Ingresso alla basilica di San Vitale
Ingresso al Museo Nazionale
Capitello
Bassorilievo con Apoteosi di Augusto, I sec.
Mosaico con La Danza delle Stagioni
Pluteo
Dittico di Murano, Egitto, VI sec.
Ravenna

Museo Nazionale di Ravenna

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi

Rizzardi C. (a cura di), I tessuti copti del Museo Nazionale di Ravenna, Roma, 1993.


Martini L. (a cura di), Avori bizantini e medievali nel Museo Nazionale di Ravenna, Ravenna, 1990.


Martini L. (a cura di), Piccoli bronzi e placchette del Museo Nazionale di Ravenna, Ravenna, 1985.

Parisini S. (a cura di), Per antiche vie: guida al Parco Archeologico dell'Alto Adriatico, Bologna, Editrice Compositori, 2014, pp. 18-20.

Orsini B. (a cura di), Le lacrime delle ninfe: tesori d'ambra nei musei dell'Emilia-Romagna, Bologna, Compositori, 2010, p. 287.

Martini L., Antichi tessuti nel Museo Nazionale di Ravenna dalle acquisizioni classensi al collezionismo ottocentesco, in Il filo della storia: tessuti antichi in Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-RomagnBologna, CLUEB, 2005, pp. 187-192.

Martini L., La collezione delle icone del Museo nazionale di Ravenna, in Il velo tra Oriente e Occidente, Roma, Novamusa, 2003?, pp. 51-60.

Lenzi F., Museo Nazionale, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 155, n. 24.

Martini L., Il Museo Nazionale di Ravenna: le raccolte artistiche, in "Museo Informa", III, 5, 1999, p.4.

Museo Nazionale, in Zannier I. (a cura di), Viaggio nei musei della provincia di Ravenna, Ravenna, Longo, 1995, p. 38.

Iannucci A.M., Martini L., Museo Nazionale di Ravenna, Roma, 1993.
Via San Vitale, 17
Ravenna (RA)
Tel: 0544 543 724, 320 9539916
Misto
Archeologia classica
Archeologia preistorica/paletnologia
Archeologia postclassica
Archeologia medievale
Numismatica
Lapidaria
Arti applicate
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Il primo nucleo della collezione fu raccolto e organizzato nel monastero di Classe da Enrico Pazzi tra il 1884 e il 1885, sulla base delle opere riunite nel Settecento dai frati camaldolesi. Ha sede dal 1913-14 all'interno del complesso conventuale di San Vitale, in stretta contiguità con alcuni fra i più celebrati monumenti dell'arte ravennate come l'omonima basilica e il Mausoleo di Galla Placidia. E' composto da un formidabile e poliedrico insieme di raccolte storiche, archeologiche e artistiche che si snodano lungo antichi chiostri, nelle sale e negli ambienti dell'ex convento benedettino, occupando una superficie espositiva di oltre cinquemila metri quadrati.

Negli ambienti dei chiostri "nuovo" e della "cisterna", le iscrizioni e le pietre funerarie del lapidario illustrano lo sviluppo della scultura dall'epoca paleocristiana all'età moderna: particolarmente significative le stele dei classiari della flotta romana, tra i quali il famoso faber navalis Longidieno, il bassorilievo con l'Apoteosi di Augusto e la famiglia giulio-claudia, e la serie dei capitelli, dei plutei, degli amboni finemente scolpiti. Nelle salette sul lato meridionale del quadrilatero più antico sono stati sistemati i resti della Porta Aurea (44 d.C.), insieme ad una selezione di reperti della villa romana di Russi. Al piano superiore sono collocate le sezioni archeologica e di arti decorative. Nella sezione paleocristiana e bizantina meritano segnalazione per finezza esecutiva i contenitori vitrei policromi e le oreficerie, al cui novero appartengono i frammenti della Corazza di Teodorico (V-VI sec.), gli eleganti esempi di scultura bizantina e costantinopolitana, frammenti architettonici, mosaici e i resti del Palazzo di Teodorico. La sezione delle arti decorative comprende materiali provenienti in gran parte dalle raccolte classensi. Nell'ambito della piccola bronzistica a tutto tondo che raggruppa opere medioevali, rinascimentali e moderne si distinguono, fra gli altri, i lavori della scuola padovana, qui documentata da un bronzetto di Andrea Riccio. La raccolta degli avori annovera lavori di altissimo pregio, come la copertura eburnea di evangeliario, il Dittico di Murano, la formella con Apollo e Dafne, il cofanetto costantinopolitano e il grande scrigno ottagonale della bottega degli Embriachi. Del massimo interesse, la sala delle stoffe esibisce frammenti copti (secc. V-VII), egiziani, ed esemplari di arte tessile medioevale. Di dimensioni contenute, ma non priva di rarità, la raccolta delle armi e di elementi d'armatura, e la sezione degli arredi. Il museo vanta inoltre una vasta collezione di icone di produzione serba e russa, opere di scuola veneto cretese e una cospicua serie di tavole italiane di epoca compresa tra XIV e XV secolo. Nella raccolta delle ceramiche sono rappresentate le manifatture di Deruta, Faenza, Urbino, Castelli d'Abruzzo.

The initial core of the collection was put together in the Classe monastery by Enrico Pazzi between 1884 and 1885, and focused on works collected during the 18th century by the Camaldoli monks. Since 1913-14, the museum has been housed in the San Vitale convent, adjacent to some of the most important artistic monuments in Ravenna, such as the San Vitale Basilica and the Galla Placidia Mausoleum. The museum’s holdings comprise an eclectic, extraordinary mix of historical, archaeological, and art collections displayed in ancient cloisters and in the rooms of the former Benedictine convent, altogether covering over 5,000 square meters.

In the so-called “new cloister” and “cistern cloister”, the lapidarium’s inscriptions and gravestones document cultural development in the area from the Paleo-Christian to the Modern eras: of particular importance are the steles of the crewmen of the Roman fleet, including the famous faber navalis Longidienus, the bas-relief with the Apotheosis of Augustus and the Julio-Claudian family, and a series of finely sculpted capitals, balustrades, and ambons. The rooms on the south side of the oldest quadrilateral display the remains of the Porta Aurea (44 AD), along with some archaeological findings from the Roman villa in Russi. The archaeology and decorative arts sections are on the upper floor. Highlights of the Paleo-Christian and Byzantine section include the finely crafted polychrome glass containers and the gold jewels, along with fragments from Theodoric’s armour (5th-6th century), elegant examples of Byzantine and Constantinople sculptures, mosaics, and remains from Theodoric’s Palace. The material in the decorative arts section comes in large part from the Classe monastery’s collections. A collection of small, ronde-bosse bronze sculptures from the Middle Ages, the Renaissance, and the Modern era is highlighted by pieces from the Padua school, particularly a small bronze statue by Andrea Riccio. The ivory collection includes some highly valuable items, such as an ivory gospel book cover, the Murano Diptych, a coffer depicting Apollo and Daphne, a jewel box from Constantinople and a large octagonal casket from the Embriachi workshop. The hall of tapestries is of great interest, and displays fragments of Coptic (5th to 7th centuries) and Egyptian tapestries, as well as examples of Medieval textile art. The collection of weapons and armour is small but features several rarities, as does the section on furniture. The museum also boasts a vast collection of Serbian and Russian icons, works of art from the Veneto-Cretian school, and a large series of Italian paintings from the 14th and 15th centuries. The ceramics collection includes items from Deruta, Faenza, Urbino, and Castelli d'Abruzzo.

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