e la cura nella redazione dell'incarnato, illuminato ulteriormente dal chiarore del colletto. Sulla base di indicazioni fornite dalla presumibile età adulta del ritrattato, siamo propensi a circoscrivere l'opera intorno agli anni '30 del Seicento, e ad assegnarla alla migliore tradizione ritrattistica emiliana di primo Seicento.
L'opera si presenta in discrete condizioni di conservazione.