Sandro Botticelli, Madonna adorante il figlio con S. Giovannino (tra il 1483 e il 1487)
Palazzo Farnese
Interno di Palazzo Farnese
Modello di fegato etrusco in bronzo
Statua in marmo con la firma dello scultore ateniese Kleomenes
Ilario Spolverini, Elisabetta Farnese prende congedo
Brescianino, Mare in burrasca con navi alla deriva
Strumenti per la filatura e la tessitura
Vasellame da mensa e da cucina
Calèche-barouche, 1828-30 (foto A. Bersani)
Targa in bronzo, esposta all'esterno del Museo, con il logo del riconoscimento “Museo di Qualità” assegnato dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Piacenza

Musei Civici di Palazzo Farnese

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi

Carlini A. (a cura di), Musei civici di Palazzo Farnese, Piacenza: Piano museale 2003, Regione Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, Bologna, Centro regionale per il catalogo e la documentazione, 2003.


Carlini A. (a cura di), Musei civici di Palazzo Farnese, Piacenza: Piano museale 2002, Regione Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, Bologna, Centro regionale per il catalogo e la documentazione, 2002.


Gigli A. (a cura di), Musei civici di Palazzo Farnese, Piacenza: Piano museale 2001, Regione Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, Bologna, Centro regionale per il catalogo e la documentazione, 2001.


Pronti S., Le carrozze. La raccolta di Palazzo Farnese a Piacenza, Milano, 1998.


Pronti S. (a cura di), Il Palazzo Farnese a Piacenza, La Pinacoteca e i Fasti, Milano, 1997.


Pronti S., Nuove acquisizioni documentarie e critiche sul tondo Botticelli del Museo Civico di Piacenza, Piacenza, 1988.

Orsini B. (a cura di), Le lacrime delle ninfe: tesori d'ambra nei musei dell'Emilia-Romagna, Bologna, Compositori, 2010, p. 287.

Musei Civici di Palazzo Farnese, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 77.

Collina C. (a cura di), I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo - 2. ed. aggiornata, Bologna, Clueb, 2008. 

Graviani G., Il recupero di Palazzo Farnese e lo sviluppo di Piacenza, in V. Anelli, Studi in onore di Alberto Spigaroli, Piacenza, 2007, pp. 225-234.

Musei Civici di Palazzo Farnese, Museo Archeologico, in Cantieri culturali: allestimenti, didattica, catalogazione e restauro nei musei dell'Emilia-Romagna, Bologna, Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, 2006, p. 2.

Landi E., Musei di Palazzo Farnese, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, pp. 21-23, n. 11.

Pronti S., Il Museo Civico di Piacenza in Palazzo Farnese, Piacenza, 1988.

Il Palazzo Farnese di Piacenza. Guida rapida, Piacenza 1986.

Gigli A., Lodigiani E., Pronti S., Sforza Fogliani C. (a cura di), Il Risorgimento a Piacenza, Piacenza, 1985.

Arisi F., Il Museo Civico di Piacenza, Piacenza, 1960.
Piazza Cittadella, 29
Piacenza (PC)
Misto
Archeologia preistorica/paletnologia
Archeologia classica
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Arti applicate
Risorgimento
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte figurativa
Arte astratta
Arte concettuale
Archeologia protostorica
I Musei civici, ospitati negli ambienti di Palazzo Farnese, si compongono di Pinacoteca Civica, Museo Archeologico, Museo delle Carrozze e Museo del Risorgimento. La visita offre di ripercorrere, in un itinerario unico ed eterogeneo, l'evoluzione storico - artistica di questa città e del suo territorio. Il percorso espositivo inizia dai sotterranei del Palazzo, in cui sono conservate la sezione archeologica, che conserva l'interessante fegato etrusco, e la collezione delle carrozze; nel piano ammezzato sono invece raccolte le sculture, gli affreschi medievali e rinascimentali, le armi antiche, i vetri, le ceramiche e le testimonianze risorgimentali. La visita si conclude poi al primo piano con la Pinacoteca, le cui opere documentano la cultura figurativa di Piacenza dal XVI al XIX secolo. Di particolare rilievo si segnala il celebre tondo di Botticelli.

Il percorso del museo, riallestito nel 1997, si apre al piano rialzato con la sezione delle maioliche e dei vetri, con pezzi di epoca compresa tra XVI e XVIII secolo.
Seguono l'Appartamento stuccato e una parte dei Fasti Farnesiani, esposti in alcune sale decorate con stucchi progettati da A. Sighizzi con apporti dei Bibiena. La decorazione fu commissionata nel 1685 dal duca Ranuccio II, che affidò a Marcantonio Franceschini, Giovanni Evangelista Draghi e Mauro Oddi l'esecuzione del ciclo pittorico intitolato ad Alessandro Farnese. Quattro paracamini monumentali in legno dorato, preziose opere dell'intagliatore Lorenzo Aili (1675), testimoniano degli splendori della corte farnesiana insieme ad altri arredi del XVII secolo. Nel 1690 Sebastiano Ricci terminò la serie dei quadri incorniciati da stucchi, ventisei a tutt'oggi esistenti, con le Storie di Paolo III Farnese. Riproduzioni fotografiche documentano poi le opere d'arte trasferite a Napoli da Carlo di Borbone (1734), non comprese nella parziale restituzione del 1928.

