Strabone - Geographia
Plinio il vecchio - Naturalis historia
Pomponio Mela - De chorographia
Anonimo - Imperatoris Antonini Augusti itineraria provinciarum et maritimum
Anonimo - Itinerarium Burdigalense
Anonimo - Tabula Peutingeriana
Anonimo - Ravennatis Anonymi Cosmographia
Guido di Ravenna - Geographica
Pompeo Festo - Epitoma operis de verborum significatu Verrii Flacci
Prisciano - Institutio de arte grammatica
Consenzio - De duabus partibus orationis nomine et verbo
Orazio - Epodi
Sidonio Apollinare - Epistulae
Tito Livio - Ab Urbe Condita (V-XXI)
Velleio Patercolo - Historiae Romanae
Eutropio - Breviarium ab Urbe condita
Polibio - Historiae
Cassio Dione - Historiae Romanae
Plutarco - Vitae parallelae
Orosio - Historiarum adversum paganos
Appiano - Annibaica
Tito Livio - Ab Urbe Condita (XXII-XXVII)
Tito Livio - Ab Urbe Condita (XXVIII-XXXII)
Tito Livio - Ab Urbe Condita (XXXIII-XXXVII)
Tito Livio - Ab Urbe Condita (XXXVIII-CXIX)
Giulio Ossequiente - Prodigiorum Liber
Cicerone - Orationes
Appiano - Bellum civile
Cicerone - Epistulae
Cesare - Commentarii belli civilis
Svetonio - De vita Caesarum
Floro - Epitoma de Tito Livio
Lucano - Bellum civile (Pharsalia)
Cicerone - Philippicae
Ottaviano Augusto - Res Gestae
Valerio Massimo - Facta et dicta memorabilia
Tacito - Historiae
Optato di Milevi - Contra Parmenianum Donatistam
Sozomeno - Historia Ecclesiastica
Sulpicio Severo - Chronicorum libri
Anonimo - Codex Theodosianus
Ambrogio - Epistulae
Zosimo - Historia nova
Procopio - De bellis
Giordane - Getica
Giordane - Romana
Marcellino conte - Chronicon et auctarium
Agazia - Historiae
Guerre contro i Galli: base per la guerra
Lavori pubblici: via Flaminia
Guerra annibalica: base per la guerra
Assunzione del consolato di C. Flaminio
Base per la guerra contro i Galli
Lavori pubblici: via Emilia
Lavori pubblici: via Popilia
Cambiamento di condizione giuridica: Ariminum municipio
Guerra civile: presa di potere di Cinna
Guerra civile: esercito mariano a Rimini
Guerra civile: fuga di Papirio Carbone
Guerra civile: Cesare attraversa il Rubicone
Guerra civile: base per la guerra
Lavori pubblici: Arco d'Augusto
Lavori pubblici: riassetto via Emilia
Lavori pubblici: lastricatura strade
Lavori pubblici: ponte di Tiberio
Assedio delle troppe di Valente
Lavori pubblici: acquedotto
Invasione barbarica: incursione degli Alemanni
Lavori pubblici: mura
Lavori pubblici: risistemazione via Flaminia
Lavori pubblici: risistemazione via Emilia
Concilio di Rimini
Lavori pubblici: risistemazione via Emilia
Lavori pubblici: risistemazione via Flaminia
Invasione barbarica: saccheggio di Rimini
Invasione barbarica: Odoacre a Rimini
Guerra di Teodorico: partenza per assediare Ravenna
Guerra greco-gotica: occupazione
Guerra greco-gotica: assedio
Guerra greco-gotica: base per la guerra
Guerra greco-gotica: occupazione gota
Guerra greco-gotica: Narsete assedia Rimini
Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia-Romagna
San Giovanni in Persiceto
Aspasia
2006
pp. 3-48
Ariminum. Storia e archeologia
Roma
L'Erma di Bretschneider
2006
Rimini e l'Adriatico nell'età delle guerre puniche. Atti del Convegno, Rimini 2004
Bologna
Ante Quem
2006
2004
Rimini
Raffaelli
2003
Aqua ariminensis
Rimini
Amir
2003
Rimini
Musei Comunali
2003
Rimini prima di Ariminum: le popolazioni della Rimini preromana
Rimini
Musei Comunali
2002
Rimini nelle antiche stampe
Rimini
Luisè Editore
2002
Archeologia di frontiera
Rimini
Musei Comunali
2001
L'area archeologica di via Sigismondo
Rimini
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Rimini
2001
Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal III secolo a.C. all'età costantiniana
Venezia
Marsilio
2000
Rimini
Capitani
2000
Rimini divina. Religioni e devozione nell'evo antico
Rimini
Arti Grafiche Ramberti
