Palazzo della Pilotta
Palazzo della Pilotta
Teatro Farnese
Testa di Fanciulla, detta Scapigliata, attribuita a Leonardo da Vinci
Antonio Allegri detto Correggio, Madonna della Scodella, 1525-30
Antonio Allegri detto Correggio, L'incoronazione della Vergine, 1522
Girolamo Francesco Maria Mazzola detto Parmigianino, Schiava turca , 1532-34
Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Erasmo da Rotterdam, 1571
Parma

Galleria Nazionale di Parma

Orari e Tariffe
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Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi

Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Seicento, Milano 1999.


Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Cinquecento, Milano 1998.


Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Dall'antico al Cinquecento, Milano 1997.

Galleria Nazionale, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, pp. 33-35, n. 16.

Fornari Schianchi L., La Galleria Nazionale fra passato e presente, in Il Palazzo della Pilotta a Parma: dai servizi della corte alle moderne istituzioni culturali , pp. 161-173.

Fornari Schianchi L., La Galleria Nazionale di Parma, Parma 1983.
Palazzo della Pilotta
Piazzale della Pilotta, 15
Parma (PR)
Tel: 0521 233 617 (Galleria)
Arte
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
L’importantissimo patrimonio della Galleria Nazionale è ospitato all'interno del Palazzo della Pilotta, in ambienti adibiti a quadreria già nel Settecento. Istituita da Filippo e Ferdinando di Borbone, Duchi di Parma, la raccolta si è arricchita ulteriormente grazie agli acquisti attuati da Maria Luigia d'Austria, seconda moglie di Napoleone nonché duchessa di Parma. Il percorso prevede due sezioni espositive: la prima espone opere d'arte dal Medioevo al Settecento; la seconda presenta i capolavori del Correggio e del Parmigianino.

Il percorso espositivo, che si sviluppa nelle ali nord e ovest del complesso, si apre con alcuni frammenti architettonici di area padana collocabili fra l’XI e il XIII secolo,: tra essi tre capitelli dell'Antelami dall'ambone del Duomo. Segue la rassegna dei primitivi con tavole di Simone dei Crocefissi, Paolo Veneziano, Spinello Aretino, Agnolo Gaddi, Beato Angelico, Giovanni di Paolo, Nicolò di Pietro Gerini e Bernardo Daddi.
Nella sezione rinascimentale sono esposte opere di Agnolo e Bartolomeo degli Erri, Francesco Francia, Jacopo Loschi, Cristoforo Caselli, Garofalo, Cima da Conegliano, mentre per la produzione figurativa locale figurano Filippo Michele, Pier Ilario Mazzola, Girolamo Mazzola Bedoli, Jacopo Bertoja e Alessandro Araldi. Il Cinquecento è rappresentato inoltre da Dosso, Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Tintoretto, Palma il Giovane, El Greco.
Tra i dipinti più famosi della Galleria si segnalano la Testa di fanciulla di Leonardo, il Ritratto di Erasmo da Rotterdam di Hans Holbein il Giovane e la serie delle opere del Correggio: L'Incoronazione della Vergine e La Deposizione, eseguite per S. Giovanni nel 1522 e nel '24, la Madonna di S. Gerolamo, del 1528, e la Madonna della Scodella, del 1530, come pure La schiava turca del Parmigianino, proveniente dalla collezione di Leopoldo de Medici.
La sezione degli artisti emiliani prosegue con Ludovico e Annibale Carracci, autore dell'Autoritratto, e con opere di Spada, Schedoni, Lanfranco, Badalocchio, Guercino; tra i lombardi si ricordano Giulio Cesare Procaccini, de Ferrari, del Cairo, Nuvolone, Mor e Pourbous il Giovane, esecutori dei ritratti farnesiani, che completano la serie degli stranieri insieme a Murillo e Van Dyck.
La serie delle tele di Sebastiano Ricci introduce al Settecento, illustrato per la pittura veneziana da Piazzetta, Tiepolo, Pittoni, Bellotto e per l'Emilia da Giuseppe Maria Crespi, Felice Boselli, Cristoforo Munari. Ritratti di Giuseppe Baldrighi e Pietro Melchiorre Ferrari immettono al gusto francese rappresentato dal Duca di Borgogna di Jean Marc Nattier e da tele di Zoffany e Robert.
Il percorso della Galleria si conclude con una sezione ottocentesca costituita da dipinti di Appiani, Marchesi, Pasini, Carmignani e introdotta da Giovan Battista Borghesi con la tela raffigurante La duchessa Maria Luigia, ritratta dalla statua di Canova collocata nella stessa sezione, dove pure si conservano due statue del II secolo d.C. rinvenute a Roma, negli Orti farnesiani.

