Esterno museo MAGI
Pieve di Cento

Museo MAGI'900

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Collina C. (a cura di), I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo - 2. ed. aggiornata, Bologna, Clueb, 2008. 

Museo d'Arte delle Generazioni Italiane del '900 G. Bargellini, in Franzoni G., Baldi F. (a cura di), Bologna: una provincia, cento musei: l'archeologia, le arti, la storia, le scienze, l'identità: guida, Bologna, Provincia Settore cultura, Pendragon, 2005, p. 149.

Generazione anni Trenta, Bologna, 2001.

Landi E., Museo d'Arte delle Generazioni Italiane del Novecento "Giulio Bargellini", in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 115, n. 62.

Le acquisizioni 1999-2000 delle sale generazionali, maestri storici, primo decennio, anni Dieci, anni Venti, Bologna, 2000.

Generazione maestri storici, generazione primo decennio, generazione anni Dieci, generazione anni Venti, Bologna, 1999.

Di Genova G., Il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del Novecento “Giulio Bargellini”. Catalogo generale, Bologna 1999.
Via Rusticana, a/1
Pieve di Cento (BO)
Tel: 051 686 1545
Arte
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte astratta
Arte concettuale
Arte figurativa
Arte informale
Arte oggettuale
Parco artistico
Alla fine degli anni ’90, l’industriale Giulio Bargellini, fondatore della OVA – industria leader in Italia e in Europa nel settore dell’illuminazione di emergenza – decide di valorizzare la propria collezione di opere, quadri e sculture e di creare un museo d’arte quale centro di documentazione, studio e valorizzazione delle generazioni artistiche italiane del Novecento.
In cerca di uno spazio appropriato, Bargellini decide di acquisire e recuperare il vecchio silo di Pieve di Cento, un edificio industriale del 1933 un tempo utilizzato per lo stoccaggio del grano. Il silo rappresenta un luogo ideale per dar vita al progetto del museo: da un lato è l’occasione per tutelare e valorizzare un edificio in grave stato di degrado, ma di grande valenza simbolica per la comunità locale e per la storia agraria della provincia bolognese; dall’altro, è un grande contenitore vuoto che per dimensione, volume, struttura architettonica e accessibilità territoriale si presta a divenire spazio espositivo.
Per il restauro e la conversione del silo viene incaricato Giuseppe Davanzo, noto architetto la cui opera subì l’influenza di grandi maestri dell’architettura italiana quali Scarpa, Albini e Samonà. Il progetto di trasformazione prevede di preservare il più possibile il volume del silo.
Per conferire un alto valore simbolico e comunicativo all’edificio e garantire maggiore coerenza tra l’involucro e la nuova funzione espositiva, le pareti esterne della ‘nuova scatola’ sono dipinte con una texture pittorica a forte dominante blu: da lontano appare compatta, avvicinandosi diventa materica e mutevole. Il Museo di Giulio Bargellini viene inaugurato nel 1999 e aperto al pubblico nel 2000.
Dapprima come Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900, poi, dal 2005 con il secondo ampliamento e con la nuova denominazione MAGI’900, il museo d’arte ha ampliato i propri interessi in una proiezione via via più internazionale e aggiornata sulle emergenze culturali di stretta contemporaneità. Oggi è composto da tre edifici collegati tra loro: l’ala storica (il silo del grano recuperato) sede del primo museo aperto nel 2000, l’ampliamento del 2005 ed un nuovo ampliamento del 2015.
L’attuale allestimento della Collezione permanente è dedicato a numerosi protagonisti e movimenti dell’arte e della cultura visiva tra XX e XXI secolo, e consente di approfondire tematiche particolarmente care al fondatore, perché storicamente importanti o inedite. Proposte attraverso un singolare percorso espositivo, articolato in una serie di sezioni dedicate a diversi nuclei, le personalità, le tendenze, le problematiche del pensiero contemporaneo vengono indagate attraverso le opere. Le scelte sono in gran parte legate alle curiosità e alle intuizioni del collezionista, che nel tempo si è avvalso della consulenza di diversi critici e curatori, ma testimoniano anche le attività espositive svolte e l’amicizia con artisti di diverse generazioni, di cui egli è stato spesso mecenate. A queste si sono aggiunte opere concesse in deposito al museo da artisti, enti e collezionisti. Nella costruzione di questo considerevole corpus di opere, dunque, sono entrate in gioco diverse dinamiche: dal rapporto personale con gli autori alla fascinazione per un determinato momento storico, dall’opportunità di un acquisto importante alla volontà di sostenere progetti di ricerca innovativi. Ne deriva una collezione eclettica e vitale, capace di sorprendere per alcune peculiarità rare, di rivelare aspetti inediti, di incantare con piccoli capolavori, talvolta persino di provocare, una raccolta certamente non omogenea, e proprio per questo ampiamente rappresentativa dello spirito contemporaneo. Grandi capolavori già ben storicizzati, spesso richiesti per mostre di importanti istituzioni, si affiancano a piccole raccolte inusuali, mentre diverse personalità italiane ed internazionali sono messe a confronto nella successione delle sale.