L'itinerario di visita prosegue con la sezione degli affreschi provenienti in gran parte dalla chiesa di S. Lorenzo, databili tra la prima metà del XIV e gli inizi del XV secolo. Pregevoli i frammenti dalla cappella di S. Caterina, ascrivibili a maestranza vicina a Giovannino de' Grassi.
Le sale successive (10-14) conservano sculture romaniche della "Scuola di Piacenza", epigrafi e stemmi; da segnalare un rarissimo Crocifisso in rame e bronzo, da Vigolo Marchese, della fine dell'XI secolo.
Seguono altre sculture, tra XV e XVIII secolo, e la sezione delle armi antiche, comprensiva di alcuni ritratti. I sotterranei ospitano la raccolta delle carrozze, iniziata con la considerevole donazione del conte Brondelli incrementata poi da altre acquisizioni, che conta una cinquantina di pezzi dal XVIII al XX secolo, tra cui spiccano prestigiose firme di officine italiane.

Al piano terra della Cittadella Viscontea la sezione archeologica si apre con un primo percorso dedicato alla storia del collezionismo a Piacenza e all’origine del museo e delle sue raccolte, per poi proseguire con la presentazione di una serie di testimonianze che documentano il popolamento del territorio nelle fasi più remote della preistoria e della protostoria sino all’avvento del dominio romano.
La sezione si è recentemente arricchita di un nuovo e articolato itinerario sotterraneo dedicato alla storia della colonia romana di Placentia, dall’anno della sua fondazione – 218 a.C. – sino all’insediamento dei Longobardi nel VI secolo d.C., che scandisce le vicende e le tappe più significative della lunga vita della città.
La rivisitazione si snoda lungo quindici ambienti prendendo avvio da un inquadramento del territorio piacentino nelle fasi antecedenti la romanizzazione: qui trova posto il celebre modello di fegato di bronzo, unica fonte diretta di conoscenza dell'epatoscopia (lettura del fegato a scopi divinatori) etrusca, databile tra la fine del II e l'inizio del I secolo a.C. Ogni aspetto dell’organizzazione urbanistica, architettonica, monumentale della città e della sua vita quotidiana viene illustrato da reperti conosciuti da tempo per la loro qualità, fra i quali spicca la statua marmorea panneggiata dello scultore ateniese Kleomenes, e da reperti inediti che danno conto dei modi di vita, degli usi, dei costumi, delle abitudini dei cittadini piacentini. Il ricorso a numerosi pannelli didascalici, videoproiezioni e postazioni interattive valorizza i reperti di particolare importanza e fornisce al pubblico un corredo informativo utile alla piena comprensione delle molteplici angolature di lettura di un organismo urbano complesso e multistratificato come quello di Piacenza.

Al piano ammezzato si trova invece il museo del Risorgimento, inaugurato come istituto autonomo e poi confluito tra i musei di Palazzo Farnese comprende documenti, uniformi e cimeli, donati in parte dal conte Barattieri, che ripercorrono la storia risorgimentale della città dal 1831 al 1870. Ampio spazio è dedicato al movimento mazziniano e garibaldino, all'attività dei patrioti locali e in particolare di Giuseppe Manfredi, presidente del comitato insurrezionale nel 1857 e governatore delle province parmensi. Tra i cimeli, un tricolore con stemma sabaudo, il bozzetto per il monumento a Garibaldi nel piazzale antistante la stazione, armi e monete, oltre cinquemila pezzi fra i quali la serie completa delle monete coniate a Piacenza.
Per quanto concerne l’arte contemporanea il Palazzo ha ospitato diverse iniziative e mostre collettive e monografiche, fra le quali "L’anima del 900. Da de Chirico a Fontana" della Collezione Mazzolini donata alla diocesi di Piacenza-Bobbio da Rosa Mazzolini, nella cui collezione era già confluita quella dei fratelli Simonetti: una raccolta di 899 opere organizzata tra il cinquecentesco Palazzo Farnese di Piacenza, il Palazzo del Podestà di Castell’Arquato e il Palazzo Vescovile di Bobbio. Fra le altre mostre, si annoverano la personale di Rebecca Forster "Il fegato di Piacenza (Opere d’arte contemporanea esposte vicino all’oggetto che le ha ispirate)", e successivamente le personali di Dino Maccini e quella dello scultore piacentino Sergio Brizzolesi "Regine".
Nel 2011 in occasione del vernissage dell'Omeofestival di Piacenza, dedicato all'elemento del fuoco, si è tenuta la performance di Bianca Maria Neri "Il calore del colore"; successivamente invece le sale del Museo hanno ospitato la personale di Christian Zucconi dal titolo "Stigmata".

