Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia-Romagna
San Giovanni in Persiceto
Aspasia
2006
pp. 383-385
Roma
L'Erma di Bretschneider
2004
Pondera : Pesi e misure nell'antichità
Campogalliano
2001
1997
Il Tesoro nel pozzo. Pozzi-deposito e tesaurizzazioni nell'antica Emilia
Modena
Panini
1994
Materiali per una storia di Concordia sulla Secchia, dall'età romana al Medioevo
Concordia sulla Secchia
1993
Modena
Panini
1984
1980
1974
1931
insediamento sparso
secc. II a.C./ VI d.C.
In particolare, nel distretto carpigiano si registra una più alta incidenza di ville urbano-rustiche, una categoria insediativa di maggior impegno edilizio rispetto alla media degli edifici rurali, connotata da una più generale tendenza all'uso di materiali pregiati e di elementi di lusso in relazione al benessere economico dei proprietari dei fondi.
Un esempio di complesso di questo tipo è rappresentato dalla vasta villa romana di Panzano, a Campogalliano, scoperta nella seconda metà degli anni Sessanta, ove sono stati posti in luce alcuni ambienti riferibili alla sua pars urbana, ossia agli spazi destinati all'abitazione del proprietario.
Databile all'età tardo-repubblicana (seconda metà del I sec. a.C.), ma forse già frequentato nel II sec. a.C., l’impianto venne probabilmente utilizzato per un arco di tempo molto lungo ed ebbe una fase edilizia anche in età imperiale (II-III sec. d.C.) quando intervennero abbellimenti e ammodernamenti che comportarono la creazione di nuovi vani e la realizzazione di pavimenti a mosaico con motivi ornamentali geometrici e figurati (uccelli, pesci, vasi). La durata del complesso sino al V-VI sec. d.C. e la tipologia di alcuni materiali fanno presumere che nel periodo tardo-antico (IV sec. d.C.) la villa abbia avuto una terza fase di vita, con utilizzo pieno di tutte le strutture esistenti.
Altre significative testimonianze della romanizzazione del comprensorio di Campogalliano sono la dispersa iscrizione funeraria di Quintus Laelius Eutychus, di non sicura provenienza locale, e i resti di un monumento sepolcrale a dado (fine I sec. a.C. - inizio I sec. d.C.) rinvenuti in una cava di ghiaia.
Va ricordata inoltre la porzione di un miliario romano (Modena, Lapidario Estense) con dedica all'imperatore Giuliano (360-363 d.C.) e parte di una seconda iscrizione relativa ad un imperatore precedente (Costanzo II?, Costantino?) oppure alla titolatura del primo. La colonna miliaria viene assegnata da alcuni alla via Modena-Mantova, da altri alla via Emilia.
In passato è stata avanzata l’ipotesi di far coincidere Campogalliano con i saltus Galliani citati da Plinio il Vecchio nella sua enumerazione delle città e degli abitanti della Regio VIII. Successivi studi hanno dimostrato che questa località doveva trovarsi in realtà nell'Appennino romagnolo, sulle colline sopra Forlì e Bertinoro.