L’ala storica ospita la ricca sezione permanente dedicata alla Belle Époque, con un’ampia selezione delle principali riviste illustrate europee, tra le quali figura un rarissimo esemplare di “Le Rire” del 1895-96 che contiene alcune delle più ricercate litografie di Toulouse-Lautrec, e numerose opere di Ludwig Lutz Ehrenberger, oltre a oli, sculture, disegni di Giovanni Boldini, Paul César Helleu, Adolphe Willette, Marcello Dudovich, Vittorio Corcos, Aroldo Bonzagni, Remo Fabbri, Antonio Alberghini, Francesco Cangiullo, Alberto Martini, Félicien Rops, Eduard Fuchs, Charles Dana Gibson, Gustav Klimt, Ferdinand Reznicek.
Sempre nell’ala storica si svolgono le mostre temporanee, gli eventi, le conferenze, le attività per le scuole e per la didattica, il bookshop e l’area OPEN BOX, spazio espositivo, dedicato all’alternanza di esposizioni multidisciplinari.

Nelle moderne sale dell’edificio aperto nel 2005 troviamo le opere dei Maestri italiani del Novecento – tra cui Burri, Depero, De Chirico (con un’ampia collezione di scultura e grafica), Carrà, Fontana, Modigliani e numerose raccolte monografiche. Tra queste spiccano la collezione di opere minime 8X10 del regista Cesare Zavattini, le sezioni dedicate ai movimenti artistici L’astratto presente, Poesia Visiva, Metacosa e Madì, le collezioni su Nado Canuti, Carlo Levi, Josè Ortega, Concetto Pozzati, Mauro Reggiani, Fausto Melotti, Riccardo Ricas, Sergio Vacchi e Tono Zancanaro, la collezione Susmel sull’arte del Ventennio, la sezione sulla performance realizzata nel 2008 proprio al MAGI900 dall’artista giapponese Shozo Shimamoto, e quella dedicata all’Uomo della Pace.

Con l’ultimo ampliamento del 2015 il museo ha completato i propri spazi, arrivando ad esporre quasi integralmente la propria collezione di migliaia di opere d’arte in tre edifici strettamente collegati tra loro per una superficie espositiva di oltre novemila metri quadrati. La nuova ala del museo è formata da un grande edificio di tre piani fuori terra e da una grande terrazza panoramica. Il volume, dalla forma semplice e compatta, ospita al piano terra la collezione di opere dedicate all’Africa e al Sud America; spiccano le grandi sculture italo-africane realizzate in Kenya, le opere della Biennale d’Arte di Malindi, i dipinti di Esther Mahlangu, figura di spicco delle arti visive africane i cui lavori sono esposti nei principali musei del mondo; sono inoltre esposti i dipinti, le sculture e le ceramiche di Cesare Siviglia, artista la cui produzione è ispirata all’arte precolombiana. Al primo piano della nuova ala è esposta invece l’Arte aniconica contemporanea, mentre l’ultimo livello è interamente dedicato all’Arte figurativa contemporanea e ai Nuovi realismi.
Nell’area di raccordo tra gli edifici, oltre al bookshop e alla biblioteca è presente lo spazio espositivo OPEN BOX, dedicato alle iniziative espositive temporanee e a progetti di studio e valorizzazione di particolari aspetti della collezione.

