Pianello Val Tidone
insediamento
insediamento sparso
ambito culturale romano e tardoantico
secc. I a.C./ VI d.C.
Ricerche archeologiche sistematiche lungo la vallata del Tidone intraprese negli ultimi decenni hanno consentito di arricchire notevolmente il quadro del popolamento antico e di raccogliere una nutrita serie di testimonianze comprese tra il Neolitico e l'epoca medievale, nelle quali spesso si manifesta un forte interesse abitativo per le zone di altura, naturalmente difese, e il prolungarsi della continuità insediativa anche per un lungo arco di tempo, come si verifica alla Piana di San Martino. Qui è stata portata in luce una realtà, complessa e di grande interesse, frequentata consecutivamente dalla preistoria (età del Bronzo) al Medioevo.

Il periodo romano si caratterizza per il fiorire di centri abitati e di insediamenti rustici nel tratto mediano della valle. Tra i siti più importanti vi sono le ville di Arcello e di Casa Rebuffi, nonché la fornace in località Chiarone. Quest'ultima, scoperta nel 1989 alle pendici del colle su si erge la Rocca d'Olgiso, presenta una pianta quadrangolare a spigoli arrotondati, di cui si è conservata intatta solamente la parte esterna.


In località Arcello il recupero in aratura nel 1995 di numerose tessere di mosaico bianche e nere segna l’avvio di scavi sistematici che hanno messo in evidenza fondazioni di muri identificati come appartenenti alla porzione abitativa di una villa rustica, contraddistinta da intonaci dipinti e mosaici pavimentali. Pur vivendo l’impianto il suo momento di maggior sviluppo in età imperiale, registra una persistenza abitativa dall'epoca pre-imperiale sino al periodo tardoantico.

I resti di un abitato romano, fiorito tra la metà del I sec. a.C. e la fine del I sec. d.C, impostato su un precedente contesto della seconda e terza età del Ferro sono stati localizzati dal 1985 in poi a Pianello, nell'area del nuovo cimitero alla confluenza dei torrenti Tidone e Chiarone.
Il sito ha restituito parte del reticolo dell'abitato, caratterizzato da edifici con fondazioni in ciottoli e frammenti di laterizio e alzato in cotto, impostati su di un terreno bonificato attraverso canalette di scolo e deposito di anfore. All'interno del cimitero sono ancora visibili i resti di un settore a destinazione presumibilmente artigianale dell'insediamento, suggerito dalle numerose scorie di lavorazione di ferro. Strutture di età romana, annesse all'abitato, sono emerse nella proprietà Cassinelli e nell'adiacente campo di proprietà Scrocchi (una canaletta di ciottoli e un pozzo), ove su di esse si imposta una necropoli altomedievale.

Altri insediamenti romani di carattere rustico sorti nella media Val Tidone sono segnalati fra Castelnovo e Bilegno in comune di Borgonovo, a Trevozzo, Montalbo, Corano, Verasco, Fabbiano e Ziano. Testimonianze funerarie provengono da Vicomarino e Ganaghello.

L'epoca tardoantica segna l'inizio di un periodo di profonda crisi economica e politico sociale, che vede un generale impoverimento della zona e il ritorno degli insediamenti sulle alture naturalmente fortificate, secondo un antico modello di occupazione del suolo che, complice l'insicurezza dei tempi, tornerà a imporsi nel medioevo.