2000
Luoghi di culto e di religiosità tra 200 a.C. e 2000
Rimini
Musei Comunali
2000
pp. 5-22
Alla scoperta dell'anfiteatro romano
Cesena
Il Ponte Vecchio
1999
Rimini
Raffaelli
1999
Storia dell'Emilia Romagna
Roma/ Bari
Laterza
1999
Rimini
Raffaelli
1998
Rimini
Raffaelli
1998
L'Arco di Augusto. Significati e vicende di un grande segno urbano
Rimini
Musei Comunali
1998
Rimini
Banca popolare Valconca
1998
Le fornaci romane. Produzioni di anfore e laterizi con marchi di fabbrica nella Cispadana orientale e nell'alto Adriatico. Rimini, 16-17 ottobre 1993
Rimini
1998
Bologna
1997
Rimini
Il ponte
1996
Adolphe Noël Des Vergers, 1804-1867, un classicista eclettico e la sua dimora a Rimini
Rimini
1996
Pro poplo ariminese
Faenza
F.lli Lega
1995
1995
Con la terra e con il fuoco. Fornaci romane del riminese
Rimini
Fondazione Gualandi Edizioni
1993
1993
Con la terra e con il fuoco. Fornaci romane del riminese
Rimini
Guaraldi
1993
Rimini
Raffaelli
1992
Storia illustrata di Rimini
Milano
Nuova editoriale AIEP
1990
pp. 1-64
Rimini
Maggioli
1989
pp. 9-25; 101-102; 138-139
Viaggi e viaggiatori del Settecento in Emilia e in Romagna
Bologna
Il Mulino
1986
Rimini
Ghigi
1985
pp. 339-357
Faenza
F.lli Lega
1984
Culture figurative e materiali tra Emilia e Marche. Studi in memoria di Mario Zuffa
Rimini
Maggioli editore
1984
pp. 69-76; 219-378
Testimonianze del popolamento nell'antico (dall'eneolitico all'età romana)
Rimini
Comune di Rimini
1982
Rimini
Tipolito Giusti
1982
pp. 3-29
1982
Rimini antica. Il lapidario romano
Rimini
1981
Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo
Rimini
Comune di Rimini
1980
Storia dell'Emilia Romagna, I
Bologna
University Press
1975
Studi archeologici riminesi
Faenza
F.lli Lega
1964
Cento anni di studi sulla Romagna
Faenza
F.lli Lega
1962
pp. 357-379
Spoleto
1941
Bologna
Cappelli
1934
Rimini
1856
pp. 1-216
Rimini
1848
area urbana
secc. III a.C./ VI d.C.
Tra il III e il II secolo a.C. Rimini rappresenta anche un caposaldo dell'espansione commerciale romana, suggellata dalla realizzazione delle vie consolari Flaminia (nel 220 a.C.) e Emilia (nel 187 a.C.).
Fedele alle proprie origini popolari, Rimini nelle lotte civili del I secolo a.C. si schiera con Mario e successivamente con Cesare così, dopo le guerre civili, godrà del favore della dinastia Giulio-Claudia, come dimostrato da importanti lavori pubblici e da monumenti, alcuni dei quali ancora esistenti come l'Arco d'Augusto e il Ponte di Tiberio.
Durante i secoli dell'alto impero godrà di un lungo periodo di benessere interrotto, durante il terzo secolo, dalle incursioni barbariche.
Rimini vivrà un nuovo periodo di prosperità nel tardo impero, dapprima in senso commerciale (testimoniato dalla scelta della città come sede di un Concilio nel 359 d.C.), poi anche politico dopo la scelta di Ravenna come sede imperiale nel 402 d.C.
Nonostante l'importanza rivestita anche durante il periodo esarcale (sarà capo del ducato bizantino della Pentapoli), Rimini vivrà la decadenza che coinvolge tutta Italia.
La città romana nasce già secondo lo schema tipico delle colonie: un insediamento a maglie ortogonali incentrato su un foro, corrispondente all'odierna piazza Tre Martiri, che fa da raccordo ad un cardo e a un decumano, corrispondenti, grossomodo, alle odierne vie Garibaldi e IV Novembre, dalle quali si dipartivano le varie vie che formavano le insulae, gli isolati, non completamente uniformi a Rimini, anche a causa dei limiti naturali imposti dai fiumi Ariminus (Marecchia) e Apusa (Ausa). Essi erano usati anche come difese assieme ad una prima cerchia di mura, i cui resti sono visibili ai lati dell'Arco d'Augusto, mentre al di fuori rimaneva l'altro limite naturale, il mare Adriatico, su cui si affacciava l'importante porto sul Marecchia.
