Il cortile di Palazzo Costabili
Cratere a volute attico a figure rosse della Tomba 57C di Valle Pega. Nel registro superiore: sacrificio in onore di Apollo. Nel registro inferiore: danza orgiastica di satiri e menadi forniti di tirso e fiaccole e alcune con nebrls. Pittore di Kleophon, 430 a.C. (foto Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna)
Kylix attica a figure rosse
Sala delle Piroghe
Coppia di orecchini "a grappolo" in oro (foto Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna)
Ferrara

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

Orari e Tariffe
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Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi

Berti F., Guzzo P.G. (a cura di) Spina. Storia di una città tra Greci ed Etruschi, catalogo della mostra, Ferrara, 1993.


Badaloni D., Ghini G.P., Due donne dell'Italia antica. Corredi da Spina a Tarentum, catalogo della mostra, Padova, 1993.

Parisini S. (a cura di), Per antiche vie: guida al Parco Archeologico dell'Alto Adriatico, Bologna, Editrice Compositori, 2014, pp. 184-186

Orsini B. (a cura di), Le lacrime delle ninfe: tesori d'ambra nei musei dell'Emilia-Romagna, Bologna, Compositori, 2010, p. 287.

Berti F., Harari M. (a cura di), Spina tra Archeologia e Storia, in "Storia di Ferrara", Ferrara, 2004.

Pagliani M.L., Museo Archeologico Nazionale di Spina, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 126, n. 15.

Berti F., Recenti acquisizioni di ambre nel Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, <Aquileia Nostra>, I, 1979, pp. 313-327.

Aurigemma S., Alfieri N., Il Museo Nazionale Archeologico di Spina in Ferrara, Roma, 1957 (ristampa 1961).
Palazzo Costabili
Via XX Settembre, 122
Ferrara (FE)
Tel: 0532 662 99
Archeologia
Archeologia classica
Allestito dal 1935 al piano nobile di Palazzo Costabili, custodisce i reperti archeologici di Spina, la città etrusca fondata alla foce di uno dei rami del delta antico del Po. I materiali esposti, provenienti dai corredi di quattromila tombe delle necropoli di Valle Trebba e Valle Pega, documentano il fiorire di questo importante centro dell’Adriatico antico tra la fine del VI e l'inizio del III secolo a.C. La preminenza di testimonianze della cultura greca determina il primato della collezione per quanto riguarda le ceramiche ateniesi collocabili fra il 480 e il 400 a.C. Non mancano, tuttavia, manufatti etruschi: bronzi figurati, oreficerie, ceramiche, iscrizioni. Tra i pezzi più rilevanti del percorso si ricordano la 'pelike' a figure rosse del Pittore di Berlino, l''oinochoe' attribuita al Pittore di Eretria, i pregevoli crateri, a calice, del Pittore di Peleo e del Pittore di Ifigenia, a campana, del Pittore di Altamura e, a volute, del Pittore di Kleophon. Di grande interesse è la sezione dedicata al vasellame alto-adriatico, di cui Spina fu importante centro di produzione.

Nel 2007 è stata aperta una nuova sezione formata da otto sale al piano nobile, incrementando notevolmente la superficie espositiva e completando il percorso che conduce il visitatore attraverso la necropoli di Spina. I corredi tombali sono tutti di IV e di III sec. a.C. I materiali che ne fanno parte attestano il progressivo affievolirsi dei contatti commerciali con Atene e confermano come, nel IV sec. a.C. inoltrato, la città di Spina si sia aperta ai mercati dell'Italia meridionale e della Sicilia.
Nel 2010 sono stati messi a disposizione del pubblico altri due nuovi spazi espositivi, la Sala delle Piroghe monossili e la Sala degli Ori. La prima espone le due imbarcazioni scoperte nel 1940 in Valle Isola, in provincia di Ferrara, presumibilmente di età tardo romana (III-IV secolo d.C.), sulle quali è stato effettuato uno scrupoloso intervento di restauro e di conservazione. La Sala degli Ori presenta la collezione di preziosi costituita da monili in oro, argento, ambra, pietre semipreziose e pasta vitrea, databili prevalentemente alla fine del V sec. a.C. e ascrivibili all'artigianato etrusco, gioielli che integrano e completano il panorama dell’esposizione dedicata alla necropoli di Spina. Da sottolineare che Spina fu uno dei più importanti centri di smistamento dell'ambra baltica, utilizzata per la realizzazione di oggetti di pregio ma anche di più modesta fattura.

The museum has been housed on the piano nobile of Palazzo Costabili since 1935. It displays archaeological finds from Spina, an Etruscan city founded at the mouth of one of the ancient branches of the Po Delta. The material on display, comprising the grave goods from 4,000 tombs in the Valle Trebia and Valle Paga necropoles, documents the flourishing of this important ancient Adriatic city from the end of the 6th century to the beginning of the 3rd century BC. The bulk of the collection comprises Athenian pottery from 480 to 400 BC, testifying to a strong Greek cultural presence. However, there are also many Etruscan pieces, such as decorated bronze objects, jewellery, pottery, and inscriptions. Some of the most noteworthy items include the red-figure pelike attributed to the Painter of Berlin, an oinochoe attributed to the Painter of Eretria, the remarkable calyx kraters by the Painter of Peleus and the Painter of Iphigenia, the bell kraters by the Painter of Altamura and the vault kraters by the Painter of Kleophon. A section on upper Adriatic pottery, of which Spina was a major manufacturing centre, is of great interest.

In 2007 the exhibition surface of the museum was significantly increased by the inauguration of a new section comprising eight rooms on the piano nobile. This section completes the exploration of the Spina necropolis. The grave goods on display here are all from the 4th and 3rd centuries BC. These goods testify to the gradual weakening of trade ties with Athens, and confirm that by the 4th century BC the city of Spina was establishing strong trade links with southern Italy and Sicily.
Two other rooms were opened to the public in 2010: the Hall of Dugout Pirogues and the Hall of Gold. The first displays two pirogues found in 1940 in Valle d’Isola, province of Ferrara, which presumably dates back to the late Roman era (3rd or 4th century AD), and which has been scrupulously restored. The Hall of Gold displays a collection of Etruscan gold, silver, amber, gemstone, and glass cameos and jewels, dating back mostly to the end of the 5th century BC. These jewels complete the exhibitions dedicated to the Spina necropolis. It should not be forgotten that Spina was one of the most important trade hubs for Baltic amber, which was used both for highly-prized jewels and more mundane objects.

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