Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Tela raffigurante San Girolamo eremita in atto di scrivere. La gamba sinistra è appoggiata ad uno scrittoio romano; lo sguardo è rivolto verso l'alto.

L'opera è ricordata dall'Avventi (1838) nella prima cappella a destra insieme al "San Pietro", perduto, e dallo stesso attribuito al Naselli. La tela riproduce - pur mantenendone le dimensioni reali - soltanto una sezione dell'"Assunzione della Vergine" del Guercino, avvallando l'ipotesi che si tratti di commissione voluta per affiancare quest'opera al "San Pietro", di analoghe dimensioni. Tuttavia, se possiamo supporre la presenza di un "San Girolamo" del Naselli già nel Settecento, in cui, come ricorda il Baruffaldi (1846), il santo era colto nell'atto di scrivere una lettera, nulla emerge dalla lettura delle fonti circa un quadro raffigurante San Pietro penitente, se si esclude, appunto, l'indicazione dell'Avventi (1838). Gli studi del Riccomini (1969) hanno confermato l'attribuzione al Naselli ma non hanno consentito di risolvere i dubbi circa la provenienza dell'opera.