Ecomuseo delle Erbe Palustri
Via Ungaretti, 1
Bagnacavallo
[capân, ][capèn]

costruzione
canna/ legno

sec. XXI
Capanno classico romagnolo. Costruzione rettangolare, struttura portante in legno e pareti perimetrali tamponate in canna palustre controventate da elementi diagonali (crusér) per irrigidire la struttura portante stessa. Tetto a quattro falde, con sporto a protezione del portone di accesso a due battenti in legno tamponato in canna, finestra ed un'apertura di aerazione posta al di sopra dell'ingresso. Manto in fascine di erba palustre sovrapposte con culmine in rame (poteva essere realizzata con coppi o con la lamiera dei fusti). Il piano di calpestio è in terra battuta.

abitazione o laboratorio o ricovero attrezzi
Originariamente utilizzato come abitazione, veniva utilizzato anche come laboratorio e ricovero attrezzi.
Ricostruzione di un capanno classico del maestro capannaio Alvaro Agostini con Domenico Martuzzi (2006). A cura dell'Associazione Culturale Erbe Palustri. Per la realizzazione di un capanno occorreva la presenza di tre persone: il maestro capannaio, un legatore e un fasciatore.
Alvaro Agostini di San Marco, Ravenna, era detto "parulét" perché era molto affabile. E' stato l'ultimo maestro capannaio della Romagna.