Il complesso di Santo Stefano, detto "La Gerusalemme Bolognese"
Il complesso di Santo Stefano, la chiesa dei Santi Vitale e Agricola e del S.Sepolcro.
Alessandro Tiarini, San Martino resuscita il figlio della vedova, olio su tela, sec.XVII
Il chiostro (sec.X-XII)
Calice, argento dorato, sec.XVII
Simone dei Crocifissi, Gruppo dei Magi (1370), legno dipinto.
Basilica di Santo Stefano, cortile di Pilato e Chiesa del Martyrium (sec.XII-XIII). Al centro il "Catino di Pilato", vaso in pietra del diametro di cm 11, databile intorno agli anni 736-744 circa. E' impostato su un piedistallo cinquecentesco. L'iscrizione che gira intorno al labbro esterno è ritenuta originale e ricorda una donazione dei re longobardi Liutprando e Ilprando(zio e nipote, associati nel regno dal 736 al 744), l'interpretazione è comunque incerta.
Una sala del Museo
Reliquiario della Benda, argento sbalzato, sec.XVII. Il reliquiario è qui rappresentato come si presentava prima del restauro.
Reliquiario della Santa Croce, argento sbalzato e dorato, sec.XVII. Nel restauro in corso è stata ritrovata incisa la scritta: JOHANNES JACOBUS BRUXELLENSIS FACIEBAT A. D. 1634
Jacopo da Roseto, Reliquiario del capo di San Petronio (1380), argento dorato e smalti, h cm 110. Fu commissionato dalle Società del Popolo di Bologna per custodire il capo del Santo, col quale si soleva dare la benedizione ai fedeli nella ricorrenza della festa.
Simone dei Crocifissi(1330-1399), Crocifisso, tempera e oro su tavola.
Lippo di Dalmasio(?), Madonna col Bambino, tempera e oro su tavola, sec.XIV.
Mitria di Sant'Isidoro, seta ricamata, perle, pietre preziose, sec.
Bologna

Museo di Santo Stefano

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Museo di Santo Stefano, in Franzoni G., Baldi F. (a cura di), Bologna: una provincia, cento musei: l'archeologia, le arti, la storia, le scienze, l'identità: guida, Bologna, Provincia Settore cultura, Pendragon, 2005, p. 47.

Maugeri V., Museo di Santo Stefano, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 100, n. 33.

Foschi P., Antoni E., Vinelli A., Livi S., La Basilica di Santo Stefano a Bologna. Storia, arte e cultura, Bologna, 1997.

Bocchi F. (a cura di), 7 colonne e 7 chiese: la vicenda ultramillenaria del complesso di S. Stefano in Bologna, Casalecchio di Reno, Grafis, 1987.

Serchia L. (a cura di), Nel segno del SS. Sepolcro, Vigevano, 1987.
Basilica di Santo Stefano
Via S. Stefano, 24
Bologna (BO)
Tel: 320 906 569 9
Religione e culto
Arte sacra
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Ha sede nel complesso della basilica di Santo Stefano, allestito in quattro sale che terminano con la cappella della Benda. Inaugurato nel 1916, fu sistemato da Francesco Malaguzzi Valeri originariamente nel refettorio. In seguito a lavori di risistemazione, dal 1999 ha assunto la veste attuale, ospitando paramenti sacri e reliquiari, dipinti e affreschi di scuola bolognese, veneta e toscana tra il XIII e il XVIII secolo (Simone de’ Crocifissi, Michele di Matteo, Alessandro Tiarini), e il reliquiario della testa di San Petronio, magnifica opera di oreficeria eseguita nel 1380 da Jacopo Roseto.

Nella prima sala si susseguono bassorilievi di epoche diverse, statue, capitelli. Nella seconda sala, riservata ai fondi oro, tavole e affreschi staccati dei secoli XIV-XVI, si hanno opere di Michele di Matteo, Simone de Crocefissi ('Gruppo dei Magi' e 'Crocifisso'), Jacopo di Paolo, Giovanni di Zoanello e una 'Madonna col Bambino' attribuita a Lippo di Dalmasio. Nella terza sala sono esposte tele e pale d'altare dei secoli XVII e XVIII, fra le quali spiccano opere di Alessandro Tiarini ('San Martino resuscita il figlio della vedova') Caccianemici, Ansaloni. Di qui si accede al "Tesoro di Santo Stefano": due piccole stanze con raccolte di oreficerie sacre e reliquiari, fra cui quello di S. Petronio di Jacopo da Roseto (1380), reliquie della Santa Croce del XVII secolo, reliquia della Benda del XVII secolo, e altri reliquiari, calici, pissidi, candelieri, croci astili, ostensori, tutti dei secoli XVII-XIX. La quarta sala (Cappella della Benda) conserva il 'Sancta Sanctorum' (sec. XVI-XVIII) col reliquiario in legno di San Floriano (sec. XVIII), paramenti sacri (sec. XVIII) fra i quali la mitria di Sant'Isidoro, e un affresco staccato del XIII secolo: la 'Strage degli innocenti' di Berlinghiero da Lucca. E’ annesso al museo un Laboratorio di Restauro di oreficeria, libri, paramenti e arredi sacri in genere.

The museum, located in the complex of Santo Stefano, is laid out in four rooms and ends with the Benda Chapel. Inaugurated in 1916, it was originally set up in the refectory by Francesco Malaguzzi Valeri. The museum acquired its current appearance when it was restructured in 1999. It houses liturgical vestments and reliquaries, paintings and frescoes by the Bolognese, Venetian and Tuscan schools between the 13th and 18th centuries (Simone dei Crocefissi, Michele di Matteo, Alessandro Tiarini), and the reliquary of the head of St Petronius, a magnificent example of goldwork made in 1380 by Jacopo Roseto.

The first room has a series of bas-reliefs from different eras, statues and capitals. The second room, reserved for the gold collections, panels and detached frescoes painted between the 14th and the 16th centuries, has the works of Michele di Matteo, Simone dei Crocefissi (Magi Group and Crucifix), Jacopo di Paolo, Giovanni di Zoanello and a Madonna and Child attributed to Lippo di Dalmasio. Displayed in the third room are canvases and altarpieces from the 17th and 18th centuries, and notably the works of Alessandro Tiarini (St Martin Resuscitates the Widow’s Son), Caccianemici and Ansaloni. The room leads to the “Treasure of Santo Stefano”: two small rooms with collections of sacred goldwork and reliquaries, including that of St Petronius by Jacopo da Roseto (1380), relics of the Holy Cross and the Benda relic from the 17th century, and other reliquaries, chalices, pyxes, candelabra, processional crucifixes and monstrances, all of which datable between the 17th and the 19th centuries. The fourth room (Benda Chapel) has the “Sancta Sanctorum” (16th–18th century) with the 18th-century wooden reliquary of St Florian, liturgical vestments from the 18th century, including the mitre of St Isidore, and a detached fresco, likewise dating from the 18th century: the Massacre of the Innocents by Berlinghiero da Lucca. A laboratory for the restoration of goldwork, books, and liturgical vestments and furnishings is annexed to the museum.

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