Teatro Comunale Maria Pedrini
capienza totale della sala 200 posti
1961-1970
F. Consolini, Cronaca contemporanea di Brisighella dall'anno 1850 all'anno 1883, Firenze 1884, v. II;
Brisighella: cenni storici, Brisighella 1899;
Teatri storici in Emilia-Romagna, a cura di S. M. Bondoni, Bologna 1982, p. 232-234;
Studio per il recupero del Teatro Pedrini di Brisighella, Faenza 1994;
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 127-128.
Brisighella (RA)
I lavori di scenografia e "macchinammo" furono opera di Gaspare e Romolo Liverani, di cui, presso l'Archivio Comunale, si conservano due lettere. L'edificio fu praticamente terminato nel 1832, anche se nel 1835 vennero fatte ulteriori spese per il definitivo completamento.
L'inaugurazione fu comunque decisa per il mese di settembre del 1832, in occasione della festa della Beata Vergine del Monticino; il pro-legato di Ravenna autorizzò la spesa di trenta scudi per gli allestimenti necessari. Il Metelli, nella sua Storia di Brisighella, afferma che "a tale effetto venne condotta una compagnia di abili istrioni che retta dal Mascherpa stava a' servigi della Duchessa di Parma e Piacenza, la quale vi rappresentò alcune commedie del Goldoni e del Nota" (cit. p. 187, v. IV). Nel nuovo teatro risplendente per le luminarie gli uditori trassero gran diletto da queste rappresentazioni.
L'ambiente che il Maccolini ebbe a disposizione per costruire il teatro era collocato dietro la sala principale della residenza municipale; esso aveva pianta irregolare, con un lato più largo ed uno più stretto che terminava con un semicerchio a foggia di coro da chiesa. La figura che più vi si poteva adattare, secondo il progettista, era quella cosiddetta a ferro di cavallo. Per un teatro che doveva servire ad un paese di duemila persone, fu intento del Maccolini usare ristrettezze nei palchi e nelle corsie, che erano ad uso di pochi, con vantaggio della platea che sarebbe servita a tutti. Concepito il progetto, Maccolini, per ripulirlo di qualche menda, consultò addirittura alcuni illustri maestri a Bologna, di cui per non si conoscono i nomi.
Attualmente il teatro presenta una sala, con pianta a ferro di cavallo, piuttosto piccola e due ordini di palchi (ventiquattro in tutto, più il palco d'onore) suddivisi da dodici robuste colonne in stile dorico che sorreggono il loggione. La decorazione è molto semplice: una serie di medaglioni orna i palchi del secondo ordine; una cornice in stucco dorato corre tutt'intorno alla trabeazione sovrastante le colonne. L'arcoscenico, altrettanto semplice, ha decorazioni floreali e medaglioni in stucco dorato. Sul soffitto a cupola è dipinta una finta prospettiva, costituita da dodici finestre ad arco, ognuna con un vaso di fiori al centro. Il teatro è illuminato, oltre che dal lampadario centrale, da una serie di appliques.
Negli ultimi tempi il teatro è stato più volte restaurato. Una prima volta nell'immediato dopoguerra, per rimediare ai danni causati dagli eventi bellici, ed infine negli anni Sessanta.
Nel corso di quest'ultimo restauro è stato rifatto il tetto secondo le tecnologie di quegli anni assai in voga (eternit e cemento armato), con conseguente perdita delle vecchie capriate lignee. Inoltre è stata ripristinata la volta, decorazione compresa. Pertanto quello che noi oggi vediamo è una riproposta classicheggiante ideata dal geometra Casadio, che a quel tempo diresse i lavori, ed eseguita dal pittore locale Tonino Del Re. L'intervento ha inoltre modernizzato la pavimentazione della platea, mentre le uscite di sicurezza sono state risolte con due porte che immettono nel sottopalco.
In passato l'attività in teatro è stata assai vivace ed intensa. Attualmente, poiché l'intera struttura necessita degli opportuni interventi di adeguamento e messa a norma, è di fatto inagibile e inutilizzata. (Lidia Bortolotti)
Sono in corso lavori di restauro e risanamento conservativo nonché il progetto di rifunzionalizzazione in "teatro del gusto". I lavori dovrebbero terminare nel 2022.
Stage sets and machinery were the work of Gaspare and Romolo Liverani, two of whose letters are still stored in the municipal archives. The building was partly completed in 1832, and additional funds were earmarked for its final completion in 1835.
It was decided to inaugurate the theatre in September 1832, on the occasion of the feast of the Blessed Virgin of Monticino; the Ravenna prolegate authorized a budget of thirty scudos for the necessary preparations. Metelli, in his Storia di Brisighella, states that "for this purpose, a troupe of skilled comedians was invited; they were led by Mascherpa and were at the service of the Duchess of Parma and Piacenza, and staged several comedies by Goldoni and Nota" (ibid. p. 187, v. IV). In the new theatre, resplendent with small lanterns, the audience was greatly entertained by these performances.
The space that Maccolini was granted to build the theatre was located behind the main hall of the municipal residence; it had an irregular floor plan, with one longer and one shorter side, the latter terminating with a half-circle shaped like a church choir. According to the architect, this space was best suited to a horseshoe-shaped theatre. Since the theatre was meant to serve a town of 2,000, Marcolini planned to design small boxes and walkways, which only a few would use, to free up room for the main floor, which was open to everyone. Once he conceived his project, Maccolini sought the help of some illustrious master architects in Bologna, whose names we do not know, to make some corrections.
Currently, the theatre features a rather small, horseshoe-shaped main hall and two orders of boxes (twenty-four in total, plus the dignitaries’ box) divided by twelve robust Doric columns that support the gallery. Decorations are very simple: a series of medallions decorate the second-order boxes; a golden stucco cornel runs along the entire length of the entablature surmounting the columns. The equally simple proscenium has floral decorations and golden stucco medallions. The domed ceiling is decorated with a false perspective painting depicting twelve arched windows with a flower vase at the centre. The theatre is lit by a central chandelier and a series of appliques.
The theatre was restored several times in recent decades, first in the immediate post-war period to mitigate damage from the war, and lastly in the 1960s.
During the latter restoration, the roof was rebuilt using material that was in vogue at the time (concrete and eternit), leading to the loss of the old wooden trusses.
The vault, including its decorations, was restored. Therefore, the theater as we see it today is a reconstruction, in classical style, designed by the surveyor Casadio who oversaw the restoration work, and carried out by the local painter Tonino Del Re. Restoration efforts also modernized the main floor’s pavement, while two doors that lead to the understage serve as security exits.
In the past, the theater’s activities were quite lively and intense. (Lidia Bortolotti)
Conservative restoration and redevelopment works are underway as well as the refurbishment project in the "theater of taste". The works are expected to finish in 2022.