Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34
Bologna (BO)
ambito italiano (?)
pianoforte

legno di conifera,
legno di pioppo,
legno di noce,
legno di mogano,
legno di cipresso,
legno di ebano,
legno di rosa,
legno di acero,
legno di pero,
legno di albero da frutta,
legno di castagno,
osso,
cuoio,
panno,
feltro,
ferro,
ottone
mm
lunghezza senza cornice 1700//larghezza senza cornice 641//altezza della cassa senza coperchio 228//altezza della cassa con coperchio 241//altezza totale con le gambe 821//spessore delle fasce 14-16// (continua in OSS)
sec. XVIII (1775 - 1799)
n. 0086
La cassa ha un fondo di conifera, sotto il quale è applicato un telaio (cornice e lista centrale parallela a quelle laterali) di pioppo. Il fondo è stato applicato sotto le fasce. Le fasce, il listello davanti alla tastiera e la cornice inferiore - quest'ultima applicata al telaio sotto il fondo, al fondo, alle fasce e al listello davanti alla tastiera - sono di noce. Le fasce sono incollate tra di loro ad augnatura e a coda di rondine, le parti della cornice inferiore ad augnatura.
Le fiancate della tastiera hanno un nucleo di noce, a cui è applicata un'impiallacciatura sottile di conifera; a quest'ultima è applicata un'impiallacciatura composta degli elementi seguenti (dal basso in alto): 1. una striscia di mogano; 2. una striscia di cipresso; 3. un filetto di ebano; 4. una parte superiore con una cornice di mogano, un campo centrale di cipresso, e tra questi due elementi (dalla cornice verso il campo centrale) un filetto di acero, una striscia di legno di rosa, un secondo filetto di acero, e una striscia di ebano.
Il listello frontale è di noce, con gli stessi elementi d'impiallacciatura delle fiancate della tastiera. Applicato dietro al listello frontale c'è un listello di noce, probabilmente come supporto per un leggio, e verosimilmente non originale.
Il coperchio è di noce. La parte principale consta d'una cornice con due riempimenti. La parte principale è fissata alla fascia posteriore con tre cerniere di ottone. La ribalta per tutta la larghezza dello strumento ha internamente un listello per la musica. La ribalta è fissata alla parte principale anche con tre cerniere di ottone. La parte principale del coperchio ha cornici laterali applicate di noce; la ribalta è modanata sui lati anteriore, sinistro e destro. Manca la chiusura anteriore.
Ci sono quattro gambe di noce con sezione quadrata, restringentisi dall'alto in basso, e con capitelli dello stesso legno.
La tavola armonica, a destra della tastiera, è di conifera. Ha una cornice di noce tinto nero con la sezione di quarto di cerchio lungo le fasce. La barriera è probabilmente di legno d'albero da frutta, e ha una finestra rettangolare con un semicerchio sporgente da entrambi i lati.
Il somiere è a gomito, con un capotasto di noce tinto nero. Le prime due corde (Fa0 e Fa#0) sono singole, le altre sono raggruppate in ordini doppi. Le caviglie sono raggruppate come segue: un gruppo abbastanza vicino alla fascia anteriore, composto di due caviglie per Fa0 e Fa#0, delle caviglie per Sol0 - Mi1 in file di quattro, e di due caviglie per Fa1; e un gruppo più vicino alla fascia posteriore con le caviglie da Fa#1 a Fa5 in file di quattro. I numeri dei singoli ordini sono scritti su pezzetti di carta incollati sulla tavola armonica coprente il somiere. Inoltre, i numeri degli ordini dispari 17 - 61 sono scritti in inchiostro accanto alle caviglie relative sulla tavola armonica.
Il ponticello sulla tavola è curvato in forma di esse. È di noce tinto nero, con due punte per ogni corda da Fa0 a Fa1, con una punta per ogni corda da Fa#1.