The civic museums, housed in Palazzo Farnese, include the Civic Art Gallery, the Archaeological Museum, the Carriage Museum, and the Museum of Italian Unification. A visit to the museums provides an opportunity to explore the historical and artistic evolution of the city and its surroundings in a single, varied itinerary. The exhibitions begin in the Palazzo’s cellar, which housed the archaeological section – featuring the Liver of Piacenza, an Etruscan bronze artefact – and the carriage collection; the mezzanine floor houses sculptures and frescos from the Middle Ages and the Renaissance, ancient weapons, glassworks, pottery, and material from Italian unification. The visit ends on the first floor’s Art Gallery, whose works document figurative culture in Piacenza from the 16th to the 19th century. The most noteworthy piece is Botticelli’s famous tondo.

A visit to the Museum, which was renovated in 1997, begins on the mezzanine floor, with a section on majolica pottery and glasswork, featuring items from the 16th to 18th centuries. Next is the Appartamento Stuccato and part of the Fasti Farnesiani exhibitions, displayed in several rooms decorated with stuccos designed by A. Sighizzi with contributions from the Bibienas. The decorations were commissioned in 1685 by Duke Ranuccio II, who put Marcantonio Franceschini, Giovanni Evangelista Draghi, and Mauro Oddi in charge of completing the cycle of paintings dedicated to Alessandro Farnese. Four monumental, gilded-wood fireboards by the woodcutter Lorenzo Aili (1675), and other 17th century decorations, testify to the splendours of the Farnese court. In 1690 Sebastiano Ricci completed the series of painting framed by stuccos – of which 26 still remain – with the Stories of Paolo III Farnese. Photographs document the artwork that was transferred to Naples by Charles III of Spain (1734) and was not included in the partial restitution of 1928. The exhibition continues with a section on frescos, most of which come from the Church of San Lorenzo and date back to the early 14th to early 15th centuries. There are also valuable fragments from the Chapel of Santa Caterina, attributed to the workshop of Giovannino de' Grassi. The next rooms (10-14) display Romanesque sculptures from the “School of Piacenza”, epigraphs, and coats of arms; of particular interest is an extremely rare late-11th century copper-and-bronze crucifix from the town of Vigolo Marchese. They are followed by more sculptures, from the 15th and 18th centuries, and the section on ancient weapons, which also includes some portraits. The cellar houses the carriage collection, which began with a large donation from Count Brondelli and was augmented with subsequent acquisitions. It features about 50 items from the 18th to the 20th centuries, including some by prestigious Italian workshops. The cellar also houses the archaeological collection, which documents the human settlement of the Piacenza area from the Palaeolithic to the Neolithic. Its most famous piece is the Liver of Piacenza, a bronze Etruscan artefact from the late 2nd century or early 1st century B.C. It is the only existing direct source of knowledge on the Etruscan practice of inspecting animal livers to divine the future. The mezzanine floor houses the Museum of Italian Unification, which was originally founded as an autonomous institute and subsequently merged with the Palazzo Farnese museums. It displays documents, uniforms, and mementos – some of which were donated by Count Barattieri – that trace the city’s history from 1831 to 1870. Mazzini and Garibaldi’s movements receive significant attention, as does the activity of local patriots, especially Giuseppe Manfredi, who was president of the 1857 insurrection committee and governor of the provinces of Parma. Mementos include an Italian flag with the emblem of the House of Savoy, a preparatory sketch of the monument to Garibaldi now located in front of the train station, weapons, and coins. The latter feature over 5,000 pieces, including the full series of coins minted in Piacenza. With regards to contemporary art, Palazzo Farnese has hosted numerous initiatives and both collective and monographich exhibitions, including “L’anima del 900. Da de Chirico a Fontana”. The exhibition featured works from the Mazzolini collection, which were donated to the diocese of Piacenza-Bobbio by Rosa Mazzolini, whose collection had been augmented by the Simonetti brothers’ collection. The 899 works on display were hosted in several venues, including the 16th century Palazzo Farnese in Piacenza, Palazzo del Podestà in Castell’Arquato and the Episcopal Palace in Bobbio. Other exhibitions included a personal one by Rebecca Forster titled " Il fegato di Piacenza (Opere d’arte contemporanea esposte vicino all’oggetto che le ha ispirate)", followed by personal exhibitions by Dino Maccini and the Piacenza-born sculptor Sergio Brizzolesi, titled "Regine".
In 2011, during the vernissage for Piacenza’s Omeofestival, which was dedicated to the element of fire, Bianca Maria Neri staged a performance titled “Il calore del colore”; then Museum rooms hosted Christian Zucconi's exhibit titled “Stigmata”.

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