Teatro Michele e Ubaldo Ronci
capienza totale della sala 400 posti
anni Ottanta-Novanta
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 203;
E. Vasumi Roveri, I teatri di Romagna. Un sistema complesso, Bologna 2005, p. 156-159, 187;
E. Belisardi, Morciano di Romagna. Il cammino storico, umano e culturale dalle origini a oggi, Rimini 2015 (pubblicato postumo), p. 213-220.
Morciano di Romagna (RN)
Nel 1902 un’associazione di privati cittadini ottiene dal Comune l’area su cui si impegna ad erigere un nuovo teatro, adeguato al decoro della comunità, concedendo in cambio l’uso del palco d’onore e la facoltà di utilizzare il teatro in occasione di eventi di pubblico interesse, quali premiazioni, conferenze, commemorazioni ecc.
Il progetto venne affidato a Giuseppe Attilio Balducci, architetto e ingegnere che, laureato a Bologna, era operativo tra gli altri a Morciano, Fano e Forlì.
Nel Capodanno 1906 vi fu una prima apertura, l’inaugurazione ebbe luogo nel 1907 per la Fiera di San Gregorio con la messa in scena del dramma risorgimentale Vecchi eroi di Augusto Novelli. Tra gli attori figurava anche Riccardo Renzi padre di Pina, futura attrice di successo. Per l’occasione le scene furono realizzate dallo scenografo Rufo Reffi.
A Morciano fin dai primi del ‘900 erano attive sia una Filodrammatica che una Filolirica per la messa in scena di spettacoli cui si aggiungevano quelli delle compagnie itineranti ed esisteva già uno spazio adibito a teatro.
Nel nuovo teatro le rappresentazioni drammatiche si alternarono a quelle comiche, grazie all’apporto della Filodrammatica, ch’ebbe il suo periodo più fecondo sotto la direzione di Matteo Ghigi.
Dal 1924, con la messa in scena di Rigoletto, prende avvio l’annuale appuntamento con lo spettacolo lirico in occasione della Fiera di San Gregorio. Le stagioni operistiche si protrassero fino agli anni Trenta sia durante la Fiera che in altri periodi dell’anno.
Posto nel centro storico del paese il teatro è un edificio autonomo, di gusto classicheggiante, la cui facciata tripartita presenta un corpo centrale leggermente aggettante con ampio ingresso al piano terra, cui si affiancano altre due aperture nei corpi laterali. Il registro superiore si caratterizza per una trifora fiancheggiata da nicchie nella parte centrale.
All’interno un piccolo foyer introduce alla sala teatrale dalla caratteristica pianta a ferro di cavallo con tre ordini sovrapposti di palchi, suddivisi da bassi tramezzi e sostenuti da agili colonnine, tutte in ghisa al primo e secondo ordine, mentre al terzo sono solo all’apparenza tutte uguali. In realtà sono in ghisa dove funzionali, ossia ove poggia la capriata del tetto e in legno dove hanno solo funzione decorativa. Pressoché assenti le decorazioni sia pittoriche che plastiche.
Assai originale il sipario coevo fatto di affiches pubblicitarie originali mentre il proscenio si caratterizza per la presenza di due palchi ad arco.
Il palcoscenico è proporzionato al teatro e dotato di graticcio ligneo originale, presenta inoltre ad entrambi i lati una curiosa balconata sorretta da colonnine cui si accede da una scala. Il sottopalco un tempo era praticabile e veniva utilizzato nelle serate danzanti come privé.
Il ridotto posto al primo piano, a lungo adibito a circolo ricreativo ha una fisionomia anni ’60, è attrezzato con tavoli, pianoforte e area bar cucina. Solo da questo ambiente è possibile accedere al loggione.
I recenti restauri sono stati curati dalla famiglia Bigi che ne è proprietaria. Il teatro svolge attività culturale e musicale di cui Lucilla Bigi è animatrice. Inoltre in teatro ha sede l'associazione culturale "Il Setticlavio - passepartout teatro" attraverso la quale sono state organizzate e proposte attività a carattere soprattutto musicale.
Questa scheda è stata redatta con l’apporto della stessa Lucilla Bigi che conosce a fondo la storia del teatro.
(Lidia Bortolotti)
It now has new private owners and serves as the headquarters for “Il Setticlavio”, a musical association.
The façade has three entrances with arched windows over them, alternated with niches.
The horseshoe-shaped interior is simple and elegant, with three tiers of balconies sustained by slender columns – made of cast iron in the first and second tiers, alternated with wooden columns in the third tier – and boxes separated by low brick dividers.
Recent restoration work has revived the original architectural layout and decorations, which were extensively altered over the years. The entire exterior wall was restored with new brick-coloured plaster and the relief moulding was redone.
Inside, the trusses of the ceiling and the flies of the stage, both of which made of wood, were consolidated and disinfested. The old partitions of the upper gallery were removed, permitting access to the lobby and restoration of the entire corridor.
An agreement reached by the municipality and the owners will permit construction of the dressing rooms.
The theatre currently offers concerts, plays and operettas.
(Luisa Masetti Bitelli)