Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34
Bologna (BO)
ambito di Berchtesgaden (?)
flauto d'accordo

legno di bosso,
legno di conifera,
ottone
mm
Misure approssimative: lunghezza totale 274//distanze tra gli orli superiori delle bocche e l'uscita 235,5-204//larghezza esterna del rigonfiamento all'ingresso 38, a I 30,8 a VI 28,4, all'uscita 34,2//diametro della cameratura del tubo lungo 11-7,2-8,7, del tubo corto 8,2-7-8,2.
secc. XVIII/ XIX (1700 - 1899)
n. 1772
L'ingresso ha la forma di becco d'uccello con due blocchi di legno di conifera. Le camerature sono coniche rovesce, allargantesi leggermente verso l'uscita. La forma esterna dello strumento corrisponde all'andamento delle camerature: intorno all'ingresso si allarga, poi si restringe, quindi si allarga ancora alquanto verso l'uscita. Come nei flauti dolci normali, i fori doppi I-VI si trovano sul davanti, mentre sul retro si trovano non solo il foro doppio per il pollice, ma anche due fori di risonanza vicino all'uscita.
Adesso il foro p è coperto da una chiave di ottone. La leva e il piattino rettangolare e piatto sono fatti in un solo pezzo. Il piattino ha una guarnizione di cuoio incollata. La molla d'ottone è ribadita alla paletta. Il supporto della chiave è in blocchetti che non sono ricavati dal legno del tubo, ma incollati in epoca posteriore, da ciò consegue che la chiave non è originale.

I flauti sono aerofoni in cui il flusso d'aria è diretto contro lo spigolo di un'apertura situata nella parte iniziale del tubo. Esistono nel mondo numerose specie di flauti. In Europa sono da distinguere principalmente - laddove si prescinde da certi flauti di natura etnica o popolare - due tipi: i flauti dolci e quelli traversi.
I flauti dolci hanno un tubo nel cui inizio è inserito un blocco (l'anima) sì che resta libero un canale d'aria tra la superficie superiore del blocco e la parete del tubo. Sotto il canale d'aria si trova nel tubo un'apertura (bocca), il cui orlo inferiore è smussato a spigolo di sopra. L'aria proveniente dal canale d'aria è diretta contro questo labium (labbro) smussato.
Il flauto dolce fu introdotto nell'Europa occidentale nel secolo XI. Proviene in parte dai paesi arabi tramite la penisola iberica - il tipo è ormai obsoleto nella regione di cultura islamica -, in parte da paesi di popolazione slava, dove sino ad oggi i flauti in genere e i flauti dolci in specie rivestono una parte importante nella musica etnica.
Il flauto dolce subì uno sviluppo speciale nell'Europa occidentale. La prima tappa di questa evoluzione si constata nel '500 e nella prima metà del '600. Gli strumenti costruiti in questo periodo appartengono a un tipo cosiddetto rinascimentale. La seconda tappa è situata tra il 1650 e la seconda metà del '700. Gli strumenti costruiti in questo secondo periodo appartengono a un tipo che chiamiamo qui barocco. Dato che è impossibile sfumare la dinamica nel suono del flauto dolce, il tipo principale sparì dalla musica europea nell'epoca dei primi inizi del romanticismo, quindi nella seconda metà del '700.
Rimasero in uso solo certe varianti del flauto dolce nella musica etnica o popolare. Menzioniamo qui il flauto a una mano, generalmente con tre fori per le dita, ancora in uso in Provenza (galoubet), nelle province basche e nella cobla in Catalogna; i vari tipi di flagioletti in uso sino all'Ottocento; i flauti d'accordo soprattutto nella Baviera Superiore.
In italiano per questo tipo di strumento si usa l'espressione flauto dolce, che non corrisponde sempre alla realtà poiché il timbro dello strumento non è sempre molto dolce. Si usa anche l'espressione flauto a becco, una traduzione dal francese che qui evitiamo, perché solo i flauti dolci alti hanno un ingresso del tubo in forma di becco d'uccello. L'unico termine corretto sarebbe "flauto a blocco" (ted. Blockflöte), eventualmente "flauto ad anima" (ted. Kern(spalt)flöte), ma questi termini sono inusitati in italiano.
Ricordiamo che i registri labiali dell'organo sono composti di canne che hanno la stessa costruzione dei flauti dolci e appartengono pure a questa categoria di strumenti. S'intende che nell'organo l'aria non proviene dai polmoni del suonatore, ma da mantici. Dato che in questa collezione non figurano organi, non trattiamo in questa sede le caratteristiche delle canne labiali dell'organo. L'ocarina è un flauto globulare. Tali strumenti in origine non hanno l'imboccatura del flauto dolce, e sono allora varianti del semplice flauto verticale, di cui non parliamo in questa sede. E possibile applicare l'imboccatura del flauto dolce a un flauto globulare a condizione che quest'ultimo sia di terracotta o eventualmente di porcellana. Tali flauti globulari di terracotta o di porcellana con l'imboccatura del flauto dolce possono opportunamente essere inseriti nella categoria dei flauti dolci, alla quale appartiene dunque anche l'ocarina.
I flauti d’accordo sono flauti doppi con due camerature parallele, entrambe con un blocco di leggno all’ingresso che lascia libero un canale in cui l’aria è diretta contro lo spigolo del labium.
Con tali strumenti è possibile suonare in terze parallele. Si può ottenere questo effetto in due modi diversi, uno consistente nella disposizione delle bocche e dei labium alla stessa altezza, ma quella dei fori nei due tubi ad altezze diverse. Questo è il sistema applicato nei flauti d’accordo francesi del ‘700, chiamati appunto flûtes d’accord.
L’altro modo consiste nella disposizione delle bocche e dei labium ad altezze diverse, e in quella dei fori nei due tubi alla stessa altezza, o quasi. Quest’ultimo è il sistema usato nei flauti doppi fatti soprattutto a Berchtesgaden nel ‘700 e nel secolo seguente, specialmente dalla famiglia Walch. Il flauto d’accordo descritto in questa scheda appartiene a questa categoria.