Teatro Ludovico Ariosto
capienza totale della sala 780 posti
1982-1984
A.S. Reggio E., A. Prefettura t. XVI, r. 3, fs 58, f. II; A.S. Reggio E., A. Ficarelli, Acque, Canali Strade, C. 31;
A.S. Reggio E., A.C. t. XXVII, r. IX, b. 11;
A. C. Reggio E., t. XXVI, r. III, b. 15;
B. M. Reggio E., Fascicolo di 10 fogli contente una descrizione, una pianta, uno spaccato e una vista prospettica del Teatro di Cittadella, Reggio Emilia, 1741, ms. Racc. Curti, 65/6;
B.M. Reggio E., Memoria delle cose più rimarchevoli ..., 1839, Mss. Regg., C. 128.
S. M. Bondoni, Il Teatro Ariosto di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1980;
S. M. Bondoni, Trasformazione dei luoghi teatrali e spettacoli di fantasia dal 1870 al 1920, in: Teatro a Reggio Emilia, a cura di S. Romagnoli - E. Garbero, Firenze 1980, II, p. 244-261;
D. Lenzi, Teatro pubblico detto di Cittadella a Reggio Emilia, in: L'arte del Settecento emiliano. Architettura, scenografia, pittura di paesaggio, Bologna 1980, p. 120-121;
Teatri storici in Emilia-Romagna, a cura di S. M. Bondoni, Bologna 1982, p. 189-191;
Tagione teatrale ottobre 1982 - luglio1983: una città nata per il teatro, Reggio Emilia 1983;
Comune di Reggio Emilia. I teatri. Teatro Ariosto, a cura dell'Ufficio Stampa e p.r. dei teatri, Reggio Emilia 1984;
G. Zannoni, Storia e attualità nella vita del teatro: il restauro del Teatro Ariosto in Reggio Emilia, Reggio Emilia1985;
Le stagioni del teatro: le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di Lidia Bortolotti, Bologna 1995, p. 225-226;
O. Lanzarini, "Da servire ad ogni genere di spettacolo": il Teatro Ariosto, in: Reggio Emilia: il teatro, i teatri, la città, a cura di S. Davoli - M. De Michelis - O. Lanzarini, Milano 2007, p. 49-69;
L. Bortolotti, Luoghi d'Arte Contemporanea nei teatri della regione, in: I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna. Arti del Novecento e dopo, a cura di C. Collina, Bologna 2008, seconda edizione aggiornata, p. 45-57.
Reggio Emilia (RE)
Il primo importante restauro fu iniziato nel 1927 quando venne costruito il golfo mistico per l'orchestra, eliminata la platea semovibile e costruiti nel lato nord nuovi camerini di servizio.
Fu inoltre chiamato a decorare il teatro rinnovato il pittore Anselmo Govi che rappresentò nel soffitto della platea alcuni episodi tratti dall'Orlando Furioso circondati da una fascia che cita i primi versi del poema. Mentre il sipario raffigura l'Ariosto nell'ameno giardino di una casa, che potrebbe rappresentare quello del Mauriziano (la dimora reggiana del poeta), circondato da un'ideale corte di umanisti e letterati: Jacopo Sannazzaro, Michelangelo Buonarroti, Vittoria Colonna, Veronica Gambara, Baldassarre Castiglione, Pietro Aretino, Pietro Bembo, Isabella d'Este con due dame di corte e al centro della scena una statua che rappresenta Tersicore la musa che si dilettava con la danza, la lirica corale e la lira. Il sipario realizzato nel 1927 da Govi, ma cui avevano collaborato altri artisti, è stato oggetto di un impegnativo restauro che ha visto all'opera un team di esperti, ed è stato ricollocato sul palcoscenico e presentato al pubblico il 22 ottobre 2016.
Attualmente in teatro si conservano alcune macchine da scena in discreto stato di conservazione. L'antico teatro settecentesco non fu completamente abbattuto: ancora oggi si conserva il portico lungo l'attuale via Cairoli e la zona inferiore ad archi (ora purtroppo murati) nell'odierna facciata. Con il passaggio della struttura alla pubblica gestione avvenuta nel 1981, il Teatro che era stato usato anche come sala cinematografica, dopo i recenti rifacimenti negli anni 1981-1984, ha ricominciato a svolgere una regolare programmazione con spettacoli di prosa e concerti di musica classica e contemporanea. Il restauro era stato programmato in modo tale da non necessitare che di minimi aggiustamenti mantenendo la spesa pubblica entro limiti ragionevoli e lasciando inalterate il più possibile le caratteristiche tipologiche, senza chiudere a tempo indeterminato il teatro. Oggi l'Atrio di forma quadrangolare è decorato da quattro colonne doriche dipinte a finto marmo con tre porte d'accesso con pavimento alla veneziana e decorazione nel soffitto molto semplice. A destra si accede al guardaroba che conserva in una parete un busto di Maria Melato. L'Atrio che precede l'ingresso alla sala presenta un soffitto riccamente decorato di gusto tardo liberty con putti, fauni, amorini e leopardi. Il pavimento è in marmorina con decorazione perimetrale.
(Caterina Spada / Lidia Bortolotti)
The first significant restoration efforts began in 1927, when an orchestra pit was built, the semi-moving floor was eliminated, and new dressing rooms were built on the north side of the building.
The painter Anselmo Govi was asked to decorate the renovated theatre. He decorated the main floor’s ceilings with episodes from Orlando Furioso, and the stage curtain with Ariosto at his residence, the Mauriziano villa.
Currently, some stage machinery, in decent conservation state, is still in the theatre. The old 18th century theatre was not completely demolished: the portico still stands along what is now Via Cairoli, as does the lower part of the current façade, with its now unfortunately walled-in arches. When public management took over in 1981, the theatre, which was also being used as a cinema, was restored between 1981 and 1984 and resumed hosting regular prose performances along with contemporary and classical music concerts. The restoration was planned with a focus on making as few interventions as possible, keeping costs low and leaving the theatre’s appearance as unaltered as possible, without having to close the theatre for an indeterminate period. Today, the four-sided Atrium is decorated with four Doric columns painted with a false marble pattern; it has three access doors, Venetian flooring, and very simple ceiling decorations. The cloakroom is to the right of the entrance; a bust of Maria Melato decorates one of its walls. The atrium before the entrance into the main hall has a ceiling with rich, late Liberty style decorations: cherubs, putti, fauns, and leopards. The imitation marble floor features perimetral decorations.
(Caterina Spada)