Trombetta Luigi
notizie 1799
salterio

legno di noce/ verniciatura,
legno di pero/ verniciatura,
legno di pioppo/ verniciatura,
legno di abete,
legno/ verniciatura,
legno di pero/ doratura/ incisione,
ottone,
ferro
mm
1)
sec. XVIII (1790 - 1799)
Lo strumento ha forma di trapezio isoscele. Sul somiere (a destra), smussato di 15° sono poste 99 caviglie di ferro disposte a gruppi di tre o quattro. Sulla sinistra dello strumento sono posti, paralleli tra loro, i due gruppi di punte d'attacco. Il primo gruppo di punte è fissato, attraverso il piano secondo sul blocco sottostante, il secondo è su uno smusso di circa 30° dello stesso blocco dei quali è costituito da una barra di pero posta al di sotto di una tavola di abete identico a quello della tavola armonica e in cui sono conficcate le punte. I capitasto tra cui sono tese le corde sono dati da bacchette di ottone alloggiate in scanalature ricavate nelle cornici che racchiudono il piano.
Sullo strumento sono tesi 26 cori di corde passanti su sette ponticelli in pero: partendo dal lato delle caviglie il primo ponte sopporta cinque cori, il secondo nove, il terzo, a sua volta suddiviso in tre parti, rispettivamente quattro, due e cinque cori. Vi sono poi due ponti singoli, uno dei quali diverso e aggiunto in epoca successiva. Le corde sono ancora presenti, anche se non tutte passano correttamente sui ponticelli a loro assegnati.
Il somiere è di noce tinto, mentre il blocco d'attacco delle punte è in legno tinto non identificabile (pero?). Le fasce che rivestono lo strumento sui fianchi sono di pero tinto. I piedini e i bordini decorativi, non originali, sono in legno di pioppo tinto. Dei piedini solo due metà sono originali e si distinguono per la superficie d'appoggio più liscia e usurata. Le fasce sono contornate da una cornice dorata non originale, come non sono originali i due fregi. Questi elementi di dubbio gusto appesantiscono l'estetica dello strumento. Un confronto con la doratura e la qualità dei ponticelli è illuminante. Della cornice originale resta solo la parte alla base della fascia posteriore. La tavola armonica e il fondo sono in legno di abete. I ponticelli in pero iniso e dorato. Le punte d'attacco e le barrette metalliche dei capitasto e dei ponticelli sono di ottone, mentre le caviglie sono di ferro.
Estensione: 15 cori tripli e 11 quadrupli, estensione da Fa2 e Sol5 suddivisi passando su una serie di ponticelli mobili. Lo strumento monta punte d'attacco per 27 cori, uno dei quali non ha corrispondenza nelle caviglie.

Questo salterio appartiene alla tipologia degli strumenti italiani successivi alle modifiche introdotte dal costruttore milanese Antonio Battaglia nel 1754 (?). Dal momento della sua costruzione lo strumento ha subito ancora qualche modifica, quale l'aggiunta di un secondo ponticello singolo nei bassi. La firma datata che si trova sul fondo potrebbe essere quella del costruttore, peraltro non conosciuto nei repertori, ma potrebbe anche essere riferita a chi è intervenuto successivamente perchè la data, 1799, appare molto tarda e coincide con il momento in cui il salterio cade in disuso.