Paolo Testi, Busto di Carducci (IBC, foto A. Scardova)
(IBC, foto A. Scardova)
(IBC, foto A. Scardova)
Facciata di Casa Carducci (IBC, foto A. Scardova)
(IBC, foto A. Scardova)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
(IBC, foto di C. Ferlauto)
CSI
CSID Letterati
Bologna

Casa Carducci

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Casa Carducci, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 2.

Tamassia P., Casa Carducci, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 200, p. 89, n. 11.

Barbieri T., Parole in casa Carducci, in <Il Carrobbio>, XXV, 1999.

Invito alla Biblioteca e Casa Carducci, Bologna, Lions Club Bologna Carducci, 1996.

Fasoli G., Saccenti M. (a cura di), Carducci e Bologna, Bologna, Cassa di risparmio in Bologna, 1985.


Baldi Bevilacqua E., Nella casa delle mura Mazzini. L'ultimo decennio, in Carducci mio nonno, Milano, 1977
Piazza Carducci, 5
Bologna (BO)
Tel: 051 219 6520
villetta indipendente con giardino
Storia
Casa-museo/dimora storica
Giosue Carducci (1835-1907)
Riaperta la pubblico nel 1996 dopo un lungo periodo di chiusura per restauro, Casa Carducci ha ritrovato l'aspetto che aveva nel 1921, anno della sua inaugurazione. Fu allora Albano Sorbelli, discepolo di Carducci e direttore per molti anni della Biblioteca dell'Archiginnasio, a guidare il riordino del materiale librario ed archivistico e la ricostruzione fedele dell'ambiente di vita quotidiana del poeta. L'edificio, che risale al 1500, fu per almeno due secoli luogo di culto della Confraternita di Santa Maria della Pietà detta del Piombo. Nel 1798, in seguito alle soppressioni napoleoniche, i locali furono trasformati in abitazioni. Dal 1890 vi risiedette il Carducci, presente a Bologna fin dal 1860, anno in cui era stato chiamato ad insegnare Letteratura italiana all'Università.

Acquistata, quando ancora era abitata dal poeta, dalla regina Margherita - proprio per evitare che andasse disperso il patrimonio raccolto in anni di studio - la dimora fu donata al Comune all'indomani della morte del Carducci, nel 1907. Decorato nello stile delle case borghesi di fine Ottocento, l'appartamento conserva l'assetto originario. L'elemento dominante è costituito dalla biblioteca ricca di quarantamila volumi e comprendente molte edizioni rare, ottocentottanta cinquecentine e testi commentati e annotati dallo stesso Carducci. I libri catalogati ed ordinati dal poeta, per autore o per materia, sono distribuiti in sei ambienti: autori stranieri nella sala d'ingresso, letteratura italiana del Sette-Ottocento e testi sul Risorgimento nella seconda sala; nello studio, intorno al tavolo da lavoro e alle pareti figurano la collezione di edizioni dantesche, classici latini e opere di consultazione. Libri sono disposti anche nella camera da letto e nella sala da pranzo. Nei quattro armadi del corridoio è conservato il materiale d'archivio con epistolari e manoscritti. Alle pareti, nelle varie stanze, sono visibili busti e ritratti carducciani. A fianco della palazzina, addossata alle mura urbiche è il giardino memoriale, dominato dal monumento al Carducci. Scolpito in marmo bianco di Carrara da Leonardo Bistolfi, fu inaugurato nel 1928: quattro pannelli raffiguranti complesse allegorie sull'opera letteraria e le vicende storiche risorgimentali fanno da sfondo ad una statua del poeta seduto in atteggiamento pensoso.

After a lengthy effort which restored its original appearance, Casa Carducci was re-opened to the public, looking much as it did when it was first inaugurated in 1921. Back then, Albano Sorbelli, a disciple of Carducci who directed the library of the Archiginnasio for many years, oversaw the re-classification of the poet’s books and archives, and the faithful replication of his home. The building, which dates back to 1500, was for at least two centuries a place of worship for the Brotherhood of Our Lady of Mercy, also known as del piombo (of lead). In 1798, after the Napoleonic suppressions, the premises were turned into private homes. Carducci, who had been living in Bologna since 1869, when he was hired to teach Italian literature at the University, moved into the building in 1890.

The home was purchased by Queen Margherita even as the poet was still living in it, in order to preserve the material that had been collected there during years of study. It was donated to the municipal administration upon Carducci’s death in 1907. The apartment maintains its original appearance, which is typical of late 19th century bourgeois homes. The library dominates the apartment; it features 40,000 books, including many rare volumes; 880 16th century printed books and texts that were annotated by Carducci himself. The books, which Carducci ordered by subject or author, are scattered in six different rooms: foreign authors in the entrance, Italian literature from the 18th and 19th centuries and books about Italian unification in the second hall; in the poet’s studio, Dante’s books, classics in Latin, and reference works lie near his desk and on bookcases on the walls. There are books in the bedroom and dining room as well. Carducci’s archives, including letters and manuscripts, are stored in four closets in the hallway. Many rooms feature the poet’s bust and portraits on the walls. A memorial garden, dominated by a monument to Carducci, is located next to the building and enclosed by the city’s walls. The memorial was sculpted out of white Carrara marble by Leonardo Bistolfi and was inaugurated in 1928: four panels depicting complex allegories on Carducci’s work and the history of Italian unification serve as a backdrop to a statue of a sitting Carducci immersed in thought.

Paesaggi culturali

A Bologna molti sono i luoghi frequentati dal Carducci, come la libreria Zanichelli sotto il portico del Pavaglione che per il poeta fu un ufficio dove lavorare e un luogo di riferimento. In via Zamboni 33, sede dell’Università, esiste un’aula a lui intitolata a ricordo delle lezioni di letteratura italiana. La città è presente in diverse liriche delle Odi Barbare, in particolare nel giardino di via Broccaindosso al n. 20, dove si affacciava la casa in cui visse tra il 1861 e il 1876 e in cui vide morire il figlioletto Dante. Infine, alla Certosa dove si trova la tomba monumentale, un monolito in granito rosso dono degli italiani residenti all’estero. In Romagna il Carducci frequentò villa Silvia a Lizzano di Cesena, di proprietà dei conti Pasolini Zanelli, a cui fu legato da profonda amicizia e dove è custodita la stanza in cui lui soggiornava.

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