Minerbi Arrigo
1881/ 1960
scultura

gesso
cm 27 (la) 60 (a) 27 (p)
sec. XX (1910 - 1913)
n. 6254
Si tratta di una derivazione in gesso di un marmo dal singolare disegno, esposto alla prima personale del 1919 e poi replicato diverse volte. In chiave simbolista e con chiari riferimenti alla Secessione romana e all’estetica di Klimt, Mestrovic e von Stuck, l’opera in questione presenta tre puttini reggenti una ghirlanda di fiori su una base recante la scritta: “Soave io son la lampada che arde”. Tenendo conto di una differenza sintattica rispetto all’iscrizione presente sulla versione marmorea, vale la citazione al Pascoli. Si tratta, difatti, del rimando al verso tratto da Poesia dei Canti di Castelvecchio (1903), “Io sono una lampada ch’arde Soave”, che conferma l’alto grado dell’ispirazione lirica nella produzione minerbiana (cfr. Panzetta 2009).