La Pieve del Tho
Brisighella

Museo della Pieve del Tho'

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Barriere architettoniche
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Parisini S. (a cura di), Per antiche vie: guida al Parco Archeologico dell'Alto Adriatico, Bologna, Editrice Compositori, 2014, pp. 152-153.

Casadio P. (a cura di), Pieve del Thò: San Giovanni Battista in Ottavo: il restauro degli affreschi, 2004-2005, Udine, Forum, 2006.

Lenzi F., Museo della Pieve del Tho, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 146, n. 8.

Lega B., La Pieve di San Giovanni Battista in Ottavo o Pieve Tho di Brisighella. Nella leggenda, nella storia, nell'arte, Firenze, 1982.

La Pieve del Tho, Brisighella ieri e oggi, 5, 1977.

Lega P., Guida della Pieve di Ottavo, Faenza, 1964.

Susini G., Supplemento epigrafico faventino, Studi Romagnoli, IX, 1958, p. 193 e seg.

Mazzotti M., La pieve di Ottavo in Val di Lamone. Memorie storiche, Faenza, 1951.
Chiesa di S. Giovanni in Ottavo
Strada Provinciale 302 R Brisighellese-Ravennate
Brisighella (RA)
Tel: 0546 811 66 (Pro loco)
Archeologia
Archeologia classica
Archeologia medievale
Una scala aperta al principio della navata destra conduce al percorso archeologico sotto l’attuale livello pavimentale. Scavi condotti intorno e poco dopo la metà del XX secolo  hanno rivelato diverse tracce e materiali archeologici databili fra l’età romana e il medioevo.  Si tratta di elementi cronologicamente precedenti il primitivo edificio di culto cristiano messo in luce al di sotto dell'abside attuale, usato come cripta della chiesa eretta in età romanica (alla fine del sec. XI - inizi sec. XII). Il pozzo con drenaggio rinvenuto sotto la navata centrale,  variamente interpretato da taluni come piccolo forno o fornace e da altri come "celletta per cure termali", è stato recentemente identificato come  pozzetto per la gettata di campane.

Un percorso attrezzato e dotato di pannelli esplicativi, realizzato nella cripta e nei vani sotterranei contigui, offre un'esposizione organizzata di reperti archeologici risalenti all'età romana e all'età medievale-rinascimentale: mattoni manubriati, laterizi bollati, mattoni con impronte animali, esagonette pavimentali, ceramiche da mensa e da fuoco, frammenti vitrei, alcuni grandi doli in cotto segnati con numerazione progressiva graffita sull'orlo, diversi elementi fittili e lapidei di origine funeraria, fra cui la ricostruzione di una tomba alla cappuccina, o pertinenti alla fase più antica della pieve (transenne, formelle, plutei, capitelli, urna in marmo grigio per le ceneri del martire S. Claro). Fra i materiali di spoglio riutilizzati o inglobati nelle strutture architettoniche e nei paramenti murari si segnalano frammenti di epigrafi, sette capitelli in parte rilavorati (dal I sec.  a.C. al V-VI sec. d.C.), uno dei quali trasformato in acquasantiera, alcune basi di colonne, una colonna in marmo rosa di Verona e otto in granito orientale: di notevole importanza è quella che reimpiega un miliario commemorante gli imperatori Valente, Graziano, Valentiniano II, generalmente messo in relazione con il percorso della via Emilia, in cui si immetteva appunto la via Faentina. Altri reperti ancora, in prevalenza dell'età romana, sono murati o infissi alle pareti in vari punti del complesso chiesastico. Meritano citazione fra questi la tavola lusoria incisa su mattone, una transenna di marmo greco, un frantoio per la spremitura delle olive, diversi frammenti di epigrafi funerarie.

A staircase at the start of the right nave leads to the archaeological tour below the current ground level. Digs carried out right around and immediately after the mid-20th century uncovered various archaeological traces and material from the Roman era to the Middle Ages. This material pre-dated the primitive Christian church uncovered underneath the current apse, which may have been used as a crypt in the former Romanesque church (late 11th century – early 12th century). The well with drain found under the central nave, which has been variously though to be a small furnace or a thermal bath, has recently been found to have been a well for church bells.

Numerous archaeological remains can bee seen: bricks with handles, stamped bricks, bricks with animal tracks, capitol fragments, inscribed funerary steles, a bronze statuette (perhaps votive), fragments of glass ointment jars, hexagonal floor tiles, and several large earthenware dolia with progressive numbers inscribed on their rims. Salvage material used in the church and its walls includes fragments of epigraphs, seven capitols that were partly refashioned (from the 1st century BC to the 5-6th centuries AD), some column bases, a pink Verona marble column and eight Oriental granite columns: of particular importance is one that re-uses a milliarium that commemorates the Roman emperors Valens, Gratian, and Valentinian II, generally though to come from the Via Faventina. Other remains, mostly from the Roman era, are either walled in or nailed to the walls in various parts of the church complex. Some of the most noteworthy include a tabula lusoria engraved on a brick, a Greek marble transenna, an olive press, and numerous fragments of funerary epigraphs.

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