armi e accessori
Africa orientale
ferro fusione/ forgiatura/ battitura
legno sagomatura/ foratura/ levigatura
cuoio taglio/ torsione/ legatura
cuoio conciatura/ cucitura/ impressione
cm 2 (la) 18,2 (l)
1900 ca.
n. 3026
Pugnale con manico a clessidra, completo di fodero e cintura

arma da taglio
L'oggetto potrebbe essere identificato tra quelli indicati nella lista "Elenco degli oggetti raccolti in Eritrea", alla posizione n. 18, definito come "Pugnale con fodero e cinghia (fu adoperato dalle donne abissine per evirare i nostri soldati alla battaglia di Adua (1896)". Tuttavia, le osservazioni riferite alla manifattura dell'oggetto segnalate nel campo annotazioni, così come il dettaglio riportato dall'elenco originale che accompagnava l'acquisto Rivalta citato sopra, fanno ipotizzare uno scambio di oggetti con un pugnale assegnato alla raccolta di Carlo Mazzetti (ID Samira 260478).
Il nucleo offerto dal Colonnello Giulio Rivalta e acquistato dal Comune di Bologna per volontà dell'allora podesta Giovanni Battista Berardi con delibera del 4 gennaio 1932 è composto da materiali provenienti da Eritrea, Somalia e Libia, acquisiti tra il 1896 e il 1919. Gli oggetti di uso comune, le armi e i materiali diversi che sono conservati nei depositi del Museo Civico Medievale sono in realtà una parte della raccolta del Colonnello Rivalta, che cedette per la somma di 3.500 lire anche fotografie, arazzi, e reperti zoologici, di cui non si ha traccia, oltre a manufatti andati dispersi nel corso dei decenni. Nella documentazione archivistica tutt'oggi disponibile alla consultazione è conservata una minuta di Pericle Ducati che, oltre a indicare gli oggetti come possibile nucleo per un futuro museo coloniale, indirizzava al Museo Zoologico i materiali di origine animale.