ambito italiano
chitarra battente

legno di abete,
legno di palissandro,
legno di noce,
legno di tasso,
legno duro,
legno di pioppo,
carta,
pergamena,
ottone,
legno di castagno,
legno di olmo,
legno di bosso
mm
lunghezza vibrante 527//lunghezza totale 862//lunghezza cassa 442//larghezza massima della parte superiore 205//larghezza massima alle rientranze 156//larghezza massima della parte inferiore 254 ca.//profondità massima 152//diametro della buca o rosa 79//
sec. XVIII (1750 - 1799)
Tavola armonica in due pezzi di abete uniti specularmente con la consueta piega in prossimità del ponticello. Tra la tavola e il manico è stato inserito un rettangolo di abete. La tavola non ha ornamenti, se si eccettuano due filetti concentrici di palissandro attorno al foro armonico. Il ponticello è stato incollato alla tavola e lo strumento è probabilmente stato impiegato come normale chitarra a cinque cori. La rosetta, in materiale cartaceo e pergamena, è costruita su quattro piani, ciascuno dei quali costituito da uno strato bianco e uno colorato di rosso. All'estremità finale, oltre ai chiodi per l'attacco delle corde, è presente un occhiello per l'attacco della cinghia. Il fondo, bombato, è composto da doghe alternate in noce e tasso, intercalate da filetti chiari. Tacco e retro del manico sono lastronati con lo stesso motivo della cassa, mentre in prossimità delle rientranze sulle fasce sono presenti i consueti forellini tipici delle chitarre battenti. La tastiera è in legno duro non identificato. Monta otto tasti in ottone non originali e non c'è traccia di eventuali tasti incollati sulla tavola. La paletta è di pioppo nero, tinta di bruno nella parte posteriore e annerita anteriormente. Qualche traccia di tracciatura a coltello lascerebbe supporre una lastronatura anteriore poi persa. Tra i quattro piroli superiori è presente un foro: Dei piroli superstiti (tre di bosso, uno di castagno, olmo o rovere), uno solo, quello con la testata più piccola, potrebbe accordarsi con lo strumento, gli altri sono stati rifatti in modo approssimativo in epoca successiva.

Strumento a cinque ordini doppi di autore anonimo. Tutte le parti componenti sono originali, tranne il ponticello. La paletta potrebbe non essere originale, ma in tal caso è stata sostituita in epoca storica, come documentano i chiodi forgiati e lo stato di usura dovuto all'impiego che si vede alla connessione con il manico. Lo strumento è databile attorno alla seconda metà del '700. Nato come chitarra battente è stato utilizzato poi come chitarra a cinque cori.