Nell’area esterna del museo si è sviluppato il Giardino delle sculture, con opere monumentali di Simon Benetton, Nado Canuti, Pietro Cascella, Pino Castagna, Ettò, Lorenzo Guerrini, Umberto Mastroianni, Mirko, Graziano Pompili, Ivo Sassi, Franco Scepi, Valeriano Trubbiani, Felice Vatteroni e altri autori italiani contemporanei. Uno spazio aperto che preannuncia già dall’esterno la ricca presenza di opere d’arte visibili all’interno, mentre intorno al perimetro del museo sono state realizzate due grandi opere site specific in mosaico ceramico dal titolo “Costellazioni dell’arte” e “Le parole della scultura”, progettate dall’artista Marco Pellizzola per evidenziare la poliedricità dei temi e dei movimenti artistici raccolti nel MAGI’900.

Devoted exclusively to the art of the 20th century and the contemporary age, the museum was established thanks to the efforts of the entrepreneur and collector Giulio Bargellini from Pieve di Cento, in synergy with the municipal administration of Pieve, and with the collaboration of the publisher Edoardo Brandani and the critic Giorgio Di Genova. Its aim is to serve as a centre for the documentation, study and promotion of the most recent generations of Italian artists. Inaugurated in 1999, it is situated in the former grain silo, an industrial building from 1933 that was specifically restructured by the architect Giuseppe Davanzo. The permanent collections, organised by generations, are composed of 2000 paintings and sculptures attributable to over 500 artists. Notable figures include Balla, Burri, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, Depero, Guttuso, Manzù, Alberto and Arturo Martini, Melotti, Modigliani, Prampolini, Severini, Vedova and Viani. The historical collection enriches the permanent one: Cesare Zavattini’s “Collezione Minima”, composed of small works, and a “Sculpture Garden” with works by Canuti, Castagna, Mirko, Sassi, de Chirico, Trubbiani and Franco Scepi’s Man of Peace.

