Finale Emilia, Teatro Sociale, la sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, esterno (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, esterno, particolare del corpo centrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, esterno, particolare della cimasa posta sui due avancorpi laterali (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, atrio d'ingresso (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare della decorazione dell'atrio (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, accesso alla sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, la sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, soffitto della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, la sala teatrale vista dal palcoscenico (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare del palcoscenico (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, la sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare decorativo di un palchetto (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare decorativo dei palchi (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare decorativo (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare decorativo (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare decorativo (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, scorcio dei palchi (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, ingresso alla sala teatrale visto dall'alto (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, la sala teatrale vista dal loggione (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, il loggione (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare decorativo del soffitto (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, lampadario dell'atrio (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, foyer e affaccio sull'atrio (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, atrio (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, targa commemorativa posta nell'atrio (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, immagine storica posta nell'atrio (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, decorazioni floreali di una saletta attigua al foyer del teatro (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, decorazioni floreali di una saletta attigua al foyer del teatro, particolare (foto Andrea Scardova, IBC)
Finale Emilia, Teatro Sociale, esterno prima del restauro (foto Riccardo Vlahov, IBC) 1980, 30156018.
Finale Emilia, Teatro Sociale, la sala vista dal palcoscenico prima del restauro (foto Riccardo Vlahov, IBC) 1980, 30156019
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolare della sala prima del restauro (foto Riccardo Vlahov, IBC) 1980, 30156020.
Finale Emilia, Teatro Sociale, particolari dell'arcoscenico prima del restauro (foto Riccardo Vlahov, IBC) 1980, 30156024
Finale Emilia, Teatro Sociale, palchetto prima del restauro (foto Riccardo Vlahov, IBC) 1980, 30156026
Finale Emilia, Teatro Sociale, palco di proscenio prima del restauro (foto Riccardo Vlahov, IBC) 1980, 30156027.
Finale Emilia

Teatro Sociale

Elementi caratterizzanti
Dati tecnici
pianta a ferro di cavallo con gallerie e palchi
capienza totale della sala posti 411
fonti archivistiche
Pubblicazioni e Cataloghi
C. Frassoni, Memorie del Finale di Lombardia, Modena 1778, p. 100, 101, 158, 159, 168;
U. Baldoni, Podestà e Vicari nella cronaca del comune di Finale Emilia dal 1190 al 1927, Bologna 1927, p. 24 e p. 246;
C. Coen, Finale Emilia, Finale Emilia 1953, p. 14;
Finale Emilia nelle fotografie di Giambattista Magni (1837-1857), Finale Emilia 1977;
A. Garuti, Finale Emilia, in Paesaggio: immagine e realtà, Bologna 1981, p. 250;
U. Moretti, Tutti insieme riusciremo ad avere il nostro bel teatro, in "Gazzetta di Modena", 15 maggio 1982;
Teatri storici in Emilia-Romagna a cura di S. M. Bondoni, Bologna 1982, p. 204-205;
Liberty in Emilia, Modena 1988, p. 162; Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 171;
L. Bortolotti, Teatri storici? E' di scena il restauro, in "IBC", X, 3 (2002), p. 47-54.
via Trento Trieste, 15
Finale Emilia (MO)
Tel: 0535.788111
opera di inaugurazione:
Manon Lescaut di Giacomo Puccini
Fondazione: XX (1900-1999)
Lo storico Cesare Frassoni, nelle sue Memorie del Finale di Lombardia del 1788, ricorda come in questo paese fosse viva la tradizione teatrale menzionando due teatri. Il primo, sorto nel 1577 sotto il nobile cavaliere ferrarese Podestà Curioni, fu chiamato il Balladuro perché costruito nello stesso luogo che serviva per le pubbliche danze popolari. Il secondo teatro venne formato per la gioventù nobile e costruito nella zona del Torraccio contiguo all'Alta Rocca. Nel 1737 si inaugurò un nuovo teatro, denominato Grillengoni, posto di fronte alla Rocca. Questo teatro fu abbattuto nel 1899 e oggi rimane solo la facciata neoclassica incorporata in un gruppo di abitazioni. Nell'Ottobre del 1905, la costituita Società per l'erezione di un Teatro Sociale in Finale Emilia deliberò di affidare il progetto allo Studio di Ingegneria e Architettura Giorgi e Rognoni di Modena. I lavori iniziarono nel 1907 e terminarono nel 1910; nell'Ottobre dello stesso anno fu inaugurato portando in scena la Manon di Puccini. Il teatro si erge quasi di fronte al vecchio teatro settecentesco e presenta una facciata a tre corpi di cui due laterali più bassi ed aggettanti sormontati da timpani ricurvi di stile liberty come le decorazioni (secondo il modello dello Storchi di Modena). Dall'Atrio rettangolare, si accede con due scale alle gallerie ed ai palchi e alla platea a forma di ferro di cavallo. La soluzione di un progetto a tipologia mista, a lungo contestato dal Comitato, propone un compromesso tra la tradizione italiana, ma soprattutto emiliana, del teatro a palchetti e l'innovazione alla francese della galleria a balconata continua. In effetti, appena sopraelevata sulla platea, vi è la galleria con posti gradonati nel settore principale, mentre nelle parti convergenti verso il palcoscenico si suddivide in palchetti con bassi divisori. Soprastante a questa, è situato un ordine di palchetti in numero di ventuno (dieci per ogni ala più quello centrale che è doppio) e altri palchetti di proscenio. Infine una seconda galleria che nella parte centrale contiene sette file di posti gradonati. Motivi floreali incorniciano le balaustre ed i soffitti dei palchi sono decorati con serti di rose. Una grande balaustra policroma dipinta a trompe-l'oeil percorre tutta la fascia esterna del soffitto ed una cornice anch'essa dipinta circonda il lucernario. Il palcoscenico è dotato di sottopalco sostenuto da colonne di legno, di retropalco con porta che si apre sul fondo e otto camerini per gli attori. Il teatro che ospitò per lungo tempo importanti manifestazioni di opere liriche, prosa e operetta, nel dopoguerra fu destinata a sala cinematografica sempre più scadendo sino a ridursi nel 1979 cinema 'a luci rosse' negli anni ottanta ebbe ancora una breve stagione teatrale che si concluse nel 1984 quando il teatro è stato dichiarato dichiarato inagibile.
Alla metà degli anni Novanta era ancora in parte di proprietà degli eredi della "Società per l'erezione di un Teatro Sociale in Finale Emilia" che peraltro non disponeva di risorse per il restauro dell'edificio ed espresse di conseguenza la volontà di cedere al Comune le proprie quote. Completata la transazione il Comune ne ha ha avviato rapidamente il recupero affidandone il progetto ad Artistudio di Sassuolo. Il teatro è stato nuovamente inaugurato il 20 gennaio 1996. L'intervento, reso certamente più agile da una situazione strutturale non particolarmente compromessa, ha riguardato, oltre che la messa a norma di impianti e servizi, il rifacimento delle infrastrutture più danneggiate quali platea e palcoscenico (quest'ultimo risultava infatti inidoneo a sopportare i carichi di un palco di discrete dimensioni) e il rinnovo degli arredi al fine di renderli omologabili. Il ripristino dei paramenti murari esterni ha completato il recupero.(Caterina Spada - Lidia Bortolotti)
Il teatro è stato danneggiato dal terremoto del maggio 2012, attualmente è inagibile ed è in corso la ristrutturazione (2022).



