Reggio Emilia
via Leopoldo Nobili
necropoli
ambito culturale romano
I sec. d.C. (1 d.C. - 99 d.C.)
Scoperto casualmente nel 1929 sulla strada Brescello-Boretto, quello dei Concordii, famiglia di liberti commercianti di lana, è forse uno dei maggiori monumenti funerari (metà I sec. d.C.) dell’Italia settentrionale per dimensioni, tipologia monumentale e repertorio scultoreo. Il luogo di ritrovamento della stele dista poco più di due chilometri dall'antica Brixellum e
doveva corrispondere alla necropoli orientale della città.

Il Sovrintendente alle antichità d'Emilia, Salvatore Aurigemma, dispose il trasporto e la ricostruzione nei Giardini Pubblici di Reggio Emilia. La ricostruzione si limitò alla fronte del recinto originario e a una piccola parte dei lati brevi, con una sistemazione a U, ponendo l'accento sugli elementi decorativi e lasciando in vista lo zoccolo in mattoni su cui poggiava il paramento marmoreo. La nuova sistemazione venne inaugurata nel 1930.

Si tratta di un recinto con facciata monumentale in marmo botticino, circondato da una balaustra in cui si inserisce in posizione centrale una grande la stele sorretta da un basamento con le effigi delle quattro stagioni. Due cippi laterali raffigurano la divinità orientale Attis con berretto frigio e fiaccola capovolta. La stele reca il ritratto dei defunti e un’iscrizione che ricorda, unitamente ad altri membri della stessa famiglia, Caio Concordio Primo e Caio Concordio Reno, investiti di importanti cariche pubbliche a Brescello come il sevirato e la carica di Augustalis (addetto al culto dell’imperatore).