The museum layout follows generational criteria to classify the artists in the collection and place them within the context of the language and stylistic schools representing 20th-century art history as a whole. The collection, exhibited on a rotating basis in different rooms, represents an enormous artistic legacy, although it does not always express the artists at their height.
The room with the historic masters, devoted to the avant-garde and the 20th century, includes paintings, sculptures and drawings by Antonio Alberghini, Antonio Ambrogio Alciati, Giacomo Balla, Aroldo Bonzagni, Umberto Boccioni, Massimo Campigli, Francesco Cangiullo, Carlo Carrà, Ambrogio Casati, Felice Casorati, Carlo Corsi, Gerardo Dottori, Giorgio de Chirico, Raffaele De Grada, Angelo Del Bon, Fortunato Depero, Ercole Drei, Gennaro Favai, Maria Ferrero Gussago, Garzia Fioresi, Riccardo Francalancia, Antonio Luigi Gajoni, Virgilio Guidi, Savino Labò, Antonio Ligabue, Mino Maccari, Alberto Magnelli, Giannetto Malmerendi, Fernando Mariotti, Alberto Martini, Arturo Martini, Galliano Mazzon, Francesco Menzio, Amedeo Modigliani, Emilio Notte, Fausto Pirandello, Enrico Prampolini, Alfredo Protti, Ruggero Alfredo Michahelles, Mauro Reggiani, Luigi Russolo, Alberto Savinio, Sepo, Gino Severini, Mario Sironi, Atanasio Soldati, Tato, Cleto Tomba, Mario Tozzi. There are works by Orazio Amato, Gabriele Mucchi, Ennio Pozzi, Enzo Pregno, Ottone Rosai and Gino Rossi from Cesare Zavattini’s collection of small paintings.
The hall of the generation born in the first decade of the 20th century has works by Attilio Alfieri, Carlo Belli, Enzo Benedetto, Lino Bianchi Barriviera, Renato Birolli, Bruno Calvani, Giuseppe Capogrossi, Alberto Chiancone, Primo Conti, Antonio Corpora, Alfredo Bovio Di Giovanni, Alfredo Furiga, Franco Gentilini, Giovanni Korompay, Carlo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Norma Mascellani, Marcello Mascherini, Fausto Melotti, Francesco Messina, Luigi Montanarini, Rosario Murabito, Anton Zoran Music, Enzo Nenci, Goliardo Padova, Ideo Pantaleoni, Enrico Paulucci, Osvaldo Peruzzi, Bruno Saetti, Masi Simonetti, Siro, Dario Treves, Amedeo Trivisonno, Gianfilippo Usellini, Carlo Verdecchia, Renato Vernizzi, Luigi Veronesi, Alberto Viani, Nino Za, Tono Zancanaro and Cesare Zavattini. From Zavattini’s collection there are small paintings by Enrico Allimandi, Raffaele Castello, Katy Castellucci, Pietro Ghizzardi, Achille Incerti, Giacomo Manzù, Marino Marini, Pino Ponti and Bruno Rovesti.
The room showcasing the generation born in the 1910s features works by Afro, Edoardo Alfieri, Alberto Bardi, Renato Barisani, Toni Benetton, Renzo Biasion, Andrea Bizanzio, Aldo Borgonzoni, Mario Balocco, Alberto Burri, Corrado Cagli, Mario Carletti, Sebastiano Carta, Dario Cecchi, Fabrizio Clerici, Michelangelo Conte, Mino Delle Site, Pericle Fazzini, Alfredo Libero Ferretti, Nino Gagliardi, Piero Gauli, Emilio Greco, Lorenzo Guerrini, Renato Guttuso, Pompilio Mandelli, Umberto Mastroianni, Carlo Mattioli, Luciano Minguzzi, Mirko, Sante Monachesi, Ennio Morlotti, Leone Pancaldi, Adriano Parisot, Umberto Peschi, Carla Prina, Ilario Rossi, Piero Sadun, Aligi Sassu, Toti Scialoja, Antonio Scordia, Filippo Scroppo, Domenico Spinosa, Raffaele Spizzico, Vittorio Tavernari, Ugolino da Belluno, Emilio Vedova, Venturino Venturi and Silvio Zanella. From the Zavattini collection there are small paintings by Antonio Bonetti, Aldo Borgonzoni, Riccardo Manzi, Milena Milani, Angelo Savelli, Antonio Scordia, Achille Sdruscia and Antonio Vangelli.
