Studio di Aurelio Saffi
CSI
CSID Personaggi storici
Forlì

Villa Saffi

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Servizi
Tipologia Collezioni
Via Firenze, 164
loc. San Varano
Forlì (FC)
Tel: 0543 712 627, 0543 712 633
villa con parco
Storia
Casa-museo/dimora storica
Risorgimento
Aurelio Saffi (1819-1890)
La villa, in origine convento dei Gesuiti, di cui conservano nella facciata tracce visibili della cappella, venne acquistata nel 1740 dal Conte Tommaso Saffi, bisnonno di Aurelio, come residenza estiva. Nel luglio del 1988 il Comune di Forlì l’ha acquistata dagli eredi Saffi. È stata la sede di riunioni carbonare ed era indicata nel linguaggio cifrato come Vendita dell’Amaranto. Inscindibile è il legame del luogo con la figura di Aurelio Saffi: egli vi risiedette dal 1864 sino al 1890, anno della morte. Ebbe accanto la moglie, Giorgina Craufurd, la cui presenza fu tanto discreta, quanto forte, importante, incisiva per le vicende private e pubbliche del consorte. Anche Giorgina abitò la villa sino alla morte, avvenuta nel 1911. Spesso fu loro ospite l’amico fraterno, Giuseppe Mazzini, di cui si conservano cimeli significativi in vari ambienti (il bel ritratto e la foto con dedica a Nina, come veniva chiamata Giorgina in famiglia), o curiosi quali la camicia da notte e le ciabatte da camera, testimonianze di un’affettuosa sodalità e frequentazione. I valori che permeavano la famiglia Saffi, nei propri componenti, sembrano trasparire anche dagli ambienti della residenza, dai mobili eleganti ma sobri, dalle numerose stampe, fra cui vari Rosaspina, dai numerosi volumi collocati nelle librerie poste un po’ in tutti gli ambienti, a testimonianza di un impegno culturale e civico rimasto inalterato nelle generazioni. Fra i discendenti ricordiamo il nipote di Saffi, Aurelio Enrico, che nella villa trascorreva buona parte dell’anno. Laureato in lettere, fu Commissario per l’Accademia di Santa Cecilia, fondatore e direttore con Vincenzo Cardarelli della rivista “La Ronda”, amico del pittore Amerigo Bartoli Natinguerra (1890-1971), che spesso risiedette in villa e che dipinse a trompe-l’oeil la cosiddetta stanza del ping pong.

Paesaggi culturali

Presso la Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna è depositato il fondo documentario omonimo, costituito da una parte dell’archivio personale del patriota. La casa natale di Aurelio Saffi è oggi la sede dell’Istituto storico di Forlì-Cesena; e il fascino che scaturisce dal complesso è accresciuto dall’ampio, suggestivo parco, ombreggiato, lungo il viale di accesso, da tigli e dominato, nella parte anteriore, da un maestoso cedro del Libano e, in quella posteriore, da un complesso di querce, che formano una piccola macchia fresca ed ombrosa. A Saffi è intitolata la piazza principale di Forlì (già Campo dell’Abate), su cui si affaccia il municipio. Al centro della piazza sorge un monumento alla sua memoria realizzato nel 1921 da Filippo Cifariello, distrutto da una bomba aerea nel 1944, venne ricostruita una copia della statua, nel 1961, per volontà dell’industriale Aldo Zambelli, in accordo con l’Amministrazione comunale. Le sue spoglie riposano, assieme a quelle della moglie Giorgina, nel Cimitero Monumentale di Forlì. A San Varano visse anche Caterina Orazia (Kate), un’esistenza, la sua, all’ombra della sorella Giorgina e del cognato Aurelio, con cui fu sepolta. Kate, mazziniana convinta e dedita alla causa italiana, nutrì per Giuseppe Mazzini un’ammirazione profonda.

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