Artisti, artigiani, architetti, produttori

Tarquinia (VT) , 1895/02/09 - Roma (RM) , 1982/10/22
scultore/ incisore/ disegnatore

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Intorno al 1910, interrotti gli studi alla quinta classe ginnasiale (1911-12) del liceo "E.Q. Visconti" di Roma, realizzò le sue prime sculture. In seguito si iscrisse al primo anno del corso libero superiore di scultura del R. Istituto superiore di belle arti di Roma, ove seguì i corsi di E. Ferrari. Negli stessi anni collaborò con A. Zanelli alla realizzazione del fregio del Vittoriano raffigurante il Trionfo del lavoro e dell'amor patrio.
Nel 1922 partecipò al concorso per le statue allegoriche delle città redente Trento e Trieste, per il Vittoriano a Roma. Nel 1923 e nel 1925 partecipò alla seconda e terza Biennale romana; sempre nel 1925 prese parte alla mostra delle arti decorative di Monza e, l'anno seguente, espose nell'ambito della mostra della Società degli amatori e cultori di belle arti di Roma. Nel 1925 realizzò un Presepio in terracotta per la cattedrale di Boston.
Dopo un esordio di sapore vagamente simbolista manifestò un particolare interesse per la rappresentazione di figure femminili ed infantili - spesso ispirate da sentimenti intimi e familiari - caratterizzate da uno spiccato realismo. Tale componente stilistica è improntata ad una matrice classica derivatagli da una vera passione per la statuaria antica, come conferma la sua ricca raccolta di riproduzioni di opere egiziane, greche e romane, oggi conservata presso l'Archivio Mario Quesada di Roma. Nel 1929, a Roma, espose Piccolo ginnasta alla prima mostra del Sindacato laziale fascista degli artisti (rassegna alla quale prese parte anche nel 1930, 1936, 1940, 1942) e due anni dopo ripropose la scultura all'esposizione della Società promotrice belle arti di Torino.
Partecipò inoltre alla prima mostra internazionale d'arte sacra, a Roma nel 1930, alla Biennale di Venezia dello stesso anno (espose il gesso Il grano), alla mostra della sala della "Nazione" di Firenze (1932) e alla prima Sindacale nazionale (Firenze 1933).
Dal dopoguerra si dedicò quasi esclusivamente al disegno ed alle tecniche dell'incisione ed interruppe l'attività espositiva.

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