Galleria d'Arte Moderna "Ricci Oddi"
Via San Siro 13
Piacenza (PC)
Tito Ettore
1859/ 1941
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 152 (la) 102 (a)
sec. XX (1911 - 1911)
n. 375
Fu acquistato alla Biennale di Venezia del 1912 (L. 3.800). Si vedano lettere del 17-10; 19, 20, 21, 22, 25, 27-11 e 30-12-1912.
Un particolare di questo dipinto fu ripreso dall'artista nei "Centauri e Ninfe" esposto alla Biennale di Venezia nel 1914. Una copia con varianti (56x75), datata 1917, è conservata alla Galleria Emanuele Burgio di Palermo.
Ettore Tito nasce a Castellamare di Stabia nel 1859, muore a Venezia nel 1941. Allievo a Napoli del Van Haanen e del Molmenti all'Accademia di Venezia dal 1871 al 1876. Inizia a dipingere scene d'ambiente popolare a Venezia di intonazione favrettiana. Poi attraverso lo studio dell'antica pittura veneziana si orienta ad un eclettico decorativismo di intonazione neobarocca: soggetti allegorici e ispirati alla mitologia (veneri, centauri, ninfe, amorini, baccanali). Questo recupero dell'antico e la suggestione della pittura internazionalista e alla moda di Zorn, Besnard, Sorolla e Sargent (vista alle prime biennali veneziane), determinarono nell'artista una sorta di stilismo pittorico con riferimenti anche al Boldini tardo, nella ritrattistica mondana e accenti tra ritardatarie declinazioni macchiaiole e impressioniste. Il primo successo fu la "Pescheria vecchia a Venezia", presentato nel 1887 alla Mostra Nazionale di Venezia (che fu poi acquistato per la Galleria d'Arte Moderna di Roma).