The artists born in the 1920s are represented by Enrico Accatino, Lorenzo Alessandri, Gianni Ambrogio, Richard Anthoi, Ugo Attardi, Mirella Bentivoglio, Giovanni Benvenuti, Valentina Berardinone, Vinicio Berti, Annibale Biglione, Cherubino Binelli, Mario Bizzarri, Luigi Boille, Dino Boschi, Gianni Brusamolino, Aurelio Caminati, Sara Campesan, Giovanni Campus, Nado Canuti, Antonio Carena, Eugenio Carmi, Rino Carrara, Eugenio Cavicchioni, Giorgio Celiberti, Ferdinando Chevrier, Ciro Ciriacono, Pirro Cuniberti, Ugo D’Ambrosi, Antonio Del Donno, Mario De Maio, Maria Teresa De Zorzi, Elio Di Blasio, Pasquale Di Fabio, Antonio Di Girolamo, Nino Di Salvatore, Gianni Dova, Lia Drei, Salvatore Emblema, Giuseppe Ferrari, Gianfranco Ferroni, Carlo Gajani, Augusto Garau, Gianisto Gasparini, Rocco Genovese, Silvano Girardello, Giuseppe Guerreschi, Nedda Guidi, Luciano Lattanzi, Carlo Leoni, Elio Marchigiani, Plinio Mesciulam, Mattia Moreni, Anna Moro-Lin, Augusto Murer, Magdalo Mussio, Carlo Nangeroni, Mario Nanni, Gualtiero Nativi, Mario Padovan, Gaetano Pallozzi, Graziana Pentich, Lamberto Pignotti, Carlo Ramous, Raimondo Rimondi, Joaquìn Roca-Rey, Giulio Ruffini, Alba Savoi, Emilio Scannavino, Paolo Schiavocampo, Sergio Schirato, Turi Simeti, Ugo Sterpini, Tito, Anna Torelli, Mino Trafeli, Wladimiro Tulli, Aldo Turchiaro, Livio Orazio Valentini, Walter Valentini, Anna Maria Vancheri, Gian Berto Vanni and Giuseppe Zunica; the works from the Zavattini collection are by Giuseppe Banchieri, Saverio Barbaro, Gianni Bertini, Walter Bianconi, Egidio Bonfante, Carlo Caroli, Alik Cavaliere, Piero Garino, Ezio Gribaudo and Francesco Somaini.
The generation of artists born in the 1930s is represented by the works of more than 280 artists, whose visual expression oscillates between iconicity, aniconism and visual poetry, with the use of various materials to create paintings, sculptures, photographs and installations. Numerous works document the enormous creativity that distinguished Italy as of the 1960s, and notably those of Vincenzo Accame, Getulio Alviani, Paolo Baratella, Giuliano Barbanti, Marilla Battilana, Alberto Biasi, Enzo Bioli, Agostino Bonalumi, Alessandra Bonelli, Paolo Buggiani, Enrico Bugli, Nicola Carrino, Claudio Cintoli, Nino Crociani, Bruno Del Gaizo, Enrico Della Torre, Lucio Del Pezzo, Fabio De Sanctis, Ennio Di Vincenzo, Novello Finotti, Giosetta Fioroni, Alfonso Frasnedi, Marco Gastini, Gustavo Giulietti, Franco Lastraroli, Luciano Leonardi, Mauro Manfredi, Renzo Margonari, Umberto Mariani, Elio, Luigi and Rosario Mazzella, Mario Molinari, Franco Mulas, Giancarlo Ossola, Paolo Pasotto, Luca Maria Patella, Oscar Piattella, Gio Pomodoro, Concetto Pozzati, Vincenzo Satta, Luigi Senesi, Franca Sonnino, Tino Stefanoni, Attilio Stefanoni, Franco Summa, Franco Vaccari, Valentino Vago, Claudio Verna and William Xerra. Zavattini’s “8 x 10 Collection” includes works by Getulio Alviani, Rodolfo Aricò, Paolo Buggiani, Giorgio Colombo, Luciano Fabro, Marco Gastini, Giuseppe Landini, Sergio Lombardo, Nerone, Giuliano Poltronieri, Antonio Recalcati, Antonio Saliola, Renzo Schirolli, Angelo Titonel and Angelo Verga.