The historian Cesare Frassoni, in his 1778 work Memorie del Finale di Lombardia, recalls the lively theatre tradition in this town, now known as Finale Emilia, and mentions two theatres. The first, built in 1577 under the noble Ferrara knight Podestà Curioni, was called Balladuro because it was built on a site that also hosted folk dances. The second theatre was built for the enjoyment of local noble youths in the area known as Torraccio, adjacent to the fortress. In 1739, a new theatre located in front of the fortress and called Grillengoni was inaugurated. This theatre was demolished in 1899; its neo-classical façade remains standing among some modern homes. In October 1905, a society for the creation of a social theatre in Finale Emilia (Società per l'erezione di un Teatro Sociale in Finale Emilia) was formed, and it decided to entrust the project to the Giorgio & Rognoni architecture and engineering studio in Modena. Work began in 1907 and ended in 1910; in October of that year the theatre was inaugurated with Puccini’s Manon Lescaut. The theatre stands almost right in front of the old 18th century theatre, and has a three-tied façade, with two lower, lateral sides that jut out and are surmounted by curving, Art Nouveau-style tympanums; the decorations are also in Art Nouveau style (following a model by Storchi of Modena). Two staircases lead from the rectangular atrium to the galleries and boxes, and the horseshoe-shaped main floor. The project using a mixture of styles, which the committee had long opposed, was a compromise between the Italian (and even more so, Emilian) tradition of theatres with boxes, and the French innovation of a gallery with a continuous balcony. Indeed, the gallery stands just above the main floor, with benches in the main sector, while closer to the stage it features small boxes with low partitions. Above the gallery is an order of twenty-one boxes (ten for each wings, plus a central double box), and other proscenium boxes. Finally, there is another gallery, with seven central rows of benches. The balustrades are decorated with floral motifs, and rose stems decorate the boxes’ ceilings. A large, trompe l’oeil polychrome balustrade runs along the entire exterior side of the ceiling, and a painted cornice surrounds the skylight. There is an understage supported by wooden columns, a backstage area accessed via a door behind the stage, and seven dressing rooms for the actors. The theatre, which long staged major opera, prose, and operetta performances, was turned into a movie theatre after World War II, and began a downward spiral, eventually becoming an adult cinema in 1979. During the 1980s, it hosted a brief opera season, ending in 1984 when it was declared unfit for use.
In the mid-1990s, the theatre was still partly owned by the heirs of the "Società per l'erezione di un Teatro Sociale in Finale Emilia", which did not have any financial resources for restoring the building, and thus decided to cede its shares to the municipality. Once the transaction was completed, the municipality quickly began restoration efforts, which it entrusted to Artistudio in Sassuolo. The theatre was inaugurated anew on 20 January 1996. The restoration, made easier by the reasonably sound structural condition of the building, aimed to bring the electrical system and services in compliance with existing regulations, rebuild the most damaged components such as the main floor and stage (the latter was not fit to bear the necessary loads), and renew the furnishings. Finally, the external battlements were restored.
(Caterina Spada - Lidia Bortolotti)

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