bacchetta direttoriale

avorio,
argento
mm 391 (lu)
diametro min. 10,3//diametro max. 13,8//diametro del pomello 25
sec. XX (1903 - 1903)
Bacchetta da direttore in avorio con guarnizioni in argento. Costruita in due pezzi giunti centralmente, oggi la bacchetta ha la mortasa rotta. Sull'anello d'argento di giunzione, inciso a motivi floreali è riportato probabilmente il nome del maestro "Quare/Cav. G.G./8/5/1903". Questo contrasta con una scheda antecedente dove la bacchetta figura come dono degli allievi al M° A. Cicognani. Al momento non è disponibile documentazione a supporto di questa ipotesi, tranne per il fatto che davvero l'oggetto è un dono de "Gli/allievi/di/composizione", come inciso nel pomello d'argento dal lato dell'impugnatura. Un nastro d'argento che avvolge la parte anteriore e un puntale, ugualmente d'argento inciso completano gli ornamenti.
La bacchetta è conservata in una custodia nera rivestita internamente con raso blu. All'interno si ripetono le lettere GG in carta dorata applicata. Anche se le lettere compaiono sia sulla bacchetta che nell'astuccio non si spiega come queste sembrano indicare rispettivamente il nome sulla bacchetta (il cognome è Quare?) e nome/cognome sull'astuccio. Pensare che nell'interno dell'astuccio compaiono solo i nomi di battesimo è improbabile e non c'è traccia di una eventuale terza lettera che si possa essere staccata.
Piccola etichetta in carta con scritta a penna sul fondo dell'astuccio. Una seconda etichetta a stampa della Biblioteca comunale di Faenza con scritta a penna.

La bacchetta, di eccellente fattura, ha un valore simbolico ed è stata concepita come dono degli allievi del corso di composizione al proprio maestro.