arpa diatonica

legno di ciliegio,
legno di acero,
ottone,
ferro
mm
1)
sec. XIX (1800 - 1899)
n. 293
Lo strumento ha una linea semplice ed elegante. La cassa è dritta e costruita con elementi diversi: fondo, tavola e fasce, ed è poco profonda rispetto alla larghezza. E' da ritenere che gli ultimi tre fori della lista non abbiano mai montato corde. Lo strumento non ha mai montato né tangenti per suonare in chiave, né capitasti. Dei due puntali dii appoggio infissi nel blocco di base uno è spezzato e mancante. Tutto lo strumento ha subito un attacco di xilofagi.
La cassa è costruita completamente in legno di ciliegio, compreso il blocco della base. Il piano armonico, piutosto danneggiato dai tarli e con tracce di restauri, è in acero con le fibre parallele all'andamento della cassa. Nella tavola sono ricavati quattro fori armonici, originariamente a forma di esagono con i lati curvi a formare una specie di stella; attualmente due fori hanno la forma originaria completamente distrutta dai topi, che hanno attaccato anche gli altri fori in maniera minore. La cassa si innesta rastremandosi nel modiglione. Sul piano armonico un listello tinto ospita i 35 bottoni di fissaggio delle corde, 21 dei quali ancora presenti. In corrispondenza di ogni bottone, all'interno dell'angolo acuto che forma, sono originali quelli in legno di ciliegio con la testa perfettamente arrotondata ed annerita. La colonna in legno di ciliegio è a sezione rettangolare, al piede è tenuta ferma al piano da una vite, in cima è innestato il modiglione, fissato con tre spine di legno e un chiodo forgiato, forse messo successivamente. Il modiglione, anch'esso in legno di ciliegio, ha forma semplice ed elegante, rastremato verso il basso, nel punto in cui la fibra si presenta perpendicolarmente all'asse di trazione delle corde è visibile un restauro fatto con tre lastre di ottone annegate nel legno e fissate da chiodi. Questo nelle arpe è il punto meccanicamente più delicato. tutto lo strumento è molto sporco e non è possibile identificare tracce di verniciatura originale. Nel modiglione sono alloggiate 31 caviglie in ferro. originali, a sezione leggermente conica con la testa quadrata e un intaglio per l'aggancio delle corde dalla parte opposta. Non c'è traccia di fori per altre caviglie, sicché non c'è corrispondenza tra il numero dei fori sul piano e quello delle caviglie. I fori continuano sul piano oltre la lista di attacco delle corde, in posizione impossibile per l'attacco delle corde stesse.

Il fatto che i fori continuano sul piano oltre la lista di attacco delle corde, in posizione impossibile per l'attacco delle corde stesse, è difficilmente spiegabile: si poterbbe ipotizzare che il costruttore predisponesse dei piani armonici standardizzati per tipi diversi di arpe, adattandoli poi ai singoli strumenti, o semplicemente che abbia predisposto una serie di fori preventivamente, riservandosi poi di valutare quante caviglie fosse ragionevole montare sul modiglione.
Nella relazione del M° Regazzi si ipotizza che lo strumento sia del tipo provenienti da quella zona, tutti posteriori al 1850, sono di taglia più grande, spesso non portativi, e con un numero maggiore di corde. In epoca antecedente erano di taglia ridotta e avevano un numero di corde nettamente inferiore. L'impiego dell'arpa in un contesto popolare è documentato oltre che in Galles e Irlanda in altre regioni d'Europa, tra cui l'Impero Asburgico, dove questo strumento compare a Vienna, a Trento, a Praga e in Ungheria. Lo strumento in esame potrebbe provenire anche da questi contesti.