Ricostruzione di capanne preistoriche nel Parco Archeologico
Interno di una capanna
Una sala del Museo Archeologico
Interno del Museo Archeologico
Simulazione di uno scavo archeologico
Travo

Parco Archeologico di Travo

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Travo: le vicende dell'antico insediamento, le preziose raccolte archeologiche e le bellezze del territorio, Collana Le guide di Piacenza Turismi , Piacenza, Piacenza Turismi, 2006.


Pagliani M.L., Museo Archeologico, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 26, n. 19.

Bernabò Brea M., I primi agricoltori, Piacenza, 1992.
Castello di Agazzano
Piazza Trieste, 16 (Museo); Via del Mulino, 22 (Parco archeologico)
Travo (PC)
Archeologia
Archeologia preistorica/paletnologia
Archeologia protostorica
Archeologia classica
Archeologia medievale
Ospitato nel castello Anguissola, il Museo Archeologico di Travo nasce nel 1997 dalla volontà di illustrare la storia del popolamento antico del territorio. Accompagnati da un esauriente apparato didattico-informativo e da un consistente apparato fotografico, i manufatti esposti illustrano aspetti della vita quotidiana dei primi abitanti della Val Trebbia, dal Paleolitico all'Età Romana. Tali reperti provengono principalmente dall'attività del Gruppo di Ricerca Culturale “La Minerva”, le cui ricognizioni effettuate nella media Val Trebbia nel corso degli ultimi 15-20 anni, hanno portato all'individuazione di 175 siti archeologici, 64 dei quali preistorici o protostorici, 90 romani e 21 medievali o moderni. In alcuni siti neolitici e dell’età del Bronzo sono stati effettuati scavi archeologici, grazie ai quali si dispone di nuovo materiale e significative conoscenze. Tra questi, la più importante scoperta è stata il rinvenimento del villaggio neolitico in località S. Andrea dove è stato realizzato il Parco Archeologico, che costituisce parte integrante del Museo, in cui si possono osservare le antiche strutture portate alla luce dagli scavi.
Nel 2019 è stata inaugurata una nuova sezione dedicata agli importanti ritrovamenti di età altomedievali effettuati dalla SABAP PR e PC a S.Andrea, relativi ad un abitato e ad una necropoli molto estesa riferibili all'VIII-IX secolo. 

Nella suggestiva cornice del castello Anguissola di Travo sono conservate ed esposte le testimonianze dei primi insediamenti umani in Val Trebbia, raccolte in diverse zone della valle, da Coli a Rivergaro, a Travo e a Croara. Le più antiche frequentazioni di questo territorio si datano fra la fine del Paleolitico antico e l'inizio del medio (100.000 anni fa circa) e sono costituite da una serie di strumenti su scheggia, spesso di tecnica "levalloisiana". Resti di accampamenti estivi di caccia, che sembrano essere stati frequentati nel Mesolitico recente o Castelnoviano (attorno al VI millennio a.C), hanno restituito tipici strumenti quali trapezi, punte di freccia e grattatoi. Di notevole interesse sono i reperti databili al Neolitico recente (fine IV millennio a.C.), alcuni dei quali tipici della cultura “dei Vasi a Bocca Quadrata”, rinvenuti in località S. Andrea dove è stato scoperto uno dei più importanti insediamenti dell'Italia settentrionale e in cui è stato istituito, a sua tutela e valorizzazione, il Parco Archeologico. Nel museo sono inoltre raccolte testimonianze che risalgono alle età del Rame, del Bronzo e del Ferro, prove di insediamenti liguri, celtici ed anche di contatti con gli etruschi. Per quel che riguarda l'età Romana, significative sono le testimonianze epigrafiche che documentano il culto di Minerva in Val Trebbia, anche se il luogo preciso in cui sorgeva il santuario dedicato a questa divinità è tutt’oggi sconosciuto.
Parte integrante del Museo è il Parco Archeologico del villaggio neolitico di S. Andrea, esteso circa un ettaro. La sua caratteristica principale è la conservazione in vista di parte delle strutture preistoriche messe in luce nel corso delle campagne di scavo svoltesi in quest'area dal 1995 sino ad oggi. Questo villaggio neolitico infatti presenta una fitta rete di strutture abitative e funzionali ben conservate, parte delle quali ora mantenute a vista. Il percorso di visita è corredato da una serie di pannelli relativi alla storia del sito, alle strutture abitative e funzionali, ad approfondimenti sul neolitico italiano e locale. Dal 2010 sono visibili anche le ricostruzioni di alcuni edifici neolitici in scala reale.

Travo’s Civic Museum of Archaeology is housed in the Anguissola castle. It was founded in 1997 with the aim of illustrating the history of human settlement in the area. Enhanced by exhaustive information material and extensive photographic documentation, the artefacts on display illustrate aspects of the daily lives of Val Trebbia’s earliest inhabitants, from the Paleolithic to the Roman era. Most of these items come from studies carried out by the “La Minerva” Cultural Research Group in the middle Val Trebbia over the last 15-20 years, which have led to the identification of 175 archaeological sites, including 64 prehistoric or proto-historic sites, 90 Roman sites, and 21 Medieval or modern sites. Archaeological digs have been carried out in several Neolithic and Bronze Age sites, bringing to light new material and significantly increased our knowledge. The most important discovery regards the Neolithic village at Sant'Andrea, which now hosts the Archaeological Park, an integral part of the museum where the ancient ruins unearthed by the digs can be visited.

Travo’s scenic Anguissola Castle houses and displays material related to early human settlements in Val Trebbia. This material was collected at numerous sites in the valley, from Coli to Rivergaro, Travo, and Croara. The earliest human settlements date back to the end of the Lower Paleolithic and the beginning of the Middle Paleolithic (about 100,000 years ago); material from these settlements includes a series of flake tools, many made using Levalloisian techniques. Typical hunting tools – such as arrowheads, scraping knives, and trapeze microliths – come from the remains of summer hunting camps, which apparently date back to the late Mesolithic (Castelnoviano period around 6,000 B.C.). Items from the late Neolithic (end of the fourth millennium B.C.) are of particular interest; some are typical of the “Square-mouth Vase” culture and were found at Sant’Andrea, one of most important sites related to this culture in Italy, and which is now protected and valorised as an Archaeological Park. The museum also features material from the Copper, Bronze, and Iron Ages, evidence of Ligurian and Celtic settlements and of contacts with the Etruscans. From the Roman era, there are numerous epigraphs documenting the cult of Minerva in Val Trebbia, although the exact location of the sanctuary dedicated to this divinity remains unknown.
The one-hectare Archaeological Park in the Neolithic village of Sant’Andrea is an integral part of the museum. Its main attractions include the prehistoric ruins unearthed by the digs carried out here between 1995 and the present. Indeed, this Neolithic village features numerous, well-preserved dwellings and infrastructure, some of which are now visible to the public. A series of information panels illustrate the history of the site, its dwellings and other infrastructure, and discuss the Neolithic in Italy and in the local area. Starting in 2010, full-scale replicas of Neolithic huts are on display.

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