Il Museo Lapidario di Ferrara, nell'ex chiesa di Santa Libera.
Stele architettonica iconica iscritta, I sec. d.C.
Sarcofago paleocristiano, V sec. d.C.
Ferrara

Musei di Arte Antica - Lapidario Civico

Orari e Tariffe
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Accessibile
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Parisini S. (a cura di), Per antiche vie: guida al Parco Archeologico dell'Alto Adriatico, Bologna, Editrice Compositori, 2014, pp. 189-190.

Gulinelli M.T. (a cura di), Il lapidario romano di Ferrara: guida didattica con dieci manifesti, Comune di Ferrara Musei di Arte Antica, Regione Emilia Romagna Istituto Beni Culturali, 2003.

Cicala V., Civico Lapidario, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 129, n. 18.

Visser Travagli A. M., Il Lapidario e le raccolte archeologiche dei Musei civici di Ferrara, in Museo archeologico, Forlì, A.B.A.C.O., 1996, pp. 90-94.

Visser Travagli A. M., Santa Libera: pietre e progettazione, in Cicala V. (a cura di), Segni delle pietre. Strutture e lapidari in Emilia-Romagna, Inserto di "IBC informazioni", 6, 1989, pp. 20-21.

Visser Travagli A. M., Per la storia del Lapidario di Ferrara: aspetti e problemi museologici di una raccolta civica, in Donati A. (a cura di), Il Museo Epigrafico, Faenza, 1984, pp. 355-373.

Visser Travagli A. M., Il Lapidario del Museo Civico di Ferrara, Firenze, 1983.

Selmi R., Allestimento del Civico Lapidario nella ex Chiesa di Santa Libera a Ferrara, <Epigraphica>, XLV, 1983, pp. 375-384.
ex Chiesa di Santa Libera
Via Campo Sabbionario,1
Ferrara (FE)
Tel: 0532 232 933
Archeologia
Archeologia classica
Lapidaria
Costituisce la più antica istituzione museale ferrarese e fu inaugurato nel 1735 presso Palazzo Paradiso per volontà del marchese Ercole Bevilacqua. Dal 1984 ha sede nella ex Chiesa di Santa Libera. Il nucleo originario della collezione, composto dai marmi antichi sparsi nella città e nel territorio, e talvolta reimpiegati in edifici di culto, come nel caso del sarcofago di Annia Faustina proveniente dalla chiesa di S. Stefano, si è arricchito nel tempo in seguito alle donazioni settecentesche Baruffaldi, Scalabrini, Riminaldi e grazie a più recenti acquisizioni, tra le quali si ricorda il sarcofago di Aurelia Eutychia, esemplare certamente fra i più rilevanti della Cisalpina.

Ai materiali di ambito locale si aggiungono marmi inscritti di varia provenienza, eloquente contrassegno del gusto collezionistico della casa d'Este. Il percorso espositivo si apre con le epigrafi donate da Ercole d'Este e da Ercole Bevilacqua, rispettivamente la stele dei Caesii e quella di Antonia Valeria. Si prosegue con un itinerario topografico costituito da monumenti funerari, stele, sarcofagi, cippi. Tra i materiali lapidei esposti si segnalano il sarcofago degli Aurelii, restituito da Voghenza, l'ara di Fronto e il cippo di Octavius, provenienti dal Po di Primaro. Interessanti, infine, i documenti che si riferiscono al Po di Volano e il nucleo delle stele di Gambulaga.

Ferrara’s oldest museum was inaugurated in 1735 at Palazzo Paradiso by the Marquis Ercole Bevilacqua. Since 1984 it has been housed in the former Church of Santa Libera. The original core of the collection, comprising ancient marble items from throughout the city and its surroundings - and sometimes re-used in places of worships, such as the sarcophagus of Annia Faustina from the Church of Santo Stefano – was augmented over time by the 18th century Baruffaldi, Scalabrini, and Riminaldi donations, and by recent acquisitions, including the sarcophagus of Aurelia Eutychia, one of the most important such items from the Cisalpine Republic.

In addition to local material, the museum also holds inscribed marble items from various locations, testifying to the prevailing taste in the House of Este. The museum’s exhibits begin with epigraphs donated by Ercole d’Este and Ercole Bevilacqua, respectively the stele of Caesii and that of Antonia Valeria. They continue with topographic exhibits comprising funerary monuments, steles, sarcophagi, and tombstones, including a sarcophagus of the gens Aurelia, originally located in Voghenza, the altar of Fronto and the tombstone of Octavius, which come from the Po di Primaro, a former branch of the Po river. There are also interesting documents that refer to the Po di Volano branch, and a collection of steles from Gambulaga.

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