Il listello d'attacco di noce è sovrapposto a un blocco probabilmente di pioppo. Ognuna delle corde ha una punta d'attacco e una punta conduttrice sul bordo del listello d'attacco. Applicato alla fascia laterale sinistra (dalla parte dei bassi) c'è un blocco probabilmente di pioppo, tinto rosso, con un'impiallacciatura di noce. Il blocco con l'impiallacciatura non è continuato sino alla fascia anteriore a sinistra della tastiera, dove resta uno spazio, che è da supporre che fosse inteso come ripostiglio per attrezzi, benché manchi un coperchio.
Ambito Fa0 - Fa5 (61 tasti). Il telaio è verosimilmente di pioppo, con una lista posteriore di castagno e una traversa di noce senza smussatura. Applicato alla lista anteriore è un listello di legno d'albero da frutta tinto nero.
Le leve dei tasti sono di pioppo con numerazione in inchiostro 1 - 61. Sulle leve dei tasti sono poi scritti in inchiostro i numeri degli spessori delle corde.
Disposizione dei numeri:
Fa0 e Do1 : 0
Do#1 : 1
La1 : 2
Sib1, Mib2 e La2 : 3
Sib2 e Mi3 : 4
Fa#3 : 5.
L'interpretazione probabile è:
0: Fa0 - Do1
1 o 2: Do#1 - La1
3: Sib1 - La2
4: Sib2 - Mi1 o Fa3
5: Fa3 o Fa#3 - Fa5.
Le coperte dei tasti diatonici sono di ebano in due sezioni, con una rigatura nella parte anteriore. I frontalini sono di legno d'albero da frutta tinto nero. Le coperte dei tasti cromatici sono di osso su legno d'albero da frutta tinto nero.
Poco comune è il fatto che i tasti hanno una doppia guida. In primo luogo sono guidati con fili di ferro sulla lista posteriore del telaio, tra le leve dei tasti; in secondo luogo sono guidati con perni nella lista anteriore, entranti nelle leve dei tasti.
Sui fili di ferro tra le leve dei tasti sulla lista posteriore del telaio c'è un listello probabilmente di pioppo, che delimita la corsa dei tasti e dei martelletti.
La meccanica è una Prellmechanik con martelletti in capsule sulle leve dei tasti, senza scappamento. Le capsule sono di faggio, inserite con fili di metallo in blocchetti dello stesso legno vicino alle estremità posteriori delle leve dei tasti. Le capsule portano una numerazione in inchiostro da 1 a 61. I gambi e le teste dei martelletti sono di pero. Le code dei gambi si trovano sotto il listello delimitante la corsa dei martelletti, menzionato sopra. Le teste dei martelletti sono coperte di cuoio bianco.
Su ognuna delle leve dei tasti c'è inoltre un blocchetto di pero, dove posa la testa del martelletto, e un blocchetto di conifera, dove posava il perno rialzante lo smorzatore. Gli smorzatori sono leve con teste che posano di sopra sulle singole corde di Fa0 e Fa#0 e degli ordini doppi da Sol0 a Fa5.
Un telaio degli smorzatori, telaio di noce, è fermato nel listello d'attacco delle corde con una vite ad aletta da entrambi i lati. Un listello di legno d'albero da frutta, tinto rosso di sopra, tinto nero e con frangia sul lato anteriore, fu in origine il registro d'arpa in un altro pianoforte rettangolare, ma è utilizzato nello strumento attuale per l'attacco degli smorzatori. Il listello con la frangia è fermato nel listello posteriore del telaio degli smorzatori con viti. Le leve degli smorzatori sono attaccate con cerniere di cuoio tra il listello posteriore del telaio e il listello con la frangia. Le leve degli smorzatori sono di pero, tinte rosse di sopra e sui lati, e con numerazione in inchiostro da 1 a 61 sulla 162 superficie inferiore. Le leve sono guidate con perni di ferro nel listello anteriore del telaio degli smorzatori. All'estremità anteriore d'ogni leva un blocchetto d'albero da frutta è attaccato alla leva con un filo di ottone; tale blocchetto ha un pennello di panno che posa sulla corda (Fa0 e Fa#0) o sull'ordine (da Sol0 a Fa5).