Tra il III e il II secolo a.C. Rimini fu la base dell'espansione romana nella pianura Padana, come ben dimostrano le tre strade consolari che la collegavano da una parte a Roma, e dall'altra a capisaldi di romanizzazione come Piacenza (con la via Emilia, 187 a.C.) e Altino, attraverso Adria e Ravenna (con la via Popilia, 132 a.C.).
Durante il I secolo a.C. la città conobbe una progressiva monumentalizzazione testimoniata ancora oggi dalla Porta Montanara, che costituiva l'ingresso occidentale della città e il fulcro dell'ultima cortina muraria di età repubblicana, realizzata al tempo delle guerre tra Romani e Italici - della porta civica di età sillana è superstite un fornice - e dagli imponenti ritrovamenti di S. Lorenzo in Monte. Qui si ubicava un edificio di culto, generalmente attribuito all'età repubblicana, che si aggiungeva al tradizionale luogo “sacrale” riminese, il Colle di Covignano, intensamente frequentato già nel periodo preromano. Oggetto di indagini e scavi, secondo alcuni studiosi l'edificio, di cui sono visibili nelle fondamenta della chiesa grandi rocchi di colonne, potrebbe addirittura risalire ad epoca preromana/greca. Sulla sommità di S. Lorenzo in Monte (cima “Paradiso”) inoltre sgorga la sorgente di acqua minerale naturale della Galvanina, di cui è certamente testimoniato l’utilizzo da parte dei Romani.
Il processo di monumentalizzazione troverà compimento nel periodo augusteo quando, ospitata nel 42 a.C. una colonia augustea di veterani, la città riceverà significativi interventi nel quadro della risistemazione e monumentalizzazione della penisola. L'arco d'Augusto, la lastricatura delle strade, la costruzione del teatro, l'inizio dei lavori per il ponte sul Marecchia, si collegano ai rifacimenti delle vie Flaminia ed Emilia a testimoniare un fervore che copre quasi mezzo secolo di interventi senza soluzione di continuità, e dai quali uscirà la Rimini romana che ancora oggi si può ammirare e che affiora un po' dovunque nell'odierno tessuto cittadino.
Anche i successivi interventi, in epoca imperiale, non sono però stati da meno: certo significativo doveva essere l'acquedotto realizzato sotto Domiziano; così ancora si intuisce l'importanza dell'anfiteatro, realizzato nel II secolo.
In quest'epoca in città iniziano a diffondersi quelle domus che hanno restituito le testimonianze più vive dei riminesi imperiali: mentre quella di Palazzo Massani (Domus Praefecti), ancora di epoca tardo-repubblicana, ci fa vedere una pianta essenziale con vani di servizio e botteghe verso l'esterno e quelle trovate a ridosso dell'Arco si presentano piuttosto come luoghi pubblici o al massima di rappresentanza privata, le tre domus affiancate dell'ex Vescovado, quella dell'ex convento di S. Francesco e di Palazzo Gioia, di II secolo d.C., presentano una pianta già complessa e con poche aperture verso l'esterno. Ancora più esplicite la domus del Chirurgo, in piazza Ferrari, e quella di Palazzo Diotallevi, dove la parte residenziale si affianca senza soluzione di continuità a quella pubblica, che fosse di lavoro o solo di rappresentanza.
Col III secolo e le invasioni Rimini vedrà un profondo mutamento e ne è prova il rovinoso incendio che ha distrutto la domus-ambulatorio del Chirurgo. Oltre a quest’ultima, negli incendi avvenuti verso la metà dello stesso secolo in seguito alle scorrerie degli Alamanni e di altri, va distrutta la domus di Palazzo Diotallevi. Rimini comincia a presentare profondi vuoti all'interno delle nuove mura volute da Gallieno o da Aureliano - le cui tracce sono state individuate all'interni di Castel Sismondo.
La crisi, profonda, colpirà tutta Italia, e in questo quadro Rimini rimane un punto di riferimento come dimostra la scelta della città come sede per il Concilio del 359. Con l'arrivo della corte imperiale a Ravenna nel 402, inoltre, anche Rimini godrà della vicinanza al centro del potere: lo testimonia l'ultima fase abitativa della domus di Palazzo Palloni, la quale, con i suoi pavimenti utilizzati senza interruzione dall'epoca repubblica, dice anche della duratura e profonda vitalità di Rimini lungo tutto l'arco della storia romana.