Thanks to the bequest of the artist Aldo Borgonzoni, who was born in Medicina and died in 2002, in 2003 the museum received a corpus of 76 works datable between 1943–45 and 1995, documenting half a century of expressionistic sensitivity to social and religious subjects. That year the museum received the donation of another deceased artist, Cesare Siviglia, who left numerous murals as well as iron and ceramic sculptures testifying to his artistic path imbued with Latin American cultural roots and ancient and modern archetypes, particularly those of his homeland, Colombia.
Outside the museum the exhibition path continues with the Sculpture Garden, with works by Mirko, Claudio Capotondi, Pino Castagna, Ivo Sassi, Francesco Somaini, Felice Vatteroni, Valerio Trubbiani, Guglielmo Vecchietti Masacci, Augusto Perez, Agapito Miniucchi, Guido Di Fidio, Simon Benetton, Franco Scepi, Valerio Trubbiani and Giorgio de Chirico.
Since late 1999 the institution’s dynamic activities have been aimed at promoting the artists present in local and outside collections alike, with which it associates a rich array of initiatives that include book presentations and conferences. There are also exhibitions in spaces devoted to temporary shows, such as the annual “Giornate dell’artista”, “Tende al mare” and “Confronti da museo”. The “guest hall” welcomes collective and monographic shows, such as those devoted to Alberto Zamboni, Sara Bolzani, Nicola Nannini, Lorenzo D’Angiolo, Vito Sardano, Francesco Finotti, Carlo Leoni and Luminita Taranu, Simone Butturini, Anna Boschi, Denis Riva, Guido Sammarchi, Salvatore Sebaste, Vando Fontanesi and Alberto Martini; as well as the solo shows of Gianluigi di Napoli and Guerrino Tramonti, Antonella Cappuccio with Anna Donati, Giovanna Lionetti, Teodosio Campanelli, Clara Ghelli, Ladislas Kijno and Erio Carnevali, the dual solo show of Kiki Fleming and Angela Pellicanò, Ricard Chiang, Carlo Maestri, Alfonso Borghi, Giuseppe Crescentini, Michele D’Aniello, Adriana Pignataro, Elvi Ratti, Carlo Zuffi, Lella Rendesi, Salvatore Giunta, Ivonne Paganelli, Mara Guerini, Felice Tagliaferri, Francesco Rampin, Nilo Bacherini, Giovanni Diffidenti and Toni Zarpellon. The artist director, Vittoria Coen, can be credited with the new organisation of the permanent collection, presented in December 2006, and she also organised major temporary exhibitions: “L’astratto presente. Generazioni in scena” with works by Getulio Alviani, Giacomo Balla, Afro Basadella, Agostino Bonalumi, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Antonio Corpora, Ennio Morlotti, Mauro Reggiani, Toti Scialoja, Emilio Vedova and Luigi Veronesi; in 2007, the monographic exhibition on Vincenzo De Simone entitled “Ritratti Luce / Luce di Ritratti (Secundum lumen)”, also staged at the Officina delle Arti and the Galleria Parmiggiani dei Musei Civici di Reggio Emilia; until January 2008, “Parole e Immagini. Tra poesia visiva ed espressioni segniche”, a reflection on the relationship between meaning and symbols in “Poesia Visiva”, and “La collezione Zavattini: Unicità e fantasia del piccolo formato”. Other exhibitioons that took place in 2008 included Marilla Battilana’s personal "Fra logos e luce"; "Tessere l'arte. Disegni per la stampa tessile nel primo Novecento", "Viva l'Africa. Il Kenia che vorrei"; Renato Fascetti’s personal "Un'avventura di de-costruzione concentrata", the performance "I colori della pace" followed by an eponymous exhibition by the artists Shimamoto and Sumi; Mirta Carroli’s personal "La pregnanza del nero", and Fausto Dossi’s "Dossi. Alchimie del tempo". In 2009 exhibitions continued apace with Elisabetta Mazzetti’s "Aforismi? Frasi? Mantra?"; Arduino Angelucci’s "L'architettura del colore”; Franco Trevisan "Recitate emozioni"; a Giorgio G. Adami anthology; Enzo Grimandi’s "I balloni ed altre storie"; the collective exhibition "Giappone oggi"; Piero Sani’s personal "Momenti di quiete tra tende e cipressi"; "Nonsoloferro", an anthology dedicated to Paolo Conti; the performance "La casa del vuoto", which introduced Lamberto Corregiari’s installation art and painting exhibition "La luce, lo spazio, il tempo"; and finally the personal exhibition "James Brown in Italy - three decades". The year 2009 also saw the inauguration of the permanent exhibition "Il Museo delle eccellenze artistiche e storiche", following up on extensive and complex renovation efforts. 2010 was the year of "AsianTour. Artisti dal Sud/Est asiatico"; "Energie"; "Dai vetri... alle matite... ai collages - 1994/2009"; "Disvelamenti. Unveilings"; "Sguardi attraverso"; "Immagina"; along with two exhibitions dedicated to Africa, one featuring the 120 works that were presented during the 3rd Malindi Biennial Festival of Art and which are now part of the MAGI’s collection, and "La Regina d'Africa". Finally, the many events held in 2011 included three personal exhibitions - Bruno Pozzi’s "Immagini: enigma della natura"; Antonio Del Donno’s "Evoluzioni", and Mauro Coppola’s "La mirabile voce dello sguardo" – along with "The Pieve di Cento project"; "Piccola Antologica", dedicated to Giuseppe Bergonzoni, Donald Baechler’s personal exhibition,"Dante's Inferno" by Guy Denning; "Transafricana", the collective exhibition by six african artists (Esther Mahlangu, George Lilanga, Seni Camara, Mikidadi BushKivuthi, MbunoPeter Wanjau) and Fiorenza's "La pittrice dei cavalli".
Regarding the most recent acquisitions of works by the generation of artists born in the first decade of the 20th century, there are works by Ettore Bocchini, Giovanni Boldini, Michele Cascella, Arduino Angelucci, Bruno Tassinari and Luciano Nenzioni; from the 1920s notable works are by Luciano De Vita, Adriana Notte, Giustina Presento, Arnaldo Pomodoro, Sergio Vecchi and Carlo Zuffi; and artists born in the 1930s are represented by the works of Giorgio Azzaroni, Luigi Ferini, Bruno Liberti, Tullio Pericoli, Bruno Raspanti, Gianni Ruspagiari and Angelo Tassi. The 1940s are celebrated with works by Daniele Degli Angeli and Nicola Zamboni, whereas the works of Katsutomi Horiki can be found in the section by foreign artists. In the month of October 2011 the inauguration entitled “Nuove Eccellenze” presented twelve new groups of works by national and international artists and movements such as: Esther Mahlangu, the Futurists, the "Metacosa", Sergio Vacchi, Mauro Reggiani, Nado Canuti, Tono Zancanaro, Josè Ortega, Carlo Levi, the Art Biennale of Malindi, Riccardo Ricas and artists in Visual Poetry.

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