accessori
Africa settentrionale - cultura Zande (?)
fibra vegetale taglio/ essiccazione/ sfilacciatura/ intreccio/ avvolgimento/ legatura
cm 21 (a) 15,5 (la)
1900 ca.
n. 3086
Borsetta di forma rettangolare con coperchio scorrevole e tracolla in fibra vegetale intrecciata

contenere e proteggere utensili ed oggetti di diverso tipo
Borsetta con coperchio scorrevole su tracolla
Il manufatto non appare citato nella documentazione originale relativa alla prima donazione effettuata da Carlo Mazzetti, né nelle carte coeve al momento delle successive donazioni. Le schede inventariali redatte presso il Museo Civico Medievale alla metà circa degli anni Ottanta del Novecento, riconducono l'appartenenza dell'oggetto alla raccolta Mazzetti, ma potrebbe invece essere di pertinenza di altri nuclei provenienti dall'area africana, in ragione della manifattura dell'oggetto. La scheda d'inventario compilata negli anni Ottanta del Novecento riporta la pertinenza culturale al gruppo Zande.
Le donazioni al Municipio e al Museo Civico di Bologna effettuate da Carlo Mazzetti risalgono alla seconda metà dell'Ottocento e sono composte da materiali di varia natura raccolti in larghissima maggioranza tra Egitto e Sudan. Tra questi, i materiali archeologici donati al Municipio di Bologna nel 1864 tramite il fratello Domenico, dunque prima dell'inaugurazione del Museo Civico, sono tuttora ignoti. Un consistente numero tra le armi ricevute fu iinvece collocato nella vetrina K dell'organizzazione espositiva pensata per le sale al momento dell'inaugurazione. Le ricerche condotte nell'ultimo periodo hanno messo in luce aspetti del tutto sconosciuti della vicenda collezionistica di Mazzetti, come il rapporto con il professore e rettore della Regia Università di Bologna, Luigi Calori, a cui l'agente consolare bolognese nel 1886 e nel 1891 inviò raccolte di «crani antichi»; nella seconda occasione tramite Antonio Gandolfi, all'epoca governatore dei possedimenti coloniali dell'Italia in Eritrea.