Il Cardello
Casa museo Il Cardello, biblioteca. Foto di Luca Bacciocchi.
Casa museo Il Cardello, particolare bicicletta di Oriani. Foto di Luca Bacciocchi.
Casa museo Il Cardello, particolare bicicletta di Oriani. Foto di Luca Bacciocchi.
CSI
CSID Letterati
Casola Valsenio

Casa museo "Il Cardello"

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Dirani E., Il Cardello e il mausoleo di Alfredo Oriani, in Bolzani P. (a cura di), Arata e Ravenna: opere e progetti nella città di Corrado Ricci, Ravenna, Longo, 2008, pp. 219-220.

Carbonara E., Il Mausoleo Oriani al Cardello: tra storia e progetto, in Bolzani P. (a cura di), Arata e Ravenna: opere e progetti nella città di Corrado Ricci, Ravenna, Longo, 2008, pp. 214-218.

Landi E., Il Cardello, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 146, n. 9.

Bolognesi D., Dirani E., Rossi G. (a cura di), Il Cardello di Casola Valsenio, Ravenna, Provincia, 1999.

Il Cardello, in Zannier I. (a cura di), Viaggio nei musei della provincia di Ravenna, Ravenna, Longo, 1995, p. 176.
Via Cardello, 15
Casola Valsenio (RA)
Tel: 0546 710 44, 0544 303 86
Foresteria abbazia benedettina di Valsenio
Storia
Casa-museo/dimora storica
Alfredo Oriani (1852 – 1909)
La casa-museo di Alfredo Oriani (1852-1909) chiamata "Il Cardello" sorge sui resti dell'antica foresteria dell'abbazia benedettina di Valsenio, risalente all'XI secolo. Acquistata dal padre di Alfredo nel 1855, fu restaurata nel 1926 nel rispetto della struttura originaria. Del prevalente stile fascista in voga in quegli anni sono, invece, i sepolcri dello scrittore e della sua famiglia, realizzati tra il 1923 e il '24. L'interno offre un esempio della tipica residenza signorile romagnola di fine Ottocento, nonostante le indebite sottrazioni di alcuni oggetti d'arte e d'arredo avvenute durante l'ultimo conflitto mondiale. Proveniva, infatti, dal Cardello il celebre Ritratto dell'Ariosto, già attribuito a Tiziano.

L'arredo è costituito da mobili di artigianato locale, madie, arcili, letti a colonnine. Caratteristica del gusto romagnolo di fine Ottocento è la cucina posta al piano terreno dell'edificio. Nello studiolo si conservano i circa seicento volumi della biblioteca di Oriani. L'archivio è invece allocato nella loggia. Nell'ampio sottotetto, dove è allestito un piccolo museo della tenuta, viene esposta la celebre bicicletta dello scrittore. Di notevole interesse è il parco, caratterizzato dal pluricentenario cipresso, simbolo del Cardello, insieme alla vicina torre. Si contano trentamila piante risalenti agli interventi di arricchimento del verde attorno alla casa-museo, avviati a partire dagli anni Venti.

The Alfredo Oriani (1852-1909) museum-home, also known as "Il Cardello", lies on the remains of the ancient guest quarters of the 11th century Benedictine abbey of Valsenio. It was purchased by Alfredo’s father in 1855, and restored in 1926, maintaining the original structure intact. The graves of the writer and his families, built in 1923-24, instead reflect the prevailing Fascist style of the time. The museum-home’s interior is typical of an upper-class home in late 19th century Romagna, in spite of the theft of several furnishings and works of art during World War II. Indeed, the famous Portrait of Ariosto, attributed to Titian, came from “Il Cardello”.

The furniture, including cupboards and four-poster beds, was made by local artisans. The kitchen, located on the ground floor, is typical of the prevailing style in late 19th century Romagna. The small studio still houses Oriani’s library, comprising about 600 books. The archives are in the gallery. The roomy attic houses a small museum, which displays Oriani’s famous bicycle. The surrounding park is of great interest, and features a centuries-old cypress tree, the symbol of the estate, and a tower. The park has about 30,000 plants, most dating back to efforts, launched in the 1920s, to improve the museum-home’s gardens.

Paesaggi culturali

Paesaggi culturali: L’Oriani, dopo aver studiato Bologna nel collegio di San Luigi e a Napoli per diventare avvocato, visse sempre nella tenuta del padre e, appassionato di bicicletta, si poteva vederlo sfrecciare nelle strade di Casola Valsenio e a Bologna, dove frequentava cenacoli intellettuali come quello politico-letterario di Marco Minghetti a Mezzaratta, scendendo dal treno vestito da ciclista. Era presente al Caffè delle Scienze o al San Pietro, dove, attorniato da giovani uditori, muoveva critiche spietate al mondo borghese. Giornalista più per necessità che per scelta, contribuiva con i suoi elzeviri a determinare il successo del primo "Resto del Carlino". Condivideva la passione dei pedali con Olindo Guerrini, la cui casa è visibile a Sant’Alberto di Ravenna. Le sue opere, spesso mortificate, venivano notate dal cesenate Renato Serra, che gli dedicava due recensioni come elemento eccentrico della vita culturale romagnola.

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