Casa Bertolucci, interno. foto di Simone Cagozzi.
Casa Bertolucci, foto di Giulia Flavia Baczynski
Casa Bertolucci, foto di Giulia Flavia Baczynski
CSI
CSID Cineasti
Monchio delle Corti

Casa Bertolucci

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Tipologia Collezioni
Casarola
loc. Casarola
Monchio delle Corti (PR)

Complesso rurale
Tematico e/o specializzato
Bernardo Bertolucci (1941–2018)
Casarola, minuscolo paesino incuneato in Alta Val Bratica, fra le Valli dei Torrenti Parma e Cedra, è la terra di origine della famiglia Bertolucci fin dal 1500. Attestazioni storiche riportano la costruzione della chiesa del paese grazie al finanziamento della famiglia nel XVII secolo. La casa attuale è costruita in pietra e risale al 1794, come si evince da un’incisione sul portale; veniva ristrutturata negli anni ’70 nel rispetto delle tipologie architettoniche d’origine, conservandone la pietra a vista insieme al manto di copertura realizzato con lastre di arenaria.
Casarola è stato rifugio prediletto dello scrittore Attilio Bertolucci sin dal 1920, come lui stesso racconta nel poema La Camera da Letto (1984-88), dove narra le vicende famigliari e autobiografiche. Il paese accoglieva Attilio, la moglie Ninetta e i piccoli Bernardo e Giuseppe durante la guerra. Negli anni a seguire diveniva meta di lunghe vacanze estive, anche dopo che da Parma la famiglia si trasferiva a Roma. Attilio, mescolando realtà e invenzione nei suoi componimenti, ha fatto di Casarola il luogo mitico delle proprie radici, e allo stesso tempo il teatro degli affetti familiari.

Per Bernardo Bertolucci Casarola diventava il set del suo primo film La Teleferica, purtroppo andato distrutto. In un’intervista il regista racconta: “Casarola, il paese che tutti credon fola è il primo verso che ho mai scritto. Arrivarci era per noi, da bambini, un’impresa che sapeva di leggendario. Non c’era la strada, innanzitutto. C’erano solo le mulattiere”. La realtà del mondo alpestre entra nei film di Bernardo che, nel corso della propria carriera, raccoglie la sensibilità e la lezione poetica del padre. Anche per Giuseppe Bertolucci Casarola diventa luogo d’elezione, mentre scrive Berlinguer ti voglio bene insieme all’amico Roberto Benigni.

Paesaggi culturali

Il borgo e i suoi paesaggi rivivono nei versi di Attilio che ne descriveva i tetti d’ardesia, le antiche case di pietra, i prati profumati di garofanini campestri, i boschi e il Groppo Soprano “sorta/di dolomite rosa addolcita dai castagni”. Lo scrittore studiava alla Facoltà di Lettere a Bologna, dove frequentava le lezioni di Storia dell’arte di Roberto Longhi e diventava amico di Giorgio Bassani e Francesco Arcangeli. Vissuto a Parma, dove frequentava la Biblioteca Palatina, è sepolto nella Cappella di famiglia del cimitero della Villetta della città ducale., Bernardo Bertolucci ha intrattenuto un profondo rapporto con la terra della sua infanzia; ambienta La Strategia del ragno nella campagna parmense al confine con la Lombardia, ma è soprattutto con Novecento che, insieme al fratello, dipinge un colossale affresco “emiliano” che racconta la vita e la storia di due fratelli lungo la lotta di classe novecentesca: sceglie la fattoria “Le piacentine” a Roncole Verdi di Busseto, il centro storico di Guastalla, le campagne di Suzzara e Luzzara, le terme di Salsomaggiore e la villa di architettura liberty San Donnino a Modena. Sia Bernardo che Giuseppe sono sepolti nel cimitero di Casarola, per loro desiderio., Nel Borgo è stato realizzato il progetto "Pagine di pietra": un racconto in forma di percorso che serpeggia per le strade del paese e unisce diciannove tappe, diciannove pagine di pietra, realizzate sui muri di altrettante case dell’antico borgo, sulle quali sono trascritti brani tratti dall’opera di Attilio, secondo i desideri e le affinità di coloro che hanno aderito al progetto., Nel parco e nel castagneto di Riana è sito il Percorso Cultura, un facile itinerario ad anello che consente di “leggere” il paesaggio e il territorio attraverso l’opera di Attilio. L’intero percorso è punteggiato da pannelli contenenti alcune delle sue più celebri poesie dedicate a questi luoghi.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.