The important heritage of the National Gallery is housed in Palazzo della Pilotta, in rooms already used as a picture gallery in the 18th century. Founded by Filippo and Ferdinando of Bourbon, Dukes of Parma, the collection grew thanks to the purchase of further items by Marie Louise of Austria, second wife of Napoleon and Duchess of Parma. The exhibition comprises two sections: the first contains works of art from the Middle Ages to the 18th century, while the second presents the masterpieces of Correggio and Parmigianino.

Set out in the north and west wings of the building, the exhibition begins with some architectural fragments from the Po area, dated between the 11th and the 13th century; among them three capitals by Antelami from the ambon in the Cathedral. Next come the primitives, with board paintings by Simone dei Crocefissi, Paolo Veneziano, Spinello Aretino, Agnolo Gaddi, Fra Angelico, Giovanni di Paolo, Nicolò di Pietro Gerini and Bernardo Daddi.
In the Renaissance section are works by Agnolo and Bartolomeo degli Erri, Francesco Francia, Jacopo Loschi, Cristoforo Caselli, Garofalo, Cima da Conegliano, while local artists are represented by Filippo Michele, Pier Ilario Mazzola, Girolamo Mazzola Bedoli, Jacopo Bertoja and Alessandro Araldi. The 16th century is also represented by Dosso, Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Tintoretto, Palma the Younger, El Greco.
Among the most famous paintings in the Gallery are the Head of a girl by Leonardo, the Portrait of Erasmus of Rotterdam by Hans Holbein the Younger, and the series of works by Correggio: The Coronation of the Virgin and the Deposition, painted for San Giovanni in 1522 and 1524, the Madonna of Saint Jerome, of 1528, and the Madonna with a Bowl, of 1530, as well as the Turkish Slave by Parmigianino, from the collection of Leopoldo de Medici.
The section of artists from Emilia continues with Ludovico and Annibale Carracci, by whom there is a Self-portrait, and works by Spada, Schedoni, Lanfranco, Badalocchio, Guercino; among the Lombards are Giulio Cesare Procaccini, de Ferrari, del Cairo, Nuvolone, while Mor and Pourbous the Younger, who painted the Farnese portraits, complete the series of foreign artists along with Murillo and Van Dyck.
The series of paintings by Sebastiano Ricci introduces the 18th century, where Venetian painting is represented by Piazzetta, Tiepolo, Pittoni and Bellotto, and Emilian art by Giuseppe Maria Crespi, Felice Boselli, Cristoforo Munari. Portraits by Giuseppe Baldrighi and Pietro Melchiorre Ferrari are followed by the French style, represented by the Duke of Burgundy by Jean Marc Nattier and paintings by Zoffany and Robert.
The exhibition in the Gallery ends with a 19th century section comprising paintings by Appiani, Marchesi, Pasini, Carmignani and introduced by Giovan Battista Borghesi with the painting of the Duchess Marie Louise, taken from the statue by Canova which can be seen in the same section, where there are also two statues of the second century AD, found in Rome, in the Farnese Gardens.

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