macchina "pour arrondir"

Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara, 123
Bologna
Categoria: meccanica
acciaio, legno, bachelite
cm 19 (a) 30 (la) 15 (p) misure della base: larghezza 30,1 cm, altezza 9 cm, profondità 19,3 cm misure della ruota: diametro 16 cm misure della scatola in legno: larghezza 6,5 cm, altezza 3,4 cm, profondità 8,4 cm
n. 3
Macchina "pour arrondir" o arronditrice da orologiai, macchina impiegata per lavorare e rifinire i denti delle ruote degli orologi da tasca. La macchina è fissata su una base in legno, a sua volta poggiata su una seconda dotata di un cassetto contenente 12 frese circolari. Il funzionamento è manuale.

Questo strumento fa parte della collezione degli utensili, macchine e oggetti per la lavorazione degli orologi, appartenuta a Gian Carlo Negretti, che la figlia Monica Negretti ha donato al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna nel 2021.
Gian Carlo Negretti (Calderara di Reno (Bo), 1925 – Bologna, 2017) è stato “partigiano e commissario politico nelle Brigate Garibaldi, militante comunista, attivista e dirigente di partito [Partito Comunista Italiano] nelle lotte contadine e nell’organizzazione della cultura (Centro diffusione stampa, Centro della cultura popolare, Teatro di Massa, Case del popolo, Circuito regionale del cinema e altro ancora) (…) ed è stato un protagonista dello sviluppo economico e dell’organizzazione delle imprese artigiane con ruoli sempre più apicali nel Cna dell’Emilia-Romagna; membro del Consiglio di amministrazione della giunta esecutiva della Fiera di Bologna e del Consiglio nazionale dell’artigianato del ministero dell’Industria” (Antonio Fanelli, Carlén l’orologiaio. Vita di Gian Carlo Negretti: la Resistenza, il Pci e l’artigianato in Emilia-Romagna, Bologna, il Mulino, 2019, p. 12).
Nell’ambito dell’orologeria, la sua attività si è svolta dapprima presso l'orologiaio Gaetano Totti, poi nel laboratorio della Gioielleria orologeria Cornia, infine alle dipendenze del Deposito svizzero dell'orologeria, nella sede bolognese della ditta Alpina.
La collezione proviene dal suo laboratorio domestico, dove ha sempre coltivato la sua passione per le lavorazioni e le riparazioni degli orologi.

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