Le leve degli smorzatori venivano rialzate con perni di metallo guidati da 61 traforazioni nel listello d'attacco delle corde. Ora mancano i perni.
C'è un registro per il forte (alzata degli smorzatori), fatto funzionare con una ginocchiera. Quest'ultima di legno d'albero da frutta mette in azione un perno di ferro dal lato dei bassi. Il perno rialza un listello di conifera sotto il telaio degli smorzatori, alquanto dietro il listello anteriore di questo telaio, e rialza così anche il telaio con gli smorzatori.
Guarnizioni di cuoio si trovano sotto il listello delimitante la corsa delle corde e dei martelletti; sotto le leve degli smorzatori dove le toccavano i perni; sul listello di conifera sotto il telaio degli smorzatori (nei due ultimi casi la guarnizione di cuoio è doppia); e, come s'è già detto, sulle teste dei martelletti.
Vi sono guarnizioni di panno lungo le due file di perni sulla lista anteriore del telaio dei tasti; sulla lista posteriore del telaio dei tasti dove posano le estremità posteriori delle leve dei tasti; sul listello anteriore del telaio degli smorzatori; e, come s'è già detto, sulle teste degli smorzatori. Sui blocchetti sulle leve dei tasti, dove posavano i perni rialzanti gli smorzatori, ci sono alcune strisce di panno coperte d'una striscia di cuoio. Guarnizioni di feltro si trovano sui lati delle leve dei tasti dove passano tra i tasti i perni-guida dei tasti. Sui blocchetti sulle leve dei tasti, dove posano le teste dei martelletti, c'è una guarnizione di panno, mentre le estremità posteriori delle teste dei martelletti sono coperte di feltro. Come s'è già detto, il listello preso da un altro pianoforte rettangolare, con cui sono attaccate le leve degli smorzatori, è provvisto di frangia.

La tastiera sviluppata è un'invenzione della cultura occidentale e, sino al secolo XIX, è conosciuta solo nel territorio di questa civiltà. Una tastiera sviluppata è composta d'un certo numero di tasti mobili, ognuno dei quali corrisponde a una nota. La tastiera sviluppata fu applicata per la prima volta nella hýdraulis dell'antichità greca, una specie d'organo a tasti scorrevoli: tirando un tasto, il suonatore produceva una determinata nota; respingendolo, la terminava. Questo tipo d'organo, ancora in uso nell'impero bizantino, fu tramandato da quest'ultimo all'Europa occidentale: un tipo d'organo alquanto migliorato era conosciuto in Spagna nel secolo V, in Inghilterra intorno al '700, nel regno di Franconia nei secoli VIII e IX. Nel secolo XIII la tastiera con tasti scorrevoli fu sostituita con quella con tasti a pressione, dapprima più o meno in forma di tasti della macchina per scrivere odierna, ma già verso la fine del '200 anche in forma di semplici leve. Dalla fine del secolo XIII sino ad oggi tutte le tastiere di strumenti musicali sono composte di tasti a leva.
Il principio della tastiera sviluppata s'incontra dunque per la prima volta nell'organo. La tastiera a leve fu poi applicata dalla fine del '300 anche ai cordofoni. La maggior parte dei cordofoni con tastiera a leve consta di cetre in senso generico. Esiste un numero di varianti di tali cordofoni con tastiera a leve: importanti sono i clavicordi, che non s'incontrano in questa collezione e che perciò trascuriamo in questa sede; poi i cordofoni con tastiera a leve con corde pizzicate (clavicembali, spinette, arpicordi); i cordofoni con tastiera a leve con corde percosse (i vari pianoforti e i pianoforti a tangenti); infine i cordofoni con tastiera a leve con corde strofinate, non rappresentati in questa collezione e dunque non trattati.
Per quanto concerne la trattazione generale dei cordofoni con tastiera a leve con corde percosse (i pianoforti) si rinvia al paragrafo 3.2.2. del catalogo di van der Meer (pp. 148- 152).
Provenienza: antiquariato Antonio Gallierno.